AGI - Il nuovo voltafaccia di Elon Musk, che torna a voler acquistare Twitter, e l’avanzata delle truppe ucraine nelle aree occupate dai russi sono due degli argomenti di prima pagina dei giornali internazionali, molti dei quali presentano altre notizie interessanti: il Washington Post, ad esempio, offre il racconto di stretti collaboratori di Trump sulla sua poco ortodossa gestione dei documenti riservati, mentre Le Monde reca un proprio studio da cui risulta che la Francia è un Paese di arrabbiati e di scontenti, ed El Pais intervista il cancelliere tedesco Olaf Scholz, favorevole ad un prelievo a livello europeo sugli extraprofitti delle società energetiche per finanziare gli aiuti.
Washington Post
Nei suoi quattro anni alla Casa Bianca, “Trump non ha mai seguito rigorosamente le regole e le prassi per la gestione di documenti governativi sensibili”: lo scrive in prima pagina il Washington Post che assegna la colonna di apertura alle testimonianze di 14 funzionari dell’amministrazione Trump, secondo i quali era abituale mescolare atti ufficiali con materiali sparsi come ritagli di giornale e corrispondenza personale, e ciò spiega la confusione riscontrata dagli agenti dell'Fbi negli scatoloni sequestrati a Mar-a-Lago, dove dossier sensibili erano mischiati con carte di nessuna importanza.
Secondo le testimonianze citate dal Post, Trump “portava nella sua residenza privata senza alcuna spiegazione le trascrizioni delle sue chiamate con i leader stranieri, nonché le foto e i grafici utilizzati nei suoi briefing di intelligence” e spargeva nei suoi alloggi e in una sala da pranzo che usava come ufficio “documenti che normalmente andrebbero tenuti sotto chiave, mescolati a pile di articoli di giornale”.
Ancora in grande evidenza i danni causati in Florida dall’uragano Ian, e l’avanzata della controffensiva ucraina nei territori che la Russia pretende di annettersi. Altri titoli per le violenze sessuali nel mondo del calcio femminile Usa, per il voltafaccia di Elon Musk ora nuovamente disposto ad acquisire Twitter e un ricordo della popolare cantante country Loretta Lynn, scomparsa all’età di 90 anni.
New York Times
La distruzione provocata dall’uragano Ian in Florida ha lasciato molte persone senza casa e a questo problema, uno dei più gravi che le autorità devono fronteggiare, il New York Times riserva il maggiore spazio in prima pagina. In fascia alta anche un titolo sull’Ucraina, dove continua l’avanzata delle truppe di Kiev mentre i russi in fuga lasciano dietro di sé un paesaggio di rovine: “Per quanto gli ucraini festeggino la vista dell'esercito russo gambe in spalla, la ritirata di Mosca ha alzato il sipario su una terra desolata” e “per alcuni soldati ucraini, le vittorie sono agrodolci.
Sono tornati in città ridotte in macerie dopo essere state contese due volte, la prima quando Mosca le ha occupate e di nuovo quando l'Ucraina le ha riprese”, scrive il Nyt. Un altro servizio racconta la fuga dei russi verso il Kirghizistan, Paese confinante spesso deriso come arretrato e misero ma adesso meta ambita di chi cerca di scappare dall’arruolamento forzoso della mobilitazione proclamata da Putin. Tra le altre notizie, in evidenza il caso del senatore repubblicano della Goergia, Herschel Walker, zelota antiabortista ora accusato da una ex di averla fatta abortire e aver pagato l’intervento. Lui nega, ma sui social il figlio gli dà del bugiardo. Il Gop, che lo ha ricandidato nel midterm, per ora lo appoggia. Da segnalare anche, nel riquadro che rinvia ai servizi delle pagine interne, la crescita del debito pubblico americano, che he sfondato i 31.000 miliardi di dollari.
