AGI - La plenaria del Parlamento europeo voleva e doveva dare un segnale forte: ha votato quasi all'unanimità (625 a favore su 628 votanti; un contrario e due astenuti) la destituzione di Eva Kaili dal ruolo di vice presidente. L'eurodeputata greca, agli arresti a Bruxelles con l'accusa di corruzione dal Qatar, non è più "degna" di rappresentare l'Eurocamera.
"Non voglio toccare la presunzione d'innocenza ma tutti quelli che si sono fatti corrompere devono provare vergogna. Per avere tradito la fiducia dei cittadini e dei loro colleghi che lavorano duramente con onore e onestà", ha detto la commissaria europea agli Affari interni, Ylva Johansson, durante il dibattito sullo scandalo - ormai noto come 'Qatargate' - in un'Aula a Strasburgo semivuota.
Poco prima però a doversi difendere è stato il vice presidente della Commissione europea, Margaritis Schinas, finito sotto i riflettori per i suoi rapporti di vicinanza al Qatar e per aver preso parte alla cerimonia di apertura dei Mondiali. "Tutte le mie dichiarazioni sono sempre state in linea con le politiche della Commissione. Noi non improvvisiamo, non inventiamo posizioni", ha replicato ai giornalisti in una conferenza stampa che è diventata un interrogatorio.
"La mia carriera politica di oltre trent'anni è sempre stata limpida, e di certo nessuno può dire che io sia un ingenuo", ha spiegato. "Regali dal Qatar? Sì, un pallone e una scatola di cioccolatini che ho lasciato, entrambi, all'autista che mi ha accompagnato allo stadio. Poi qualche souvenir dei Mondiali", ha chiarito.
Tutto questo succedeva a Strasburgo mentre l'inchiesta si allargava a Bruxelles. I fermati, negli interrogatori, pare stiano collaborando - secondo quanto riportano i media locali - e in più occasioni hanno fatto il nome dell'eurodeputato socialista, Marc Tarabella. Che già sabato ha subìto una perquisizione domiciliare e ieri è stato sospeso dal partito e dal gruppo. S&d.
A rappresentare la portata dell'inchiesta è stata una foto diffusa dal quotidiano Le Soir, che ha subito fatto il giro del web, che raffigurava il milione e mezzo di euro in contanti sequestrato in questi giorni in particolare a Kaili e all'ex eurodeputato italiano, Antonio Panzeri.