AGI - Il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, si è presentato alla riunione dell'Eurogruppo a Bruxelles, la prima per lui (e per il neo governo Meloni), con i fari puntati. I suoi colleghi dell'eurozona cercavano qualche rassicurazione. In particolare il tedesco Christian Lindner, il falco della Finanze di Berlino, che all'arrivo ha subito puntato il dito contro l'Italia per la necessità di "aver conti solidi e finanze responsabili per affrontare l'inflazione a mantenere l'approccio europeo tracciato dalla Bce".
"Lindner? Siamo tutti preoccupati dal debito e tutti dovranno fare la propria parte. L'Italia la farà", ha spiegato Giorgetti ai giornalisti a incontro concluso. Durante i bilaterali che ha avuto con il presidente dell'Eurogruppo, l'irlandese Paschal Donohoe, e con la vice premier olandese, Sigrid Kaag (altro falco che ha chiesto di accompagnare alla flessibilità dei conti la rigidità dei controlli), Giorgetti ha posto l'accento - in vista della manovra - sull'approccio "prudente e realista che tiene conto, da un lato, del buon andamento dell'economia confermato dalle ultime rilevazioni dell'Istat e, dall'altro lato, dei rischi al ribasso, collegati specialmente al mercato dell'energia e all'inflazione".
Elementi richiamati anche dal commissario europeo all'Economia, Paolo Gentiloni: "Confido nel fatto che ci sia un atteggiamento di grande cautela com'è nel caso dei Paesi con grande debito. Cautela non significa non adottare delle misure possibilmente mirate sull'emergenza energetica. Noi abbiamo segnalato a tutti i Paesi, in particolare con quelli ad alto debito, che a un atteggiamento fiscale di grande prudenza possono esserci delle eccezioni di sostegno legate all'emergenza energetica, chiedendo che queste misure siano il più possibile mirate"
Se ne parlerà nel dettaglio quando la Commissione verrà chiamata ad esaminare la manovra. "Contiamo di riceverla in un paio di settimane e di esaminarla a dicembre", ha spiegato Gentiloni. "Vedo ampi spazi per una relazione molto stretta, positiva e produttiva con il nuovo governo", ha confermato Donohoe al termine della riunione dei ministri delle Finanze dell'Eurozona.
"C'è stato un forte impegno su come verranno gestite le finanze pubbliche dell'Italia e il ministro Giorgetti ha anche evidenziato la necessità di mettere in campo politiche che possano sostenere lo sviluppo della crescita per l'Italia e l'Europa", ha sottolineato il presidente dell'Eurogruppo. D'altronde Giorgetti ha fornito garanzie anche su uno dei dossier più spinosi per l'Italia: la ratifica della riforma del Mes. Finora mancano all'appello solo Roma e Berlino (quest'ultima bloccata in un ricorso alla Corte costituzionale).
"Mi attengo alla posizione del precedente governo di cui facevo parte, in attesa della decisione della Corte tedesca", ha spiegato ai giornalisti che gli chiedevano che posizione avrebbe assunto in merito. Il precedente Governo aveva dato l'impegno politico a ratificare in Parlamento la riforma. "Appunto, esattamente la stessa cosa", ha confermato.
Sulla riforma del Patto di stabilità (la Commissione presenterà una comunicazione con la propria proposta mercoledi') Giorgetti ha evidenziato "la necessità che una nuova governance europea tenga conto delle caratteristiche economiche e finanziarie specifiche dei diversi Paesi dell'Unione, e riconosca il valore centrale della crescita nel garantire la sostenibilità". Con alcuni criteri: semplicità, fattibilità e flessibilità. Questioni che Giorgetti ha affrontato anche a cena con "l'omologo e amico" francese, Bruno Le Maire.