Wall Street Journal
La notizia del giorno per il Wall Street Journal è che “Musk fa marcia indietro e si offre di comprare Twitter”, come dice il titolo di apertura. Il quotidiano analizza molto criticamente la Elon Musk le ragioni della “capitolazione improvvisa e inaspettata” del “volubile miliardario” che – per ora solo con una lettera al cda del social – ha dichiarato di voler chiudere l’accordo da 44 miliardi di dollari alle condizioni iniziali. Il movente della capriola con cui Musk “ha nuovamente dato spettacolo di sé” è che i suoi legali hanno subodorato la sconfitta nella causa intentata da Twitter per imporgli il rispetto del contratto preliminare di acquisizione. E che lo stesso Musk ha compreso che la sua “aura” non avrebbe condizionato affatto la Corte del Delaware né avrebbe potuto dare forza a una posizione giuridicamente “tutt’altro che solida”.
Ma, per il Wsj, quella di Twitter è una “strana vittoria” perché da un lato chiudere l’accordo è economicamente vantaggioso nell’immediato, specie in termini di dividendi per gli azionisti, ma “un management coscienzioso, tuttavia, potrebbe esitare a consegnare l'azienda a un uomo che non vuole possederla, ne ha parlato male e si sta chiaramente arrendendo solo a cause di forza maggiore per diventarne il proprietario poco entusiasta”.
La sensazione del quotidiano è che non sia finita: “Potrebbe esserci in arrivo un altro caso un altro caso per la Corte del Delaware”, perché anche se il cda di Twitter in questo momento si dice che è desideroso di andare avanti, potrebbe alla fine preferire un risultato in cui Musk “paga una grossa somma di danni e se ne va”. Tra gli altri titoli di prima pagina, il recupero delle Borse dopo giornate di forti perdite e la ripresa del mercato immobiliare dei locali commerciali negli Usa.
Financial Times
In fascia alta la tensione in Corea del Sud dopo che il Nord ha lanciato un missile balistico sopra il Giappone, in basso il dietrofront di Musk suIl’acquisizione di Twitter, ma il tema forte sulla prima pagina del Financial Times resta le difficoltà in cui continua a dibattersi la premier britannica Liz Truss dopo la disastrosa vicenda dei tagli fiscali per i ricchi, solennemente bocciati dai mercati con un deprezzamento della sterlina e precipitosamente ritirati. I Tory continuano a bersagliarla e nel partito c’è “acrimonia” nei suoi confronti: oggi Truss interverrà alla conferenza dei conservatori a Birmingham per tentare di spegnere il dissenso e ricompattare le fila attorno a sé.
Obiettivo non facile: “Truss, premier da meno di un mese, aveva forse sperato che la conferenza sarebbe stata una sua incoronazione dopo l’elezione a leader Tory lo scorso 5 settembre, invece si trova a sforzarsi di mantenere la presa sul partito dopo giornate di caos politico”, nota Ft. La premier dovrà anche dare una direzione precisa alla sua politica economica, mentre in sottofondo i contrasti interni ai conservatori sulle riduzioni d’imposta che comunque il governo vuole introdurre, e sulla necessaria riduzione del debito con misure dolorose soprattutto per la popolazione meno abbiente, con lo spettro di pesantissime conseguenze elettorali per i Tory.
The Times
Per uscire dall’angolo in cui si è cacciata con la vicenda del taglio delle tasse per i più ricchi, Liz Truss giocherà d’attacco e alla conferenza dei Tory a Birmingham si presenterà come la riformatrice intenzionata a dare una scossa al Paese sfidando l’establishment: lo anticipa il Times, che apre a tutta pagina con una sintesi del discorso che la premier pronuncerà oggi davanti alle assise del partito, dove è sotto accusa. Punterà il dito, scrive il giornale, contro “la coalizione contro la crescita” formatasi tra i conservatori che non appoggiano la sua politica economica, (rivelatasi però catastrofica alla prova dei mercati), definirà i suoi oppositori interni “persone che preferiscono protestare invece che fare” e che prendono il taxi per andare dalle loro case londinesi negli studi della Bbc “a criticare chiunque sfidi lo status quo”.
Ma il suo discorso, secondo il Times, rischia di essere subissato dalla lotta apertasi in seno al governo sui tagli al welfare voluti dalla premier ma sgraditi a vari ministri, nel momento in cui i cittadini sono in sofferenza per l’alta inflazione e le astronomiche bollette energetiche. Un’altra a spinosa grana, sulla quale finora Truss non ha preso posizione netta, mentre il suo cancelliere dello Scacchiere, Kwarteng, ha detto solo che le decisioni saranno ispirate alla logica del “conservatorismo compassionevole”.
