AGI - La casa di famiglia dell'arrampicatrice iraniana Elnaz Rekabi è stata demolita. La giovane era salita alla ribalta lo scorso autunno quando aveva gareggiato a capo scoperto, senza il velo in testa, in Corea del Sud, ai Campionati asiatici di arrampicata sportiva.
Nel filmato, mostrato da uno dei siti della dissidenza, Iranwire, si vedono la casa distrutta e diverse medaglie gettate a terra. Il video mostra anche il fratello di Rekabi, Davood - anche lui campione di arrampicata, nonché colui che aveva avviato allo sport la sorella- che piange. L'uomo che ha registrato il filmato - la cui identità non è nota - dice in sottofondo: "Questo è il risultato della vita in questo Paese... Che si può dire?". Non è chiaro quando sia avvenuta la demolizione.
Il clamoroso gesto di Rekabi, in Corea del Sud, aveva avuto una risonanza mondiale ed era stato letto come un sostegno alle proteste iniziate a metà settembre nel Paese per la morte della 22enne Mahsa Amini, dopo l'arresto da parte della polizia della morale per non aver indossato correttamente il suo hijab. Rekabi, quando era tornata a Teheran, aveva diffuso una dichiarazione ritenuta da più parti sospetta, in cui spiegava che l'hijab le era caduto "inavvertitamente".