AGI - I "sentimenti cupi" scaturiti dalla pandemia di Covid-19 sono l'ultimo bersaglio delle autorità cinesi, che hanno approvato una stretta su internet per la "rettifica di informazioni false" con l'obiettivo di evitare di "provocare il panico" nella società. Lo si legge in una nota emessa dalla Cyberspace Administration of China, l'ente a sorveglianza di internet in Cina, che ha lanciato una campagna speciale di un mese per "creare un'atmosfera festosa e di buon auspicio online per l'opinione pubblica" durante le festività del capodanno lunare, al via sabato prossimo.
Tra gli obiettivi della campagna c'è la "rettifica approfondita di informazioni false e altri problemi per prevenire sentimenti cupi". In particolare, la Cac sottolinea l'importanza di "continuare a intensificare la rettifica delle voci on line relative alla pandemia", tra cui quelle su "ricette segrete" contro il virus, rumor sulla nuova politica nazionale di gestione del Covid-19 dopo l'abbandono della linea di zero Covid annunciata il mese scorso, e le voci riguardanti le esperienze dei pazienti.
In linea generale la Cyberspace Administration of China punta a "dissipare voci e informazioni e chiarire i fatti in modo tempestivo". La Cina punta a mandare messaggi rassicuranti sulla pandemia di Covid-19 che sta flagellando il Paese, pur manifestando preoccupazione per la situazione nelle aree rurali. Secondo quanto dichiarato dalle autorità sanitarie il picco di contagi gravi sarebbe già stato raggiunto in tutte le province e le pressioni che hanno gravato sulle strutture sanitarie nelle scorse settimane si starebbero alleviando.
I dati sembrano contrastare con le ultime stime del gruppo britannico di dati sanitari Airfinity, secondo cui il picco di decessi da Covid-19 si raggiungerà solamente il 26 gennaio prossimo, quando saliranno a quota 36 mila, e i decessi da Covid-19 dal 1 dicembre al 17 gennaio scorso sarebbero 608 mila, in rialzo rispetto ai 437 mila precedentemente stimati.
Maercoledì il presidente cinese, Xi Jinping, aveva ribadito che "stiamo vedendo la luce" dopo tre anni di lotta alla pandemia, ma si era anche detto preoccupato per la situazione del Covid-19 in un video-collegamento con un ospedale di Harbin, nel nord-est della Cina, e si era raccomandato di "sopperire alle carenze della prevenzione e del controllo dell'epidemia nelle aree rurali" del Paese.