AGI - Ucraina, crisi finanziaria del Regno Unito, e il piano da 200 miliardi del governo tedesco contro i caro bollette, sono i temi ricorrenti sulle prime pagine internazionali. Anche oggi, i giornali americani riservano l’apertura all’uragano Ian che ha devastato la Florida, mentre sui quotidiani europei sono spesso in risalto notizie di politica interna.
Washington Post
La “scia di distruzione” che l’uragano Ian ha lasciato dietro di sé in Florida domina la prima pagina del Washington Post, che titola sulla ricerca di vittime tra case sventrate e coste devastate: il governatore De Santis ha confermato due morti, ma si teme che il bilancio sia molto più grave. In fascia alta resta solo una colonna per l’Ucraina: Putin oggi dichiarerà l’annessione delle quattro regioni dove si è svolto il referendum non riconosciuto da altri che da lui. “La mossa – sottolinea il giornale - potenzialmente sbatte la porta alla diplomazia per gli anni a venire e quasi certamente assicura un'ulteriore escalation della guerra”. Secondo il Post, l’annessione sommata alla mobilitazione dei riservisti e al danneggiamento dei gasdotti Nord Stream, fa temere “che il leader russo si stia preparando per un lungo ibrido conflitto con la Nato”. Tanto più che, se venissero attaccate Come effetto immediato, la rapina territoriale darà a Putin, in caso di attacchi nelle regioni annesse, il pretesto “per dichiarare la legge marziale, mettendo l'economia e la società russe definitivamente sulla via della guerra”. Spazio anche al nuovo farmaco contro la sclerosi laterale amiotrofica approvato dalla Fda, l’authority americana del farmaco, nonostante i dubbi di alcuni scienziati sul medicinale, che sarà commercializzato col nome di Relyvrio ed è progettato per rallentare la malattia proteggendo le cellule nervose distrutte nel cervello e nel midollo spinale dalla Sla.
New York Times
Le cronache dalla Florida duramente colpita dall’uragano Ian sono in risalto sulla prima pagina del New York Times, che più in basso pubblica la sua esclusiva, già largamente anticipata ieri, delle telefonate in cui i soldati russi, intercettati dall’intelligence ucraina, raccontano ai familiari la loro paura e il tracollodell’invasione. La Russia, scrive il Nyt, credeva che avrebbe conquistato Kiev in pochi giorni “ma afflitta da errori tattici e feroce resistenza ucraina, l'avanzata distruttiva del presidente Vladimir Putin rapidamente si è fermata e le sue forze si sono impantanate”, il morale tra i giovani militari è crollato e nei loro sfoghi con genitori, amici, mogli e fidanzate, si coglie la realtà di una guerra fallimentare: “Non riusciamo a prendere Kiev, prendiamo solo villaggi e basta”, dice un soldato, un altro parla di “cadaveri sparsi dappertutto”, un altro ancora del folle ordine “di uccidere chiunque vediamo”. Tra gli altri titoli, spazio “alla scommessa” del governo britannico sui tagli fiscali che “preoccupa gli esperti” e “si pone in contrasto con gli sforzi globali di fermare l’inflazione”, e alla stretta sull’iscrizione alla scuole dei quartieri più esclusivi decisa dal Comune di New York: potranno accedere solo gli studenti che hanno i voti più alti.
Wall Street Journal
Apertura sull’uragano Ian anche per il Wall Street Journal: “La Florida piegata dalla distruzione mentre Ian si dirige verso il Sud Carolina”, dice il titolo che fa quasi da didascalia a un’eloquente fotografia delle devastazioni causate dalla tempesta. In evidenza anche l’ennesima giornata nera delle Borse, con l’indice S&P 500 sprofondato a un nuovo minimo annuale, con accento la risaalita dei rendimenti dei titoli di Stato americani: il bond a 10 anni ha raggiunto il 3,747% mentre l’ondata di vendite ne faceva calare il prezzo. Il pessimismo degli investitori, già alto per i timori di recessione globale, “è stato esacerbato questa settimana dai tentativi del governo del Regno Unito per rimettere l’economia in carreggiata” con “tagli fiscali non finanziati, che hanno spaventato i mercati”, spiega il Wsj. E per di più, aggiunge, la premier britannica Liz Truss ieri “ha sconvolto gli investitori con i suoi primi commenti pubblici in difesa dei piani del suo governo di tagliare le tasse”. In questo quadro, scrive il giornale, “anche le buone notizie non sono tali”: le richieste di sussidi di disoccupazione negli Usa, secondo dati preliminari diffusi ieri, calano per la prima volta da aprile, il che conferma la solidità del mercato del lavoro ma “nella logica a volte perversa di Wall Street” questa solidità, di norma valutata positivamente, è ritenuta negativa perché si pensa che spingerà la Fed a mantenere ancora a lungo i tassi di interesse alti. A centro pagina, il titolo forte è sulle accuse di sabotaggio rivolte dalla Nato alla Russia per il danneggiamento dei gasdotti Nord Stream nel Baltico: la dura presa di posizione dell’alleanza segna “un inasprimento delle tensioni” tra Mosca e l’Occidente, scrive il Wsj.
