AGI - Il più discusso degli imprenditori continua a far parlare di sé. E nel giorno in cui lancia la principale novità del social network appena acquistato (l’iscrizione a pagamento) diventa trending topic, argomento di tendenza, nello stesso Twitter. Ma per tutt’altre ragioni.
A precedere il debutto di Twitter Blue, la versione di Twitter a pagamento (e di fatto ad oscurare il suo lancio), è stato un tweet di Elon Musk l’imprenditore scriveva “I miei pronomi sono: Perseguite/Fauci” citando la consuetudine anglosassone ma diffusa anche in Italia di precisare i pronomi (she/her, he/him, they/them) per indicare in quale identità di genere si riconoscono. Il tutto corredato poi di fotografia che ritrae il medico statunitense divenuto un volto della lotta al Covid in versione “Signore degli Anelli” che chiede a Biden: “Solo un altro lockdown, mio re”.
Da qui una polemica che ha invaso il social e che ha portato il nome di Musk, al momento della scrittura di questo articolo, comparire in poco meno di 700 mila tweet. A cui però sono poi sommare i quasi 1500 con hashtag “BoycottTesla” di chi facendo il verso al tweet originale scriveva “I miei pronomi sono: Boicottate/Tesla”, i 21 mila di Mastodon (una sorta di social network alternativo dove spesso confluiscono gli utenti che decidono di uscire da Twitter per protesta contro la gestione Musk) o hashtag divenuti virali come #ElonMuskIsaGiantTurd (tradotto “Elon Musk è un gigantesco str…”), #stupidity o simili.
Acque tutt’altro che tranquille quindi per uno dei più potenti social network (ed il suo istrionico Ceo) se si considera inoltre che proprio in questi giorni tengono banco i Twitter files, ovvero l’inchiesta giornalistica che in questi sta svelando la fitta (e per nulla trasparente) collaborazione tra gli ex vertici del social network e istituzioni come l’Fbi per inserire in blacklist, oscurare o rendere meno visibili persone o pareri ritenuti “scomodi”.
Sullo sfondo quella che forse nella mente di Musk doveva essere la vera novità del giorno: il lancio di Twitter blue, ovvero dell’abbonamento a pagamento, da oggi a 7 dollari al mese per chi si abbona via web e 11 per chi si abbona utilizzando telefonini o tablet targati Apple.