AGI - L'ex presidente brasiliano di sinistra, Luiz Inacio Lula da Silva, ha vinto il primo turno delle elezioni presidenziali in Brasile, ma il capo di Stato di destra uscente, Jair Bolsonaro, ha resistito oltre le previsioni e la sfida si deciderà al ballottaggio del 30 ottobre.
I risultati praticamente definitivi - ovvero con il 99,99% delle schede scrutinate - del primo turno delle elezioni presidenziali brasiliane sono i seguenti: al primo posto si è collocato il leader di sinistra Inacio Luiz Lula da Silva (Pt) con il 48,43% delle preferenze, mentre al secondo posto è arrivato il presidente di destra uscente, Jair Bolsonaro (Pl), con il 43,02%. Lula ha conquistato 57.253.470 voti, mentre 51.070.459 elettori hanno votato per Bolsonaro. I due candidati si affronteranno nel ballottaggio del 30 ottobre.
È un risultato in qualche modo deludente per Lula, per il quale i sondaggi promettevano addirittura un trionfo al primo turno. Il leader di sinistra ha comunque festeggiato il suo ritorno sulla grande Avenida Paulista a San Paolo.
Bolsonaro è andato oltre i pronostici dei sondaggi, che lo volevano molto indietro rispetto a Lula, che nelle intenzioni di voto era dato dal 36% al 50%. Per il leader populista, sfuggito a un'umiliante sconfitta al primo turno, queste quattro settimane possono essere un'opportunità per galvanizzare i suoi sostenitori nelle strade e trovare nuovo slancio.
Un secondo turno significa un altro mese di una campagna velenosa che ha stancato milioni di brasiliani da agosto. I candidati si sono scambiati molti insulti personali e hanno presentato pochi progetti per il futuro del Brasile, un Paese profondamente fratturato con sfide immense all'orizzonte. Inoltre, molti candidati appoggiati da Bolsonaro, inclusi ex ministri del governo, sono stati eletti al Congresso e come governatori.
I risultati di oggi costringeranno Lula a corteggiare gli elettori centristi e persino i conservatori in modo più aggressivo nelle prossime quattro settimane, prevedono gli analisti.
Bolsonaro, 67 anni, ex capitano dell'esercitoi, ha concentrato la sua strategia di campagna sui valori morali ("Dio, patria, famiglia") e sugli attacchi al suo avversario, che definisce "ladro" e "ex detenuto".
Mantiene un solido sostegno tra gli evangelici, che rappresentano un terzo dell'elettorato, dell'agrobusiness e dei settori popolari che non perdonano il Partito dei Lavoratori di Lula per gli scandali di corruzione in cui è stato coinvolto.
Il suo mandato è stato caratterizzato da una gestione turbolenta della pandemia, che ha provocato 686.000 morti (il Brasile secondo solo agli usa) un aumento della povertà e della fame, livelli record di deforestazione in Amazzonia e attacchi alle istituzioni giudiziarie e alla stampa.
Lula, 76 anni, puntava alla terza presidenza al primo turno, sostenuto dalle classi popolari, dalle donne e dai giovani, dopo aver governato il Brasile dal 2003 al 2010 e aver lasciato il potere con un indice di popolarità invidiabile.
Ma Lula non è riuscito a scrollarsi di dosso la macchia della corruzione agli occhi di buona parte della società. è stato condannato e in seguito le sue condanne sono state annullate per motivi procedurali per lo scandalo "Lava Jato", un giro di corruzione nella compagnia petrolifera statale Petrobras.
Se diventerà presidente, Lula promette di combattere la fame, di far uscire il Paese dal suo isolamento diplomatico e di cancellare l'immagine di un Brasile paese 'parià dell'ambiente, a causa della massiccia deforestazione dell'Amazzonia voluta da Bolsonaro.
Alle urne erano chiamati circa 156 milioni di elettori, a votare anche per la Camera dei Deputati, un terzo del Senato, i governatori e le assemblee legislative dei 27 Stati.
Lula si è detto fiducioso nella "vittoria" al ballottaggio del 30 ottobre e ha sottolineato che il risultato è solo "rinviato". "La lotta continua fino alla vittoria finale, vinceremo le elezioni", ha assicurato Lula in un discorso in un hotel di San Paolo.
"Cercherò di convincere gli elettori che i cambiamenti possono anche portare al peggio" ha detto il presidente brasiliano uscente, Jair Bolsonaro, "Abbiamo un secondo turno davanti" e "saremo in grado di dimostrare alla popolazione che l'inflazione sta scendendo" e che il governo "non ha smesso di servire i più poveri" attraverso vari sussidi che sono stati approvati negli ultimi mesi, ha detto il presidente uscente. "Capisco che c'è un desiderio di cambiamento, ma alcuni cambiamenti possono essere in peggio", ha aggiunto Bolsonaro parlando con i giornalisti davanti alla sua residenza a Brasilia.