Financial Times
La zecca britannica conia le monete con il volto del nuovo re Carlo III, e la notizia merita per il financial Times la fascia alta in prima pagina. Il titolo forte sta però sotto ed è sulla Germania che impugna il bazooka e spara un piano da 200 miliardi di euro di aiuti a imprese e famiglie per il caro energia. “E’ il più consistente pacchetto di misure varato da un governo europeo da quando è iniziata la crisi energetica e comprende un tetto di emergenza sui prezzi di gas ed elettricità, da finanziare con nuovo debito”, spiega Ft, e sottolinea che l’annuncio del cancelliere Scholz è arrivato in contemporanea ai dati sull’inflazione che ha raggiunto in Germania il 10,9%, il tasso più altro da 70 anni e con un’impennata rispetto all’8,8% di agosto. Il giornale evidenzia le dichiarazioni del ministro delle Finanze, Lindner, che ha parlato di “un colpo economico in risposta alla guerra economica scatenata da Putin. Non gli permetteremo di distruggere quello che le persone si sono costruite nel corso di decenni”. Più in basso, le difficoltà della premier britannica Liz Truss, che “ha perso la fiducia dei deputati e degli elettori” dopo aver difeso il suo piano di tagli fiscali, bocciato sonoramente dai mercati con conseguente svalutazione precipitosa della sterlina e impennata dei rendimenti dei titoli di Stato, ossia debito pubblico molto più costoso per Londra.
The Times
Dopo la settimana di passione sui mercati per la sterlina e i titoli di Stato britannici, in forte sofferenza per il piano di tagli fiscali varato dal governo Truss, il vantaggio del Labour sui Tory nei sondaggi aumenta e raggiunge il 33%. Il dato è di un sondaggio commissionato dal Times, che lo pubblica in apertura: in soli quattro giorni i conservatori hanno perso 7 punti nelle intenzioni di voto, e sono precipitati al livello più basso degli ultimi 25 anni. Appena il 37% degli elettori che li hanno votati nel 2019 conferma oggi il suo consenso. Ciò nonostante, ieri la premier Liz Truss ha ribadito, intervenendo sulle radio locali della Bbc, che andrà avanti sui tagli fiscali e che per finanziarli taglierà il welfare, e durante le trasmissioni è stata “ridicolizzata”. In risalto anche l’annessione russa delle 4 regioni ucraine dove si sono tenuti i referendum: “Con quattro tratti di penna, Putin spezzetta l’Ucraina” dice il titolo.
Le Monde
Macron vuole un piano di riforma delle pensioni già per questo inverno: così titola in apertura Le Monde, che punta sull’accelerazione impressa dal presidente al progetto di cui da tempo discute la politica francese. In un pranzo con i rappresentanti della maggioranza, è questa la notizia, Macron ha mediato sul metodo e ha accettato di procedere uno specifico disegno di legge, rinunciando alla sua ipotesi iniziale di inserire la riforma in un emendamento alla legge di rifinanziamento della previdenza sociale, ipotesi sgradita a molti anche nel suo partito. Ma sui tempi il capo dell’Eliseo non ha mollato, e ha sollecitato un celere avvio del confronto con le parti sociali per giungere alla definizione di un testo da portare in Parlamento entro l’inverno. Le grandi linee da cui partite saranno un progressivo innalzamento dell’età pensionabile fino ai 65 anni, con penalità per le uscite anticipate e una soglia minima di 1.100 euro mensili per l’assegno pensionistico. Tra gli altri titoli, il “grave allarme finanziario nel Regno Unito” e il sabotaggio dei gasdotti Nord Stream nel Baltico di cui l’Occidente accusa la Russia. L’editoriale è sull’annessione alla Russia di una vasta area dell’Ucraina, con cui Putin “si rinchiude nella guerra”.