Le Monde
La Francia resta un Paese insoddisfatto ma si vedono alcuni segnali di ripresa di fiducia nel sistema politico. E’ la diagnosi dello studio “Fratture francesi”, realizzato da Ipsos-Sopra Steria per Le Monde, che lo pubblica oggi in apertura. La ricerca ritrae “un Paese arrabbiato, molto più preoccupato per le questioni economiche e sociali che per le questioni identitarie e con una richiesta di riequilibrio dei poteri”.
Il 36% degli intervistati afferma di appartenere a una Francia “molto arrabbiata e ribelle”, il 58% a una Francia “insoddisfatta”, mentre l'89% dei francesi crede di vivere in una società violenta, con un aumento del 2% rispetto all’indagine dello scorso anno, e il 26% (+8%) pensa che il ricorso alla violenza a volte sia giustificato. Il cambiamento climatico è una realtà riconosciuta dalla maggioranza dei francesi, ma soltanto il 61% crede che sia stato causato dall’uomo. La ricerca segnala però che è in calo “la domanda di autoritarismo” e che riguadagnano terreno tanto il concetto che la democrazia “è insostituibile” quanto il sostegno all’integrazione europea, mentre diminuisce l’euroscetticismo.
Le Figaro
L’uso di abbigliamento islamico nelle scuole francesi è in aumento e ne mette “a dura prova” la laicità: è il tema che Le Figaro scegli per la sua apertura di oggi, puntando sulle dichiarazioni del ministro dell’Istruzione Pap Ndiaye che ha riconosciuto l’esistenza del fenomeno “dopo mesi di silenzio” in cui l’argomento sembrava per lui “un tabù”. Il ministero, scrive Le Figaro, renderà pubblici nei prossimi giorni dati, finora riservati, sul numero degli studenti che vanno in classo con il velo, se femmine, o con il ‘qamis’ la tunica lunga fino ai piedi, se maschi.
“Mentre in Iran donne eroiche si strappano il velo sotto gli occhi della polizia morale, in Francia le adolescenti indossano l’abaya come segno esteriore di appartenenza islamica”, scrive il quotidiano, secondo cui “a questa esibizione di vestiti si aggiungono pretese alimentari, esigenze di orari differenziati in piscina, una forma diffusa ma costante di halizzazione della vita quotidiana”. Nella scuola francese, per Le Figaro, si vive “la sconfitta” della Francia laica, e si assiste, invece che all’istruzione, a una “decostruzione” dei principi repubblicani.
El Pais
"Dobbiamo tagliare i profitti eccessivi e usare i soldi per abbassare il prezzo dell'energia": è la ricetta del cancelliere tedesco Olaf Scholz, intervistato da El Pais in coincidenza con la sua visita di oggi in Spagna. “I prezzi elevati dell'energia rappresentano una grande sfida per tutti i membri dell'Ue. È positivo che la Commissione europea abbia avanzato proposte su come rispondere. Nei prossimi giorni ne parleremo ampiamente in Europa”, afferma Scholz nell’intervista pubblicata in prima pagina, e sottolinea che “l'obiettivo è un approccio comune e coordinato all'interno dell'Ue. Quando si accumulano profitti eccessivi, devono essere tagliati per utilizzare il denaro per abbassare il prezzo dell'energia”.
Il cancelliere sottolinea che “l'invasione russa dell'Ucraina ha dimostrato quanto sia positivo e importante per l'Unione europea restare unita, agire di concerto e con determinazione”, e difende però il piano tedesco da 200 miliardi di euro di aiuti per il caro energia, contestato da molti partner europei: il suo governo, sostiene, vuole garantire che “i costi dell’energia in Germania siano sostenibili per tutti” e che “nessuno venga lasciato solo”. L’apertura del quotidiano è sul bilancio 2023 presentato dal governo Sanchez, e imperniato, spiega El Pais, da un lato sull’aumento della spesa sociale e degli investimenti produttivi e dall’altro sulla prudenza fiscale.
