AGI - Nel 2023 le relazioni sino-russe avranno "nuove opportunità di sviluppo": lo ha dichirato il presidente cinese Xi Jinping, in un messaggio di scambio di auguri per il Nuovo Anno con il presidente russo, Vladimir Putin.
"Sono disposto a mantenere - ha aggiunto il leader cinese - stretti scambi con il presidente Putin e guidare le due parti ad approfondire il coordinamento strategico globale e la cooperazione concreta in vari campi in modo da avvantaggiare i due Paesi e i due popoli".
Gli Stati Uniti si dicono intanto preoccupati per l'allineamento della Cina con la Russia.
Dopo l'incontro on-line tra i presidenti di Russia e Cina, Vladimir Putin e Xi Jinping, un portavoce del Dipartimento di Stato americano ha fatto notare che "Pechino sostiene di essere neutrale, ma il suo comportamento rende evidente che sta ancora investendo in stretti legami con la Russia".
Sul fronte ucraino, l'intelligence britannica avverte che sono in arrivo "pesanti attacchi" da Mosca. E il ministro della Difesa ucraino, Oleksii Reznikov, allarma i cittadini russi sul fatto che il Cremlino starebbe preparando una nuova ondata di mobilitazione prevedendo di chiudere il confine entro una settimana. "So per certo che hai circa una settimana prima di avere ancora una scelta", ha detto, parlando in russo, in un discorso video trasmesso ieri.
"All'inizio di gennaio le autorità russe chiuderanno le frontiere agli uomini, dichiareranno la legge marziale e avvieranno una nuova ondata di mobilitazione. I confini saranno chiusi anche in Bielorussia", ha aggiunto.
Anche Kyrylo Budanov, capo della direzione dell'intelligence ucraina, aveva anticipato nei giorni scorsi che la Russia sta pianificando una nuova mobilitazione dal 5 gennaio perché mancano gli uomini al fronte di guerra.
Reznikov ha anche tenuto a precisare che quest'ultima ondata di arruolamento riguarderà "gli abitanti delle grandi città russe". Secondo il Kiyv Independent, Mosca e San Pietroburgo sono state risparmiate dalle campagne di mobilitazione del Cremlino, che invece hanno interessato in maniera pesante le minoranze etniche in altre regioni russe, i cui uomini sono stati chiamati ad arruolarsi in maniera sproporzionata.