AGI - Bannati da Twitter, l’attrice Kathy Griffin (aveva cambiato il nome del suo account in "Elon Musk"), il terapeuta transfobico Jordan Peterson e il sito satirico Babylon Bee sono i primi account ripristinati da Elon Musk. Una decisione su Donald Trump “ancora non è stata presa”. Ad annunciare il loro ritorno sulla piattaforma di microblogging è stato lo stesso miliardario, che aveva promesso che avrebbe allentato le policy della piattaforma in fatto di ban.
"La nuova policy di Twitter è la libertà di parola, ma non la libertà di arrivare a tutti gli utenti” ha scritto Musk. “Freedom of speech, but not freedom of reach”: la reach, nel linguaggio del social marketing, è la capacità di raggiungere gli utenti in relazione ad un determinato contenuto.
“I tweet negativi/di odio saranno massimizzati e demonetizzati, quindi niente pubblicità o altre entrate su Twitter”. Tradotto, avete libertà di scrivere quello che volete, ma se i vostri contenuti incitano all’odio o sono contrari alla policy della piattaforma avranno le gambe corte. “Non troverai il tweet a meno che tu non lo cerchi specificamente, il che non è diverso dal resto di Internet”.
Non è chiaro come Twitter abbia deciso di ripristinare i tre account. Alla fine di ottobre, Musk aveva dichiarato che avrebbe convocato un consiglio di moderazione dei contenuti con "punti di vista molto diversi" per determinare i cambiamenti di policy su Twitter in merito al ripristino degli account e alle decisioni sui contenuti, ma non sono stati condivisi aggiornamenti sulla formazione di questo consiglio.
Chi sono i primi tre ritorni sul nuovo Twitter di Musk? Kathy Griffin è un’attrice e comica statunitense. Era stata bannata pochi giorni fa, il 6 novembre, perché aveva impersonato Elon Musk. Il ban è arrivato dopo che Griffin aveva cambiato il nome del suo profilo in quello del miliardario.
Nonostante il profilo fosse @kathygriffin, il soprannome accanto alla spunta blu portava il nome “Elon Musk”, pratica contraria alla policy aziendale introdotta proprio a inizio novembre. Il founder di Tesla, infatti, proprio in quei giorni aveva annunciato una stretta sugli account falsi del social network e sui furti d'identità: "Ogni cambio di nome provocherà temporaneamente la perdita della spunta blu senza preavviso", aveva fatto sapere Musk, annunciando anche che "qualsiasi impersonificazione dove non sia specificata la parola “parodia” sarà sospeso". Griffin, ha continuato a twittare utilizzando l'account della madre morta.
Babylon Bee è un sito web satirico. A marzo scorso aveva subito un ban per violazione della policy della piattaforma contro la condotta odiosa: in un tweet l’account premiava come "Uomo dell'anno”, sbeffeggiandolo, l'assistente segretario alla salute degli Stati Uniti Rachel Levine, una donna transgender.
Il sito era stato punito così: non poteva postare dal proprio account fino a quando non avesse eliminato il tweet offensivo. Il ceo di Babylon Bee, Seth Dillon, aveva detto allora che il sito non avrebbe mai cancellato il tweet in questione, che ora è nuovamente visibile sulla piattaforma. The Babylon Bee ha celebrato la riattivazione del suo account, scrivendo che erano "tornati" e di "lasciare che affondasse", riferendosi alle osservazioni sarcastiche di Musk dopo che il suo acquisto di Twitter è stato completato.
Jordan Peterson, uno psicologo clinico, era stato sospeso da Twitter a luglio per un commento transfobico nei confronti della star di The Umbrella Academy, Elliot Page. Poco dopo essere stato bannato, aveva dichiarato in un video su YouTube che avrebbe preferito morire piuttosto che eliminare il tweet. Peterson, docente all'università di Toronto, è conosciuto per le sue posizioni anti-trans. A gennaio disse a Joe Rogan che essere transgender è il risultato di un “contagio sociologico” ed è qualcosa di simile “all'abuso rituale satanico”.
Le reintegrazioni arrivano in un momento di crisi per la piattaforma, che ha visto centinaia di dipendenti dimettersi sulla scia di un ultimatum emesso da Musk all'inizio di questa settimana. A causa dei licenziamenti e del continuo logoramento, la forza lavoro complessiva della piattaforma si è ridotta da 7.500 prima dell'acquisizione di Musk a meno di tremila giovedì.