AGI - Mercoledì in semifinale dei Mondiali in Qatar i Blues affronteranno i Leoni dell'Atlas: per il passato comune carico di tensioni e gli intensi rapporti bilaterali tra Francia e Marocco, la partita andrà oltre il campo da calcio. A Doha la nazionale marocchina ha appuntamento non solo con la storia del calcio, essendo la prima squadra di una nazione africana o araba a raggiungere i semifinalisti ai campionati mondiali di calcio, ma la sua viene vista anche una 'missionè politica e culturale dalla valenza fortemente simbolica. Come sottolinea la stampa d'Oltralpe, "una storia come piacciono a noi, insomma, quando Pollicino, spinto da un intero continente, si confronta con l'orco della competizione".
Il periodo coloniale
Se ora Parigi e Rabat intrattengono "relazioni bilaterali tradizionalmente eccellenti, con una partnership d'eccezione tra i due Paesi" - come recita il sito del Quai d'Orsay - il passato è stato piuttosto travagliato, tuttavia in minor misura rispetto ai rapporti dilanianti tra Francia e Algeria, protagonisti di una feroce guerra civile. Le prime tensioni tra Francia e Marocco risalgono al 1840, per il sostegno dato dai marocchini a Abd el-Kader nella sua lotta contro l'avanzata militare francese nella confinante Algeria e quando i francesi hanno costruito una fortezza a Maghnia, località considerata come territorio marocchino.
Dopo il bombardamento francese su Tangeri, nell'agosto 1844, e la conquista da parte dei francesi di diverse località marocchine, con la firma del trattato di Tangeri e di Lalla Maghnia le autorità marocchine hanno dovuto riconoscere la presenza francese in Algeria e tracciare i confini tra il Marocco e i possedimenti tricolori nel Paese vicino. Successivamente, col trattato di Fès del 30 marzo 1912, il Marocco - allora Impero Sceriffo - è diventato un protettorato francese incluso nell'Africa francese del Nord (AFN) con l'Algeria francese (1830-1962) e il Protettorato francese di Tunisia (1881-1956), e più ampiamente dell'Impero coloniale francese in Africa.
Nel contempo in Marocco è stato instaurato un protettorato spagnolo, sulla base di una convenzione firmata a Madrid il 27 novembre 1912 tra Francia e Spagna. Il protettorato della Francia sul Marocco si è concluso ufficialmente il 2 marzo 1956 - e un mese dopo anche quello della Spagna - quando è stata riconosciuta la sovranità nazionale.
Relazioni post indipendenza
Nell'ultimo colloquio tra il ministro degli Esteri francese, Catherine Colonna, e il suo omologo marocchino, Nasser Bourita, lo scorso giugno, è stato evidenziato "l'attaccamento della Francia alla partnership d'eccezione che lega i nostri due Paesi". Negli ultimi decenni Parigi e Rabat hanno approfondito i rapporti bilaterali, con dal 1997 l'allaccio di un dialogo politico ad alto livello - Rencontres de haut niveau - tra capi di governo. Nel marzo 2000 il re Mohammed VI ha scelto la Francia per la sua prima visita all'estero.
Nel giugno 2017, un mese dopo la sua elezione, il presidente Emmanuel Macron si è recato in Marocco per una visita di amicizia. Nel novembre 2018 Macron e Mohamed VI hanno inaugurato la linea ferroviaria ad alta velocità tra Tangeri e Kenitra, frutto del partenariato bilaterale. Giovani, inserimento professionale, istruzione, lavoro, sviluppo economico, competitività territoriale, mobilità, clima e ambiente sono i temi portanti della cooperazione allo sviluppo tra i due Paesi.
Francia in Marocco e Marocco in Francia
La Francia ha attualmente sei consolati generali in Marocco - Agadir, Casablanca, Fès, Marrakech, Rabat, Tanger - e sono 53.900 i cittadini iscritti al registro dei francesi stabiliti fuori dalla Francia, quindi l'ottava comunità francese fuori dall'Hexagone, di cui 51% di bi-nazionali francesi e marocchini. Dietro alla Spagna e alla Cina, la Francia è il terzo Paese d'importazione per il Marocco. Dal 2012 al 2019 le importazioni marocchine in Francia sono aumentate del 70,5% mentre l'export francese verso il Paese del Nord Africa è cresciuto del 18,3%.
Il Marocco è la prima destinazione degli investimenti francesi sul continente africano e di finanziamenti dell'Agenzia francese di sviluppo (AFD), in particolare a sostegno dello sviluppo del capitale umano, delle riduzioni delle disuguaglianze territoriali e della transizione energetica ed ambientale.
Inoltre i turisti francesi sono quelli più numerosi in Marocco oltre alla strettissima collaborazione nel settore dell'istruzione, con 42 scuole francesi omologate in Marocco - un totale di oltre 42 mila studenti, di cui il 69% è marocchino. Per giunta la Francia è il primo partner scientifico del Marocco, con una settantina di progetti in corso nell'ambito del programma Hubert Curien Toukbal. Fiore all'occhiello della cooperazione in questo settore è l'Istituto di ricerca per lo sviluppo (IRD) e l'Istituto Pasteur del Marocco (IPM), in prima linea ad esempio nei test per il Covid-19 in tutta l'Africa.
In Francia, invece, è stabilita un'importante comunità marocchina di oltre 700 mila persone e molti francesi di origine marocchina hanno la doppia cittadinanza. I 42 mila studenti marocchini in Francia sono il primo contingente di studenti stranieri Oltralpe.
Significato partita e rischi di tensione
La qualifica della selezione marocchina che affronterà la nazionale dell'ex potenza coloniale ha generato una vera e propria sindrome "Maghreb United", anche nella vicina Algeria e tra i cittadini algerini o di origine algerina residenti in Francia, superando le storiche rivalità tra Rabat e Algeri sul Sahara Occidentale. Sul piano politico, alle ultime presidenziali al primo turno i candidati di estrema destra hanno ottenuto un terzo delle preferenze e il governo Borne ha stilato una nuova legge sull'immigrazione più restrittiva, in un clima di crescente attenzione e tensione sui temi dell'identità nazionale, la 'minaccia' dell'Islam e la laicità in Francia.
Finora le celebrazioni dei marocchini in Francia per le vittorie dei Leoni dell'Atlas sono state molto festose e pacifiche, ma i recenti disordini in Belgio fanno ora temere che il clima possa surriscaldarsi in caso di sconfitta della nazionale marocchina da parte dei Bleus, grandi favoriti, o viceversa.