AGI - Visita a sorpresa in Libia del direttore della Cia, William Burns, che giovedì a Tripoli ha incontrato il premier del governo di unità nazionale, Abdul Hamid Dbeibah. è la visita più importante di un uomo dell'amministrazione statunitense in Libia da quando il presidente Joe Biden è entrato in carica, nel gennaio del 2021, la prima visita di un direttore della Cia dall'attacco del 2012 contro il consolato Usa a Bengasi che uccise l'ambasciatore, Chris Stevens, e altri tre americani. All'ordine del giorno, antiterrorismo, petrolio e gas, ma anche le relazioni con la Russia e il gruppo mercenario privato Wagner.
Secondo i media libici, Burns ha anche incontrato nel suo ufficio a Bengasi il maresciallo Khalifa Haftar, l'uomo forte dell'Est del Paese, che ha tentato in passato di marciare su Tripoli e rovesciare il governo di unità nazionale. Il governo di Dbeibah si è insediato nel 2021 grazie a un processo sostenuto dalle Nazioni Unite nell'ambito di un più ampio piano di pace, ma la sua amministrazione non è più riconosciuta dalle principali fazioni politiche dell'Est.
Secondo il sito web Politico, gli Stati Uniti sono particolarmente interessati a Wagner, il gruppo oggetto di sanzioni statunitensi, che fa capo a Yevgeny Prigozhin, cuoco e stretto alleato del capo del Cremlino, Vladimir Putin. Wagner ha 50mila dipendenti di stanza in varie 'zone caldè del pianeta e anche in Ucraina dove in queste settimane i suoi uomini sono concentrati attorno a Bakhmut. Ed è operativo in vari Stati nordafricani (compresa la Libia) dove lavora a stretto contatto con i governi locali su progetti militari e politici.
Gli Stati Uniti sono preoccupati dal ruolo svolto dalla Russia in Libia e temono che la prolungata instabilità nel Paese, che è membro dell'Opec, possa avere un impatto sull'approvvigionamento energetico globale oltre a ridare energia ai gruppi di miliziani islamisti. La visita di Burns segue di poche settimane la consegna da parte delle autorità di Tripoli agli Stati Uniti di un libico, ex ufficiale dell'intelligence, accusato di aver fabbricato la bomba dell'attentato del 1988 al volo Pan Am 103 Lockerbie.
Se condannato Abu Agila Mohammad Masud Kheir al-Marimi rischia l'ergastolo e la sua estradizione ha scatenato un'aperta reazione contro il governo di Tripoli. Dbeibah è stato oggetto di critiche anche virulente da parte dell'opinione pubblica e dei suoi rivali politici, convinti che il dossier Lockerbie, chiuso nel 2003, non dovesse essere riaperto; ma secondo molti analisti, il premier ha voluto esporsi nella speranza di ottenere in cambio un maggiore sostegno americano contro i rivali nelle faide interne. Sotto la pressione dell'opinione pubblica, Dbeibah ha assicurato di aver "agito nel rispetto della sovranità della Libia" e ha negato di voler estradare Abdallah Senoussi, ex capo dell'intelligence libica, cognato di Muammar Gheddafi.
La Libia affonda nel caos dalla guerra civile conclusasi con l'uccisione di Gheddafi nel 2011. Il Paese è diviso tra due governi, uno guidato da Abdul Hamid Dbeibah con sede a Tripoli, che ha il sostegno delle Nazioni Unite e della comunità internazionale, e un altro guidato da Fathi Bashagha nella Libia orientale. Il caos che ne è seguito ha lasciato un vuoto di potere che è stato riempito da diversi gruppi e una lotta di potere tra milizie armate sparse un pò ovunque. Le attività dei gruppi armati e gli scontri sporadici sono dilagati in tutto il Paese e anche oltre il confine, nell'area desertica egiziana.