AGI - Su Twitter si è innescato un botta e risposta tra il fondatore di Tesla, Elon Musk, e il politologo statunitense Ian Bremmer. È stato proprio quest'ultimo, nell'ultimo numero della newsletter di Eurasia Group, ad accendere la miccia lanciando la notizia per cui Musk avrebbe avuto una conversazione telefonica con il presidente russo, Vladimir Putin, prima di pubblicare il controverso 'tweet' nel quale aveva suggerito un piano di pace per l'Ucraina che riconoscesse l'annessione russa della Crimea. Bremmer ha spiegato che è stato lo stesso miliardario a confidarglielo.
Putin, ricostruisce Bremmer sulla base del racconto di Musk, avrebbe detto di essere "pronto a negoziare" purché la Crimea resti in mano russa. Putin avrebbe anche insistito con l'ad di Tesla sul fatto che l'Ucraina avrebbe dovuto accettare la neutralità permanente e riconoscere l'annessione russa delle regioni di Lugansk, Donetsk, Kherson e Zaporizhzhia.
Secondo Bremmer, Musk ha detto che Putin gli ha detto che questi obiettivi sarebbero stati raggiunti "in ogni caso", anche con l'eventuale uso di armi nucleari qualora l'Ucraina invada la Crimea. Musk, conclude Bremmer, ha risposto che "tutto doveva essere fatto per evitare tale risultato".
Sulla piattaforma social è arrivata la risposta di Musk che ha smentito di aver avuto la conversazione con il presidente russo. All'analista finanziario Sven Henrich, che gli aveva chiesto su Twitter se fosse vero quanto affermato da Bremmer, ha risposto: "No, non lo è. Ho parlato con Putin solo una volta ed è stato 18 mesi fa. L'argomento della conversazione era stato lo spazio".
La palla, rispedita nella metacampo di Bremmer è stata rilanciata con una controsmentita. "Elon Musk mi ha detto di aver parlato dell'Ucraina direttamente con Putin e il Cremlino", scrive Bremmer, "mi ha anche detto quali fossero le linee rosse del Cremlino". Puntuale, forse a chiudere il discorso, è arrivata la chiosa del miliardario: "Nessuno dovrebbe credere a Bremmer".