AGI - "Perché dovrei andare altrove per farmi valere quando posso farlo proprio qui dove sono nato, a Earle, in Arkansas?" A chiederselo è stato Jaylen Smith, 18 anni, subito dopo aver conseguito la scorsa primavera il diploma al liceo di questa piccola città circondata da terreni agricoli, dove per altro la sua famiglia vive da generazioni. Il suo ragionamento è diventato quasi un mantra. Al punto tale che non solo il giovane Smith è rimasto, ma si è pure candidato per diventare primo cittadino e ha conquistato la poltrona di sindaco dove si è insediato la scorsa settimana.
Una storia incredibile e in controtendenza. Già, perché a Earle da tempo tutti se ne vanno. I migliori studenti della Earle High School partono per il college mentre il calzaturificio ha chiuso i battenti e il supermercato è stato abbandonato. Anche Smith, come tutti, avrebbe potuto andarsene, ma non l’ha fatto.
Earle nel corso del tempo è balzato alle cronache proprio per lo stato d’abbandono in cui si trova. La popolazione è diminuita di circa 1.800 unità dalle oltre 3 mila anime di cui era composta, racconta un servizio del New York Times, ma ora, improvvisamente, la città è stata come percorsa da una sferzata d’ottimismo da quando Jaylen Smith ha corso per l’elezione a inizio dicembre per prendere servizio l’1 gennaio, ciò che lo ha reso uno dei più giovani sindaci afroamericani eletti nel Paese, “motivo di enorme orgoglio per la sua famiglia e i suoi sostenitori tutti”, sottolinea il quotidiano. I quali ora confidano che la sua energia giovanile e il suo spirito di missione possano fare la fortuna della città o, per lo meno, attirare l’interesse. A riaprire il supermercato lasciato in stato di abbandono, per esempio.
Quella del supermercato è stata infatti l’idea-pilastro di tutta la sua campagna, così come l’idea di costruire un dipartimento di polizia a Earle operativo 24 ore al giorno. Ma non solo. Nella sua campagna, Smith ha puntato molto anche sull’idea di rattoppare le buche delle strade, abbattere gli edifici fatiscenti, risollevare il morale di una città in declino e che nel tempo s’è lasciata andare, scoraggiandosi.
Lui è però intraprendente e tutt’altro che incline a scoraggiarsi. Si è rimboccato le maniche e ha cominciato a lavorare. Sin dal primo giorno di campagna elettorale, quando ha puntato tutte le sue carte sul conquistare gli scettici che lo consideravano troppo giovane e privo d’esperienza. Sottolinea il Times: “Ma tutti i suoi sostenitori hanno insistito molto sul fatto che non stavano chiedendo agli elettori il voto per mettere la città nelle mani d’un qualsiasi diciottenne” perché Jaylen era quel genere di adolescente che “ha iniziato a vestirsi bene già in prima media e ha la musica gospel che risuona dal suo computer nel sangue”. Lui è onnipresente. Partecipa a tutte le riunioni. È puntuale. E Smith proprio perché sapeva di avere dei detrattori che diffidavano della sua giovane età, “ha preso quello che si presentava come un punto debole per un buon motivo a fare meglio. Ed è diventato il suo punto di forza.