AGI -“Leccano bottiglie di salsa di soia del servizio condiviso e sputano sugli involtini di sushi di altre persone. Bevono dai cucchiai nei piatti di portata. E ridono davanti alla telecamera”. Potrebbe essere una scena da “Arancia meccanica” e invece sono i video e pure l'argomento più in voga sui social media giapponesi la scorsa settimana che hanno generato milioni di visualizzazioni. Il fenomeno è stato ribattezzato come “sushi tero”, abbreviazione di “sushi terrorism”.
Riferisce il Washington Post che questa settimana Sushiro, catena di ristoranti di sushi su nastro trasportatore dove è stato girato uno dei video recenti più visti, ha compiuto il passo di presentare una denuncia alla polizia contro un ragazzo che leccava tazze inutilizzate e bottiglie di salsa di soia e toccava il sushi di altre persone dopo essersi leccato le dita. Il ragazzo e i suoi genitori si sono poi scusati con il ristorante, che però ha dichiarato d’aver subito danni alla propria reputazione e anche economici in seguito ad una diminuzione degli introiti del 5%, quasi 125 milioni dollari, dopo che i video sono diventati virali.
Tuttavia le clip sono diventate un trend che ha suscitato una serie infinita di imitazioni, anch’esse virali: un cliente di Sukesan Udon, una catena nella città di Fukuoka, nel sud del Giappone, ha leccato un cucchiaio di portata usato per il buffet e per il condimento. Il video è letteralmente decollato su TikTok e mercoledì il ristorante ha annunciato di aver presentato una denuncia alla polizia. Così tutto diventa trend topic, al punto che anche i video di più vecchia data vengono ripescati e si stanno avendo una nuova vita: in uno di essi, un giovane rimette il sushi sul nastro trasportatore dopo averlo toccato. È stato girato quattro anni fa, ma il ristorante Kurasushi ha presentato una denuncia alla polizia solo adesso.
I video, scrive il Post, sembrano essere “una tendenza giapponese di YouTube, nota come ‘meiwaku-douga’, o video fastidiosi” dove gli YouTuber registrano video “solo per attirare l'attenzione per aver causato problemi”. Alcuni li mostrano mentre mangiano cibo in un supermercato prima di recarsi a pagare, scrivono graffiti su una bacheca sul carro funebre di qualche defunto o se ne vanno in giro durante un’infezione di Covid senza maschera.