AGI - Carlo III ha deciso che d'ora in poi nelle residenze reali britanniche non verrà più acquistato né servito il pregiato foie gras, messo al bando dai menù esclusivi.
Il provvedimento è stato reso noto con una lettera inviata da Buckingham Palace agli attivisti per i diritti degli animali, tra cui l'organizzazione People for the Ethical Treatment of Animals, nota con l'acronimo Peta.
A darne conferma è anche l'emittente Bbc, ricordando che il re Carlo è ritenuto un oppositore di lunga data del preparato ricavato dal fegato di anatra o di oca, un procedimento "crudele" secondo gli animalisti.
In qualità di principe di Galles è stato un fervido sostenitore di standard di benessere più elevati nell'agricoltura e per oltre un decennio aveva interrotto il consumo del foie gras nelle sue proprietà, ora un divieto più ampio in tutte le residenze reali.
Protagonista di ampie proteste contro l'alimentazione forzata usata per produrre foie gras, Peta ha riferito che in base alla lettera ufficiale recapitata, il divieto è in vigore in tutta la Casa Reale e in tutte le residenze reali, che includono Balmoral, Sandringham, Castello di Windsor, Castello di Hillsborough e Buckingham Palace.
"Le riprese video di uccelli che vengono alimentati forzatamente sono sufficienti per far perdere il pranzo a chiunque" ha dichiarato Elisa Allen, vicepresidente del gruppo per il benessere degli animali, spiegando come i fegati degli animali vengono ingrossati per produrre il cibo. Accogliendo con favore il provvedimento del sovrano, Allen ha auspicato che altri "possano seguire il suo esempio e lasciare il foie gras fuori dal menu di questo Natale e oltre".
Inoltre, il gruppo per i diritti degli animali ha sostenuto un'alternativa "cruelty free", chiamata "faux gras", e ne sta inviando diverse confezioni al re in segno di riconoscenza per la sua "politica compassionevole".
In realtà nel Regno Unito e' gia' in vigore un divieto di produzione di foie gras, ma vendita e importazione sono ancora autorizzate.
Attualmente il gruppo Peta e' impegnato in una campagna per l'uso della pelliccia finta al posto dell'ermellino, in vista dell'incoronazione del sovrano il prossimo maggio.