La guerra della Catalogna contro il calabrone killer che uccide le api
AGI - Non c’è pace nell’ecosistema. In Catalogna, racconta il Paìs, gli apicoltori fanno la guardia davanti agli alveari per proteggerli dal calabrone asiatico che si sta dirigendo dritto dritto verso Tarragona.
L’insetto ha un nome, la “velutina”, la vespa asiatica, una specie che minaccia il settore per la sua voracità cannibale di cibarsi delle api mellifere non appena queste mettono fuori la testa dall’alveare.
Il fenomeno si era già manifestato nel 2018 ma ora sembra esploso. Di vespe asiatiche in questi giorni ne volano a migliaia intorno all’alveare, ad esempio, dell’apicoltore Samuel Ramal, produttore di miele che ha il braccio gonfio per le punture di quest’insetto voracissimo e ferocissimo, che costruisce nidi anche da oltre duemila individui.
Una situazione identica, ricostruisce il quotidiano, si era verificata già nel 2010 a Girona, dopo che la velutina è riuscita ad attraversare i Pirenei proveniente dalla Francia importata forse da un mercantile arrivato dalla Cina.
Ora la velutina si è affermata saldamente nella provincia di Barcellona e si dirige verso il delta dell'Ebro (Tarragona), dove si concentrano alcune delle produzioni più importanti della Spagna, come Mel Muria, a El Perelló, conosciuto come il "paese del miele”.
Tarragona è la provincia con la più alta produzione: concentra il 40% degli alveari in Catalogna, secondo i dati della Generalitat, scrive il giornale madrileno.
Il risultato è disastroso, perché “le api, sentendo il ronzio delle specie invasive vicine, decidono di non uscire. Smettono di impollinare e alla fine muoiono per inalazione” mentre quelle che decidono di uscire “lo fanno lentamente e corrono il rischio di essere catturate dalla vespa, che misura circa tre centimetri e si alza in aria come un minuscolo drone”.
“Sono di guardia tutto il giorno. Passo l'intera giornata davanti alle casse uccidendo più individui che posso. È una guerra", confessa Ramal che in poco più di trenta minuti riesce a ucciderne venti col suo retino per farfalle fatto in casa.
L'invasione asiatica si aggiunge alla tempesta perfetta che, da anni, mette in pericolo il settore a causa del cambiamento climatico, riferisce il Paìs.
La desertificazione sale da Sud e il calabrone asiatico discende da Nord. L'aumento delle temperature costringe i grandi produttori a dover praticare la transumanza: spostare gli alveari in quota sui Pirenei, in modo che possano impollinare e fare il miele.
“In 20 anni, questa pratica è raddoppiata in Catalogna. Il numero di alveari è passato da 72.000 nel 2002 a 118.000 nel 2021, il 60% in più”, secondo i dati del Dipartimento dell'Agricoltura della Generalitat.
L'aumento della produzione di miele, tuttavia, è aumentato solo del 9,2%. Questo perché l'ape, sempre più indebolita, non è in grado di produrre come prima. "100 api fanno quello che facevano 50", dice Ramal, mentre svuota una trappola piena di vespe.