AGI - La nuova rivoluzione del governo portoghese punta sulla politica abitativa e vieta la crescita degli appartamenti a uso turistico con revisione drastica dei permessi di soggiorno per stranieri.
Sono questi i due corni di un problema che ha aggravato la carenza di alloggi a prezzi accessibili per i portoghesi, quasi un’emergenza nazionale. Tanto più che “i bassi salari rendono impossibile affrontare l’impennata dei prezzi delle case”, annota il Paìs. E poi il prezzo medio di vendita a Lisbona ha superato quello di Milano, Madrid e Barcellona nel 2022, mentre il costo dell’affitto è superiore a quello della capitale spagnola e solo leggermente inferiore a Milano. Su questa base il governo ha varato un pacchetto di misure per invertire la tendenza che rivoluziona la politica abitativa portoghese degli ultimi decenni. Ma in cosa consiste il pacchetto?
L'iniziativa più discussa del piano è l'affitto forzato delle case non occupate. L'Istituto nazionale portoghese di statistica ha registrato 723.215 case vuote in tutto il paese, quindi lo Stato, trasformatosi in mediatore immobiliare, potrà affittarli o subaffittarli per cinque anni addebitando il costo all’inquilino e pagando il dovuto al proprietario. Sempre lo Stato, si farà anche carico degli affitti non versati, in modo che i proprietari li ricevano regolarmente, e negozierà poi con l’inquilino una soluzione per il debito, che può includere lo sfratto.
Scrive il quotidiano che modifiche e dettagli saranno illustrati nel corso d’una consultazione pubblica e parlamentare che sta iniziando proprio ora. Anche se non si prevedono contestazioni di sorta, in quanto il provvedimento “prevede anche agevolazioni fiscali per i proprietari con l'obiettivo di favorire contratti di locazione a lungo termine”. L'intervento pubblico sarà esteso ai prezzi dei nuovi affitti, fermi dal 1985, per evitare che vadano alle stelle o che gli inquilini lascino non potendoseli permettere.
Per il Paìs, alla fine di dicembre c'erano 108.523 case turistiche ufficialmente registrate in Portogallo, e la riqualificazione dei centri storici di Lisbona e Porto, abbandonati per decenni, è stato uno dei contributi positivi allo sviluppo delle nuove piattaforme d’affitto turistico, “ma ha anche causato l'espulsione dei residenti locali e la gentrificazione urbana”, tant’è che in alcuni quartieri di Lisbona “s’è passati alla monocultura, col 60% delle case in affitto al turismo”.
Col nuovo provvedimento, il governo portoghese confida di favorire "la restituzione al mercato immobiliare degli alloggi divenuti turistici", come ha precisato il primo ministro António Costa al termine di un Consiglio dedicato per intero all'edilizia abitativa in cui il pacchetto è stato approvato con un atto che comporterà una spesa di 900 milioni di euro.