AGI - La Russia ha "tanti amici in tutto il mondo, compreso nel Continente americano". Il presidente russo, Vladimir Putin, è tornato a parlare durante le celebrazioni a Volgograd per l'80esimo anniversario della battaglia di Stalingrado, ribadendo che Mosca "non invierà blindati ai confini" dell'Occidente ma "ha di che rispondere" a chi la minaccia con le forniture di carri armati a Kiev.
Il monito è arrivato dal leader del Cremlino è rivolto soprattutto alle grandi potenze europee. "Siamo ancora costretti a respingere l'aggressione dell'Occidente collettivo", ha aggiunto avvertendo che "coloro che trascinano la Germania in una nuova guerra con la Russia, e irresponsabilmente ne parlano come un dato di fatto compiuto (il riferimento è al ministro degli Esteri Annalena Baerbock, ndr), coloro che si aspettano di sconfiggere la Russia sul campo di battaglia, a quanto pare non capiscono che una guerra moderna con la Russia sarà per loro completamente diversa".
Kiev guarda al futuro
Mosca sta raggruppando le truppe in vista di una nuova offensiva per vendicarsi su Europa e Ucraina. Lo ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, esortando gli alleati a fornire a Kiev armi a lungo raggio per contrastare le truppe russe.
"Ora la Russia sta concentrando le sue forze, lo sappiamo tutti. Si sta preparando a vendicarsi, non solo contro l'Ucraina ma anche contro l'Europa e il mondo libero"
Zelensky, in videoconferenza con la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in visita a Kiev, ha poi confermato che l'Ucraina si sta preparando per nuove riforme che cambieranno la realtà sociale, legale e politica del Paese. "La guerra ci sta portando ad andare avanti" nelle riforme, ha detto il leader ucraino, "c'è un cambiamento di civiltà in Ucraina e un atteggiamento diverso nei confronti dell'essere umano".
Il presidente ucraino ha quindi esortato l'Ue a imporre velocemente nuove sanzioni alla Russia. "Vediamo oggi che il percorso di sanzioni in Europa ha un po' rallentato", ha affermato, sottolineando che Mosca "invece aumenta il ritmo di adattamento alle sanzioni. Dovrebbe essere risolto. Crediamo di poterlo fare insieme".
Gli Usa e l'invio di nuove armi
Sebbene sia improbabile che gli Stati Uniti inviino all'Ucraina i propri aerei da combattimento, molto richiesti per missioni di sicurezza nazionale in tutto il mondo, l'amministrazione Biden potrebbe prendere in considerazione la possibilità che altri Paesi trasferiscano i propri F-16. Lo ha dichiarato a Politico un alto funzionario del dipartimento della Difesa americana, parlando in forma anonima. Per via delle restrizioni all'esportazione, gli Stati Uniti devono autorizzare qualsiasi trasferimento di F-16 da Paesi terzi.
Alcuni Paesi europei in possesso di F-16, come i Paesi Bassi, hanno già dimostrato di essere disposti a procedere con l'invio a Kiev, sottolinea Politico.
"Ci sono altri Paesi che ne stanno parlando. Quindi, quando presenteranno proposte su come farlo, penso che ne discuteremo", ha detto il funzionario della Difesa Usa.