AGI - Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha annunciato l'invio in Ucraina 31 carri armati Abrams e oltre 500 blindati, dopo il via libera di Berlino alla cessione di tank tedeschi Leopard. Via libera che ha portato l'inquilino della Casa Bianca a ringraziare pubblicamente il cancelliere tedesco Olaf Scholz, dicendosi "grato" e sottolineando la "piena unione" tra Usa e alleati nel sostegno all'Ucraina contro la Russia.
"Noi siamo uniti", ha ribadito Biden, affermando che il sostegno occidentale a Kiev "non è per attaccare" ma per difendere. "Non permetteremo - ha aggiunto - che una nazione strappi un territorio a un'altra". L'invio degli Abrams, ha assicurato Biden, "non rappresenta una minaccia per la Russia, non è un'offensiva contro la Russia, aiutiamo l'Ucraina a difendersi, deve combattere equipaggiata al meglio".
"Putin si sbagliava, non ci fermiamo"
"Putin si aspettava che l'Europa e gli Stati Uniti avrebbero allentato le decisioni. Si aspettava che il nostro sostegno all'Ucraina si sbriciolasse nel tempo. Si sbagliava", ha proseguito Biden, "questi carri armati sono la prova ulteriore del nostro impegno inflessibile nei confronti dell'Ucraina. Tutto questo è per la liberta'". L'addestramento dei militari ucraini all'uso degli Abrams inizierà "il prima possibile", ha garantito il presidente degli Stati Uniti.
Biden ha citato anche l'Italia per il fatto che "sta inviando artiglieria" in Ucraina. Tra i Paesi a cui sono andati i suoi rigranziamenti per il "continuo intensificare l'impegno", Biden ha citato, tra gli altri, gli aiuti inviati o promessi da Regno Unito, Francia, Norvegia, Canada, Slovacchia, Danimarca, Polonia e Svezia.
Stoltenberg: "Faranno la differenza"
"Accolgo con grande favore la decisione del presidente americano, Joe Biden, di fornire carri armati Abrams all'Ucraina", scrive in un tweet il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, "gli alleati della Nato sono uniti nel sostegno all'autodifesa dell'Ucraina. Insieme ai Challenger del Regno Unito e ai Leopard 2 della Germania, questo può fare una differenza significativa nel respingimento della Russia".
Meloni: "Alleati uniti a 360 gradi"
Alleati uniti "a 360 gradi" nel sostegno all'Ucraina. Dopo settimane di polemiche e resistenze, i leader occidentali si sentono al telefono, confermano il loro sostegno a Kiev e ribdiscono il loro impegno a fornire aiuti anche militari al governo Zelensky. Gli Stati Uniti invieranno in Ucraina 31 carri armati Abrams, la Germania ha formalizzato la disponibilità a inviare i suoi tank Leopard, inizialmente 14, e darà il via libera agli alleati a consegnare i loro all'esercito ucraino. Il "pieno sostegno" dell'Occidente a Kiev arriva al termine di una telefonata a cinque voluta dal presidente Usa Joe Biden, cui hanno partecipato oltre al numero uno della Casa Bianca, il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il presidente francese, Emmanuel Macron, il premier britannico, Rishi Sunak e la premier Giorgia Meloni.
"Prendendo atto della situazione sul terreno a quasi un anno dall'invasione russa, i leader hanno ribadito l'importanza di una costante forte coesione tra alleati nel continuare a fornire assistenza a Kiev a 360 gradi", ha fatto sapere la stessa Meloni al termine dei colloqui. Biden, nel suo intervento, ha ringraziato i partner e ha citato anche l'Italia, per il fatto che "sta inviando artiglieria" in Ucraina e per il "continuo intensificarsi del suo impegno".
Zelensky chiede caccia e missili a lungo raggio
L'Ucraina conta sulla fornitura di missili e aerei a lungo raggio dagli alleati, nonche' sull'espansione della cooperazione nell'artiglieria. Lo ha affermato Volodymyr Zelensky nel suo video messaggio serale, come riferisce Ukrinform. "Ho parlato oggi con il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg", ha ricordato il leader di Kiev, dopo l'annuncio degli alleati di inviare carri armati. "Dobbiamo aprire alla fornitura di missili a lungo raggio all'Ucraina, e' importante", ha dichiarato, "dobbiamo anche espandere la nostra cooperazione nell'artiglieria" e pensare alla "fornitura di aerei per l'Ucraina".