AGI - In Francia da oggi e fino a domenica è caos treni a Natale per lo sciopero indetto dai controllori della Sncf che oltre a lasciare a piedi 200 mila persone sta dividendo la classe politica e mette in difficoltà il governo.
La buona notizia per i viaggiatori arriva invece dall'accordo sindacale raggiunto in extremis che consente di salvare il Capodanno, a rischio sciopero. Lo riferiscono i media d'Oltralpe, con Le Figaro che riassume in questi termini la spaccatura politica: "LFI a sostegno, LR nella rabbia, RN imbarazzato e l'esecutivo impotente".
Il presidente Emmanuel Macron, il suo governo e la sua maggioranza si sono subito collocati dalla parte dei viaggiatori che, con la cancellazione di due TGV su cinque da oggi fino a domenica non potranno salire tutti a bordo, rovinando le vacanze di Natale dopo due anni segnati da importanti restrizioni sanitarie.
Da giorni ministri e deputati lanciano, invano, appelli alla "responsabilità" dei ferrovieri affinché rinuncino. Il braccio di ferro tra l'esecutivo e i manifestanti ha evidenziato chiaramente l'incapacità del primo ad intervenire direttamente su un nuovo tipo di conflitto salariale per il fatto che quanti protestano fanno parte di un collettivo nato su Facebook, quindi fuori dalla tradizionale cornice sindacale.
È stato quindi impossibile per l'esecutivo fare leva sulla legge del servizio minimo e su requisizioni di treni in quanto le condizioni non erano riunite. Duro attacco ai ferrovieri da parte della destra tradizionalista di Les Re'publicains (LR), con il presidente del partito gollista, Eric Ciotti, che sui social ha denunciato il fatto che "un minoranza di manifestanti in sciopero tengono ostaggi migliaia di persone".
Per il capofila dei senatori di destra, Bruno Retailleau, gli scioperanti dovrebbero "vergognarsi di rovinare il Natale di così tante famiglie". A sinistra toni radicalmente opposti: se da un lato socialisti e ambientalisti non fanno sentire la loro voce, gli Insoumis (LFI) di Jean-Luc Mèlenchon hanno apertamente sostenuto "rivendicazioni legittime", denunciando la linea del governo che "dovrebbe smetterla di gettare benzina sul fuoco, quando invoca la responsabilità dei lavoratori in sciopero".
Nel mirino delle critiche della sinistra radicale c'è la stessa compagnia ferroviaria pubblica SNCF, attaccata dal neo leader LFI, Manuel Bompard, per la "totale mancanza di empatia della direzione che ha contribuito al deterioramento della crisi". Da un lato i pro aderenti allo sciopero, dall'altro le forze contrarie e nel mezzo il partito di estrema destra di Marine Le Pen, il Raggruppamento nazionale (RN), che si accontenta di contestare la scelta di scioperare proprio a Natale, sollevando un "problema di coscienza professionale" per via del "monopolio della SNCF", di fronte a "francesi stanchi che non vengono rispettati".
Sui social, il nuovo presidente RN, Jordan Bardella, ha riassunto la posizione da equilibrista del suo partito: "Nessuno nega le preoccupazioni dei controllori della SNCF, ma questo sciopero del giorno di Natale è una punizione per milioni di francesi che, in questo periodo difficile, desiderano stare insieme alla loro famiglia. Per favore, pausa natalizia!".
L'unica nota di sollievo è arrivata dalla firma da parte dei quattro sindacati dei dipendenti SNCF dell'accordo proposto dalla direzione dell'azienda e che di fatto permette di cancellare lo sciopero previsto per il prossimo fine settimana di Capodanno. "Questo accordo, frutto di diverse settimane di trattative, è un atto di misure forti per un reale riconoscimento della professione di capotreni e delle sue specificità" saluta in un comunicato la direzione del gruppo ferroviario.
"Ora ci sono tutte le condizioni perché tutti i controllori di bordo tornino al lavoro" ha aggiunto la SNCF, precisando però che questi progressi non consentiranno di migliorare la situazione per sabato 24 e domenica 25 dicembre: "A Natale le perturbazioni rimarranno invariate per questo fine settimana", auspicando un ritorno alla normalita' "nei prossimi giorni".
L'accordo presentato ieri sera dalla direzione ai principali sindacati del gruppo ferroviario contiene misure "molto forti", ribadite questa mattina dall'amministratore delegato di SNCF Voyageurs. Tra queste c'è la creazione di una direzione dei capotreni per garantire "più ascolto" ai controllori, l'aumento di un bonus specifico che passerebbe così da 600 a 720 euro e la creazione di 200 posti di lavoro aggiuntivi.
Il governo si è affrettato a congratularsi per la firma dell'accordo "accogliendo con favore lo spirito di responsabilità che prevale questa mattina alla SNCF in previsione del fine settimana di Capodanno" ha commentato Elisabeth Borne in un tweet. "Sono lieto che il dialogo sociale tra la direzione SNCF e i sindacati abbia dato i suoi frutti. Avevamo espresso l'importanza e l'imperativo di questo spirito di responsabilità" ha reagito il ministro dei Trasporti, Clèment Beaune.