AGI - Un secondo manifestante, tra le migliaia arrestate in questi ultimi tre mesi in Iran, è stato giustiziato pubblicamente. Lo ha riferito l'agenzia di stampa della magistratura iraniana, Mizan. Si tratta di Majidreza Rahnavard, la cui condanna a morte è stata eseguita a Mashhad.
La notizia è stata rilanciata dal network con base a Londra Iran International. Il ragazzo era accusato di aver ucciso con arma da taglio due membri della forza paramilitare dei Basij, impiegata nella repressione delle manifestazioni anti-giovernative in corso nel Paese da metà settembre.
Dopo l'esecuzione della sentenza, Gholam Ali Sadeghi, capo della magistratura locale, ha ringraziato la polizia e gli agenti di sicurezza per "aver stabilito l'ordine e la sicurezza e essersi occupati di rivoltosi e delinquenti". Rahnavard è il secondo manifestante giustiziato dopo Mohsen Shekari, impiccato a Teheran per il crimine di "guerra contro Dio".
"Majidreza Rahnavard, condannato a morte il 29 novembre per aver accoltellato due agenti di sicurezza e ferito altri quattro", è stato giustiziato pubblicamente nella città di Mashhad, ha fatto sapere Mizan. Il ragazzo era stato arrestato il 17 novembre mentre cercava di fuggire dal Paese, ha aggiunto l'agenzia.
Il regime ha scelto la via della repressione per gestire le proteste scatenate, il 16 settembre, dall'uccisione della giovane Mahsa Amini mentre era in custodia della polizia morale a Teheran.
Migliaia di persone, per lo più giovani studenti e attvisti ma anche minorenni, sono stati arrestati nell'ambito delle manifestazioni diventate violente in alcune parti del Paese. Giovedì scorso, Mohsen Shekari, 23 anni, è stato il primo manifestante a essere giustiziato: la sua era colpa era aver bloccato una strada nella capitale e ferito un paramilitare nelle prime settimane delle proteste.
L'annuncio della sua esecuzione ha provocato molteplici condanne dai governi occidentale e da parte delle Nazioni Unite.
Amnesty International, orrore puro dopo un processo sommario
"Impiccare un manifestante arrestato appena 23 giorni fa e condannato dopo un processo sommario è orrore puro. Il mondo deve mobilitarsi. La lista dei condannati a morte in attesa d'impiccagione e' molto lunga ed è evidente che le autorita' iraniane intendano procedere velocemente. La comunità internazionale deve impedirlo".
Lo ha detto all'AGI il portavoce di Amnesty International Italia, Riccardo Noury, commentando la seconda esecuzione di uno dei manifestanti arrestati nell'ambito delle manifestazioni anti-governative in corso da ormai tre mesi in Iran.
"Se pensano che le impiccagioni pubbliche fermeranno la protesta, le autorità iraniane sbagliano completamente. Produrranno ancora più protesta e ancora più rabbia", ha aggiunto Noury.
Borrell, adotteremo sanzioni molto pesanti
"Adotteremo un pacchetto di sanzioni molto pesante contro l'Iran. Quella che ho avuto con il ministro degli Esteri iraniano non è stata facile. l'Iran deve capire che l'Ue condannerà in modo forte e adotterà ogni azione che potremo per sostenere le donne iraniane, i manifestanti pacifici, e rigettare queste condanne a morte". Lo ha dichiarato l'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell, al suo arrivo al Consiglio Esteri a Bruxelles.