AGI - Le proteste che da oltre due settimane scuotono l'Iran dopo la morte della giovane Mahsa Amini mentre era in custodia della polizia per la morale hanno conquistato attenzione e appoggio in tutto il mondo, anche in Israele.
"Io personalmente sento un grande senso di solidarietà con quello che sta succedendo" nella Repubblica islamica, sottolinea all'AGI Noa, cantante israeliana conosciuta per la sua musica ma anche il suo attivismo a favore dei diritti umani e per la risoluzione pacifica del conflitto israelo-palestinese.
"Sono molto toccata, in profondità," dalle manifestazioni in corso che vengono duramente represse dalle forze di sicurezza: un centinaio le vittime finora e oltre un migliaio gli arresti.
Nonostante ciò, donne e uomini, in stragrande maggioranza giovani, continuano a scendere in piazza tutte le sere.
"Ovviamente li sostengo, ne sono orgogliosa, il mio cuore va a loro. Gli auguro di avere successo, penso che sia un evento internazionale incredibilmente importante. E sono sicura che tutte le donne nel mondo guardano con ammirazione alle donne iraniane", afferma l'artista israeliana.
All'inizio della scorsa settimana, si è mosso anche il ministero degli Esteri israeliano, pubblicando su Twitter il video 'Le donne israeliane stanno con le donne iraniane'. Una carrellata di volti femminili che esprimono solidarietà, sottolineando che "ogni donna merita di essere libera" e promettendo di "non dimenticare mai".
Proprio oggi, la Guida Suprema iraniana, l'ayatollah Ali Khamenei, ha commentato pubblicamente per la prima volta le proteste in corso, accusando Usa e Israele di essere dietro "le rivolte": Sono state "progettate dall'America e dall'usurpatore regime sionista, cosi' come dai loro agenti pagati, con l'aiuto di alcuni iraniani traditori all'estero".