Giorgia Meloni sceglie l'Ue per il suo primo viaggio all'estero
AGI - Il messaggio politico è chiaro: Giorgia Meloni sceglie l'Unione europea per il suo primo viaggio all'estero. E a Bruxelles il messaggio è stato recepito e apprezzato. "È significativo e conferma la sintonia già emersa nei primi colloqui telefonici", confermano le fonti europee che stanno lavorando all'appuntamento. Il presidente del Consiglio arriverà a Bruxelles giovedì 3 novembre.
Il calendario degli incontri
L'agenda è ancora da definire nel dettaglio ma è confermato che nel primo pomeriggio incontrerà la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola. Poi, al Palazzo Berlaymont, avrà un bilaterale con la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, e alle 18.30 l'incontro con il presidente del Consiglio, Charles Michel. Non è stato ancora definito, invece, l'eventuale incontro con il Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. Con lui, il premier ha avuto un colloquio telefonico nella serata di giovedì, nel corso del quale sono state ribadite le posizioni del governo italiano pro Kiev e Nato.
L'incontro con Metsola è quello politicamente meno impegnativo. Le due leader si erano già viste l'ultima volta a Strasburgo a luglio. Metsola è diventata presidente del Parlamento europeo grazie anche ai voti del gruppo Ecr di cui fa parte Fratelli d'Italia e che rappresenta il partito europeo di cui Meloni è presidente. Quello più 'sensibilè sarà invece il bilaterale con von der Leyen. Ma dal Berlaymont assicurano che non ci sarà alcun pregiudizio.
"La presidente von der Leyen non si immischia nelle questioni di politica interna o dei partiti. Incontrerà Meloni in quanto presidente del Consiglio dell'Italia", risponde il portavoce dell'esecutivo europeo, Eric Mamer, a chi gli chiede delle "posizioni sovraniste di Fratelli d'Italia". "La presidente von der Leyen attende una buona cooperazione con le autorità italiane di fronte alle sfide che dobbiamo affrontare e superare nei mesi avvenire", spiega ancora Mamer.
Sul tavolo ci saranno "in particolare il dossier energetico che è al centro di tutte le questioni, la buona attuazione del Pnrr adottato dall'Italia e infine, soprattuto, il proseguimento dell'azione di sostegno all'Ucraina", evidenzia. Von der Leyen ha citato il Pnrr italiano come modello di successo anche al suo intervento odierno al Summit Ue per gli investimenti sostenibili.
Dall'entourage di von der Leyen fanno comunque sapere - a microfoni spenti - che la regola è sempre quella di non aver alcun pregiudizio: "Ci sono tanti punti su cui possiamo e dobbiamo collaborare, lo facciamo con tutti. è così che si tiene unita la famiglia europea. Ma ovviamente ci sono anche dei punti in cui c'è qualche disaccordo. Ma chi non li ha? Ci sono con la Germania, ci sono con tutti. Ognuno ha un proprio punto su cui ha sensibilità diverse e noi cerchiamo sempre di arrivare a un compresso", fanno sapere.
"È naturale che se Meloni si presenta da von der Leyen e chiede di cambiare il Pnrr, la risposta non sarà positiva. Ma il confronto resta aperto. Anche perché il fatto che la prima visita all'estero siano a Bruxelles è un segnale dell'attenzione c'è", assicurano. A Bruxelles dunque, la 'prima'.
Ma Meloni e i leader Ue avranno diverse occasioni di confronto già questo mese agli appuntamenti internazionali: il 7-8 novembre a Sharm El Sheikh, in Egitto, per la Cop 27 e il 15-16 novembre per il Summit del G20 a Bali, in Indonesia. Infine, il primo vertice Ue del neo premier sarà il summit Ue-Balcani che si terrà a Tirana il 6 dicembre. Poi arriverà il Consiglio europeo formale del 15-16 dicembre a Bruxelles.