AGI - Il premio Nobel per la Letteratura è stato assegnato alla francese Annie Ernaux "per il coraggio e l'acutezza clinica con cui svela le radici, gli allontanamenti e i vincoli collettivi della memoria personale".
"In 'L'occupazione' (2002) Ernaux analizza la mitologia sociale dell'amore romantico. Sulla base di appunti in un diario che registra il suo abbandono da parte di un amante, confessa e attacca un'immagine di sé costruita su stereotipi. La scrittura diventa un'arma affilata per sezionare la verità", ha spiegato il comitato che assegna il premio.
Ernaux, si è detta "molto felice" e "orgogliosa" per il riconoscimento ricevuto dall'Accademia svedese. È "un grandissimo onore" e una "responsabilita'", ha detto l'autrice francese parlando alla tv svedese dopo l'annuncio del Nobel
Una breve biografia
Nata in Normandia nel 1940, è la sedicesima autrice d'oltralpe a ricevere il Nobel per la letteratura, facendo della Francia il Paese che ne ha ricevuti di più nella storia del premio. I suoi libri autobiografici, fra i più famosi Les Années (Gli anni) e L'evenement (L'evento), sono stati studiati e pubblicati in tutto il mondo.
Nel breve ritratto che le dedica il suo editore italiano sul suo sito web, L'Orma, si legge che Ernaux "ha reinventato i modi e le possibilità dell'autobiografia, trasformando il racconto della propria vita in acuminato strumento di indagine sociale, politica ed esistenziale. Considerata un classico contemporaneo, è amata da generazioni di lettori e studenti".
Fra i testi di Ernaux pubblicati in italiano, L'orma ricorda 'Il posto', 'Gli anni', vincitore del Premio Strega Europeo 2016, 'L'altra figlia', 'Memoria di ragazza', 'Una donna', vincitore del Premio Gregor von Rezzori 2019, 'La vergogna', 'L'evento' e 'La donna gelata'.
L'opera di Annie Ernaux racconta nei dettagli l'intimità di una donna e la sua evoluzione con i cambiamenti della società francese dal dopoguerra. Premio Renaudot nel 1984 per "Il posto" e finalista del premio Booker internazionale nel 2019, la docente di letteratura all'università di Cergy-Pontoise ha scritto una ventina di volumi.
I temi trattati sono essenzialmente quello delle differenze di classe, particolarmente lacerante per una donna di origine popolare come lei, e della passione amorosa.
Considerata di sinistra, Annie Ernaux ha assorbito negli anni '70 i principi del sociologo Pierre Bourdieu, di una decina d'anni piu' anziano, che le hanno permesso di individuare il "malessere sociale" di cui ha sofferto fin dagli anni della scuola. A 18 anni lascia il bar-drogheria dei suoi genitori a Yvetot in Alta Normandia, dove ha trascorso la sua infanzia e adolescenza, dopo avere ottenuto una licenza in lettere moderne a prezzo di studi molto intensi.
Dagli "Armadi vuoti" del 1974 agli "Anni" del 2008, la scrittrice ha seguito una traiettoria di scrittura che l'ha portata da un primo romanzo giovanile aspro e violento a una autobiografia storica di ampio respiro. Il suo stile clinico, senza lirismi, suscita sentimenti contrastanti: i suoi detrattori pensano che la sua sia una scrittura oscena e misera, ma con questo stile "piatto" riesce a ricondurre l'universale nel racconto singolare della sua esistenza. Dopo aver abbandonato il romanzo, ha inventato "l'autobiografia impersonale".
"Mi considero molto poco come un essere singolo ma piuttosto come una somma di esperienze o di determinazioni, sociali, storiche, sessuali, di linguaggi e continuamente in dialogo con il mondo (passato e presente), ha scritto nel suo "La scrittura come un coltello".
Vivendo dal 1977 a Cergy-Pontoise, ha dedicato molti dei suoi scritti alla vita di chi vive in questa cittadina della banlieue parigina, persone che incrocia nei supermercati o nel treno regionale per la capitale. Una certa fama le e' arrivata dall'adattamento cinematografico dell'"Evenement", La scelta di Anne in italiano, che ha vinto il Leone d'Oro a Venezia nel 2021.
Il commento di Macron
"Annie Ernaux scrive, da 50 anni, il romanzo della memoria collettiva e intima del nostro Paese. La sua voce è quella della liberta' delle donne e dei dimenticati del secolo". Lo ha affermato il presidente francese, Emmanuel Macron, commentando in un tweet l'assegnazione del premio Nobel per la letteratura a Ernaux.
La scrittrice, conclude l'inquilino dell'Eliseo, "con questa incoronazione si unisce al grande cerchio dei Nobel della nostra letteratura francese"