AGI - "Continueremo a consegnare a Kiev i cannoni Caesar e consegneremo anche dei radar e dei missili antiaerei", ma "a un certo punto l'Ucraina dovrà per forza negoziare, che non significa rinunciare". E dall'altra parte "Putin deve mettere fine alla guerra, rispettare l'integrità dell'Ucraina e tornare al tavolo dei negoziati".
In una intervista in diretta sul canale televisivo France 2, il presidente francese Emmanuel Macron è tornato a parlare del conflitto in Ucraina e della crisi energetica che mette in ginocchio l'Europa. Sottolineando che "non vogliamo una guerra mondiale", Macron ha chiarito che "i nostri valori, i nostri principi non si acquistano né a colpi di gas né a colpi di petrolio".
L'inquilino dell'Eliseo ha comunque avvertito i francesi che "dobbiamo prepararci a un inverno con la guerra ancora in corso" perché i negoziati di pace non si svolgeranno "nelle prossime settimane".
La Bielorussia di Lukashenko, ha poi osservato, è "complice" di Putin "dall'inizio della guerra" e "se entrerà in guerra lo farà contro il parere del suo popolo".
Nel corso dell'intervista Macron ha anche rassicurato i francesi sulla penuria di carburanti a causa dello sciopero dei lavoratori delle raffinaerie d'oltralpe. La situazione, ha promesso, "tornerà normale" alle pompe di benzina "nel corso della settimana prossima".
Il presidente ha lanciato tuttavia un appello "alla responsabilità" rivolto sia alla direzione di TotalEnergies che al sindacato Cgt. L'inquilino dell'Eliseo ha confermato che si procederà con la precettazione dei lavoratori delle raffinerie se la questione non si sblocca nell'ambito della trattativa fra il gruppo petrolifero e i dipendenti.