AGI - L'eurodeputata Eva Kaili avrebbe cominciato a confessare e a fornire dettagli sul Qatargate. Secondo il giornale belga 'Le Soir', l'ex vicepresidente del Parlamento europeo ha ammesso agli inquirenti di aver dato istruzioni al padre, 'pizzicato' con piu' di mezzo milione di euro nel centralissimo hotel Sofitel, a Bruxelles, di nascondere parte del contante.
L'uomo è stato arrestato il 9 dicembre, il giorno d'inizio della maxi-operazione anticorruzione.
Intanto la Corte d'appello di Brescia ha rinviato al 3 gennaio l'udienza in cui si discuterà la consegna al Belgio di Silvia Panzeri, figlia dell'ex eurodeputato Antonio Panzeri, e con lui arrestata nell'ambito dell'indagine sul Qatargate.
I giudici, su richiesta della difesa, hanno preso tempo per valutare le condizioni delle carceri in Belgio, in relazione al sovraffollamento. I legali di Maria Dolores Colleoni, moglie dell'ex eurodeputato Antonio Panzeri, hanno annunciato che faranno ricorso in Cassazione contro la decisione della Corte d'Appello di Brescia di disporre la "consegna" della donna al Belgio. Colleoni resta quindi per ora ai domiciliari in Italia.
A carico di Maria Dolores Colleoni, moglie dell'ex eurodeputato Antonio Panzeri, ci sono "gravi indizi di colpevolezza". Lo scrivono i giudici della Corte d'Appello di Brescia nel provvedimento con cui ieri hanno disposto la sua consegna al Belgio.
I giudici sottolineano comunque i 'limiti' della loro valutazione. "Va premesso che la valutazione sul punto affidato all'autorità giudiziaria italiana dev'essere circoscritta a verificare che il mandato emesso all'estero per il suo contenuto intrinseco e per gli altri elementi raccolti in sede investigativa e processuale sia fondato su compendio indiziario ritenuto dall'autorità giudiziaria emittente seriamente evocativo di un fatto reato".
Intanto la Procura federale del Belgio avvierà un'indagine sulle ripetute fughe di notizie sul caso Qatargate.
"Le fughe di notizie sulla stampa possono mettere in pericolo il dossier, motivo per cui stiamo avviando un'indagine per violazione del segreto professionale", ha spiegato Eric Van der Sypt, responsabile stampa della procura federale, citato da L'Echo.
Il timore è che altri sospetti nel caso possano beneficiare delle informazioni trapelate, ad esempio per cancellare delle prove. "E' deplorevole che la giustizia belga non riesca a coprire la riservatezza di un fascicolo del genere. Non siamo all'altezza ed è un peccato", ha dichiarato Laurent Kennes, uno degli avvocati di Pier Antonio Panzeri, citato sempre da L'Echo