AGI - La Turchia è sotto shock per un caso di abusi su minori che risveglia un passato che il Paese non si è evidentemente lasciato del tutto alle spalle. Il caso è quello di una donna, ora ventiquattrenne, che ha denunciato il proprio marito e la propria famiglia, che la costrinse a sposarsi a 6 anni dopo averle trovato un marito già in età adulta. Un matrimonio in cui la giovane, ora divorziata, sin dalla più tenera età ha subito abusi sessuali.
A far aumentare lo sdegno è non solo l'appartenenza sia del padre che dell'ex marito a una confraternita religiosa, Ismailaga, presente in diverse province del Paese, ma anche il fatto che la denuncia risalga al 2020 e che la notizia sia emersa solo grazie all'opera del giornalista Timur Soykan. Nessuna interrogazione parlamentare ha avuto luogo nei mesi seguenti la querela.
"Il fatto che uno dei nostri figli sia stato vittima di un fatto così grave non può lasciarci indifferenti e richiede dei provvedimenti", ha detto Mustafa Sentop, vicepresidente turco, braccio destro del presidente Recep Tayyip Erdogan. Parole che però non sono bastate a placare le proteste dell'opposizione, che ha accusato Erdogan di vicinanza alle confraternite religiose, chiesto le dimissioni del ministro della famiglia Derya Yanik e lanciato slogan contro il ministro degli interni, Suleyman Soylu, quando questo ha preso la parola in parlamento.
Proprio Yanik ha risposto accusando l'opposizione di voler strumentalizzare a fini politici "abusi su minori e violenza sulle donne", problemi che "travalicano la politica" e vanno "risolti". Rimane però l'accusa a Erdogan, finito nel mirino dell'opposizione per essere stato troppo tollerante nei confronti delle organizzazioni e confraternite ultra conservatrici del Paese.