AGI - Diversi Moai, le iconiche statue scolpite dell'Isola di Pasqua, sono stati raggiunti dalle fiamme in un incendio boschivo in questo territorio polinesiano del Cile. "Sono stati colpiti circa 60 ettari, tra cui alcuni moai", ha dichiarato su Twitter Carolina Pérez, sottosegretario al Patrimonio culturale del Ministero delle Culture, delle Arti e del Patrimonio.
Sull'Isola di Pasqua, a circa 3.500 chilometri a ovest del continente americano e nel bel mezzo dell'Oceano Pacifico, 100 ettari sono in fiamme da lunedì, con l'area del vulcano Ranu Raraku particolarmente colpita.
Si stima che in quell'area ci siano diverse centinaia di Moai all'interno del Sito del Patrimonio Mondiale e della cava da cui vengono estratti i minerali che li compongono. I danni causati dall'incendio sono "irrecuperabili", ha dichiarato Pedro Edmunds, sindaco dell'Isola di Pasqua, ai media locali.
L'entità dei danni non è ancora stata valutata. L'incendio si è verificato tre mesi dopo la riapertura dell'isola al turismo mondiale, il 5 agosto, dopo due anni di chiusura a causa della pandemia di coronavirus.
Prima della pandemia, l'Isola di Pasqua, la cui principale fonte di sostentamento è il turismo, riceveva circa 160.000 visitatori all'anno, con due voli al giorno. Ma con l'arrivo del covid-19 in Cile, l'attività turistica è stata completamente sospesa.