Frankfurter Allgemeine Zeitung
La notizia del giorno per la Frankfurter Allgemeine Zeitung è la linea della coalizione di governo sulla ripetizione delle elezioni per il Bundestag nel distretto di Berlino, disposta tempo fa dalla Corte costituzionale a causa di “massicce irregolarità” nel voto del 2021. I giudici avevano dato indicazione di rinnovare le votazioni in tutte le quasi 2.256 sezioni elettorali, ma la maggioranza del cancelliere Scholz sembra invece puntare a un ambito molto più limitate, sole 300 sezioni. Così risulta da una lettera del deputato socialdemocratico Johannes Fechner alla presidente della Commissione per la verifica elettorale, Daniela Ludwig, dei cristiano sociali, di cui la Faz è venuta in possesso. Fechner spiega: “A differenza della Corte costituzionale, vediamo errori elettorali ma non in tutte le sezioni”.
Inizialmente l’orientamento governativo era sembrato quello di ripetere le elezioni in 400 sezioni, ma adesso il numero è stato ridotto a 300. Una delle questioni più controverse è come si debbano considerare i voti espressi dopo le 18, ora ufficiale di chiusura dei seggi: secondo la lettera di Fechner, non devoto ritenersi irregolari “perché questo aprirebbe le porte agli abusi e ci sono molti seggi elettorali in Germania in cui i voti non vengono espressi entro le 18 esatte". La Faz nota che in quasi la metà dei seggi di Berlino gli elettori hanno votato anche dopo le 18.
China Daily
Le risorse minerarie sono importanti per la sicurezza nazionale della Cina: è il pensiero di Xi Jinping, espresso in un messaggio ai lavoratori del settore e valorizzato dal China Daily tra le notizie principali. Xi ha affermato che l’attività estrattiva fornisce “materiali importanti che costituiscono la base dello sviluppo economico e sociale e che l'esplorazione e lo sviluppo delle risorse minerarie è importanti per lo sviluppo nazionale, il benessere delle persone e la sicurezza dello Stato”, scrive il giornale, ed evidenzia che ai lavoratori il presidente ha chiesto di “compiere maggiori sforzi nell'esplorazione mineraria, a sforzarsi di fare progressi nella scienza e nella tecnologia” per “dare nuovi contributi per garantire la sicurezza delle risorse energetiche della nazione”.
Il giornale pubblica anche un’analisi sull’ambizione degli Usa di incentivare la produzione nazionale di microchip per acquisire indipendenza in questo settore industriale strategico: secondo gli esperti interpellati dal quotidiano, il tentativo americano sconta una mancanza di competenze e di filiere.
Quotidiano del Popolo
Con l’avvicinarsi del congresso del Pcc che secondo tutte le previsioni darà a Xi Jinping un nuovo mandato, si intensificano sul People’s Daily, edizione in inglese dell’organo ufficiale del Partito comunista cinese, le analisi – plaudenti – della linea del leader. Oggi è in primo piano la dottrina di Xi in politica estera, con cui “la Cina ha aperto nuovi orizzonti nei suoi sforzi diplomatici nel pieno di profondi cambiamenti globali e ha trasformato le crisi in opportunità al centro di situazioni complesse sulla scena internazionale, ottenendo risultati storici e globali”, scrive il giornale, e ribadisce “la visione di costruire una comunità con un futuro condiviso per l'umanità” attraverso le direttrici dell’Iniziativa di sicurezza globale e dell’Iniziativa di sviluppo globale, lanciate da Xi e “incluse in numerosi documenti internazionali come le risoluzioni delle Nazioni Unite”.
Alla prima hanno dato sostegno 70 Paesi, mentre a quella per lo sviluppo hanno aderito oltre 100 nazioni. Proseguirà anche, assicura il giornale, la ‘Belt and road initiative’ la così detta nuova via della seta basata su grandi progetti infrastrutturali a supporto della penetrazione economica cinese: ha come parter al momento 149 Paesi e 32 organizzazioni internazionali. La Cina continuerà dunque, conclude il giornale, a “stare fermamente dalla parte giusta della storia e dal lato progressista dell'umanità, tenendo alta la bandiera della pace, dello sviluppo, della collaborazione e della cooperazione vantaggiosa per tutti”.