Raid degli Usa in Somalia. Ucciso un leader dell'Isis
AGI - Bilal al-Sudani, il leader dell'Isis ucciso in un raid Usa in Somalia, doveva essere catturato. "Era stato deciso che la cattura fosse l'opzione migliore per ottenere quante più informazioni possibili dall'operazione", ha spiegato ai cronisti un alto funzionario della casa Bianca, ma "la risposta delle forze nemiche ha portato alla sua morte" e a quella di "una decina di persone" legate all'organizzazione terroristica.
"Al-Sudani era responsabile di incoraggiare la crescente presenza del gruppo dello Stato islamico in Africa e di finanziare le sue operazioni in tutto il mondo, compreso l'Afghanistan", ha sottolineato in una nota il segretario alla Difesa Lloyd Austin.
Il blitz, preparato per "diversi mesi", non ha causato vittime né tra la popolazione civile né tra i militari americani: il via libera del presidente Joe Biden è arrivato questa settimana, dopo le consultazioni con i massimi funzionari della difesa e dell'intelligence. "Il presidente ha detto molto chiaramente che siamo impegnati a trovare ed eliminare tutte le minacce terroristiche contro gli Stati Uniti e contro il popolo americano, ovunque si trovino, anche nei luoghi più remoti", ha affermato un altro funzionario.
L'esercito statunitense, che ha una base a Gibuti, conduce operazioni in Somalia da diversi anni, in collaborazione con l'esercito regolare locale e per conto del governo. Si tratta principalmente di attacchi aerei contro gli islamisti radicali Shebab, legati ad Al-Qaeda, effettuati da fuori, ma conduce anche operazioni di terra, tra le due e le quattro all'anno. Lo scorso agosto, il leader di Al-Qaeda, Ayman al-Zawahiri, è stato ucciso in Afghanistan proprio da un attacco di droni americani.
Bas