AGI - Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan rivendica di aver risolto il problema dell'utilizzo del velo da parte delle donne in Turchia, in aperta polemica con il segretario del principale partito di opposizione, i repubblicani del Chp, che ieri aveva annunciato una nuova proposta di legge.
"Ieri il segretario del Chp è tornato a parlare di un problema, quello del velo, e annuncia una proposta, nonostante il nostro partito abbia risolto questa questione. A suo tempo abbiamo affrontato il problema di chi era oppresso sotto tutti gli aspetti", ha detto Erdogan.
"In questo momento il nostro Paese ha questo problema? Dal sistema giudiziario alle forze di polizia, qualcuno sente l'esistenza di questo problema? Purtroppo qualcuno pensa che questo problema si risolva prendendo una o due donne velate e attaccandogli una spilletta (di partito ndr). Siate sinceri invece di schierarvi contro il vostro stesso Paese abusando della politica", ha detto il presidente turco dinanzi ai parlamentari del proprio partito.
In Turchia il velo è sempre stato un simbolo distintivo delle diverse anime del Paese, quella laica e quella religiosa, all'interno di uno stato che nella sua struttura è e rimane laico e che aveva sempre escluso le donne velate e le famiglie religiose dalla partecipazione alla vita pubblica e dall'apparato statale.
Il partito Akp di Erdogan ha catalizzato il malcontento accumulatosi in decenni e che aveva portato scontri e tensioni, oltre ache all'emarginazione di una grossa fetta di popolazione, esclusa dalla vita pubblica a causa del divieto di velo nelle università, ospedali e uffici pubblici, abolendo piano piano la proibizione. Un percorso favorito dal fatto che in Turchia il velo copre solo la testa, è rarissimo vedere donne velate fin sotto gli occhi e comunque il velo integrale rimane vietato presso università e uffici statali.
L'abolizione del divieto da parte dell'Akp, gradualmente partita nel 2008, ha costituito un processo poi terminato nel 2017, quando è caduto l'obbligo di indossare il velo per polizia ed esercito.