Le Figaro
L’effetto negativo del rialzo dei tassi sul mercato immobiliare è il tema del giorno per Le Figaro, che presenta una prima pagina pressocché interamente dedicata a notizie di politica interna. L’aumento del costo del denaro in Francia, come del resto ovunque, ha fatto aumentare il costo dei mutui casa, con rate mensili molto più onerose, e questo scoraggia gli acquisti, per cui le compravendite sono in calo e di conseguenza il valore degli immobili scende: questo il quadro che il giornale tratteggia nella sua apertura. Sono i giovani la fascia maggiormente penalizzata da questa situazione, sottolinea Le Figaro, assieme agli agenti immobiliari per i quali “è finita l’epoca d’oro”. Spazio anche alla riforma delle pensioni, di cui Macron ha fissato finora solo il calendario ma non i contenuti, secondo il quotidiano, che nel suo editoriale ricorda come di questa riforma il presidente parli da cinque anni senza che sia mai stata realizzata, e auspica che questa sia “la volta buona per una riforma. Ma una riforma vera”.
El Pais
Politica interna anche oggi in primo piano su El Pais, con apertura sulla riforma fiscale annunciata ieri dal governo Sanchez dopo l’intesa raggiunta dai socialisti con il partner di maggioranza Unidas Podemos: le imposte saranno ridotte per i redditi fino a 21.000 euro, ossia per circa 4 milioni di spagnoli, verrà introdotta una patrimoniale straordinaria, vigente nel 2023 e nel 2024 per le fortune al di sopra dei 3 milioni di euro, sarà temporaneamente aumentata anche la tassazione sulle grandi imprese: dalla manovra, il ministero delle Finanze si aspetta nuove entrate per 3,1 miliardi di euro. Spazio anche all’Ucraina, con l’annessione russa dopo i referendum-farsa: gli ucraini sono in fuga dalle 4 regioni che diventeranno oggi territorio della Russia, scrive il giornale, non solo per non restare ostaggio di Putin ma anche per sottrarsi all’arruolamento forzoso nell’esercito di Mosca, visto che la mobilitazione sarà vigente anche per tutti i residenti in quelle zone.
Frankfurter Allgemeine Zeitung
“Il governo apre lo scudo difensivo nella guerra energetica con Mosca”, dice in prima pagina la Frankfurter Allgemeine Zeitung, che dedica il suo titolo principale al piano da 200 miliardi, “artiglieria pesante”, lanciato ieri dal cancelliere Scholz per mitigare l’impatto delle bollette di gas e luce su famiglie e imprese. “I dettagli non sono ancora chiari”, spiega la Faz, e “una commissione istituita dal governo dovrà presentare proposte su come mettere un freno al prezzo del gas”. Tuttavia, è già chiaro che verrà abolito il sovraprezzo di 2,4 centesimi per kilowattora imposto dallo stesso governo Scholz qualche settimana fa nell’intento di scoraggiare i consumi di gas e favorire il risparmio energetico. Gli utenti che lo hanno pagato saranno rimborsati. Il ministro dell’Economia Habeck ha detto che le misure saranno in vigore fino a marzo o aprile 2024, e quello delle Finanze, Lindner, ha sottolineato che meglio funzioneranno, meno miliardi saranno necessari per finanziarle. I 200 miliardi sono a debito, e questo preoccupa i tedeschi, sottolinea il giornale. Ma il governo ha assicurato che il tetto all'indebitamento sarà rispettato nel prossimo anno, perché i finanziamenti sono imputati all'anno in corso, in cui il tetto è sospeso a causa della guerra in Ucraina. “La Costituzione consente di aggirare il tetto all'indebitamento solo se lo stato non ha avuto alcuna influenza sulla causa. Per questo Olaf Scholz e Christian Lindner hanno parlato di ‘guerra energetica’ che la Russia sta conducendo contro la Germania”, osserva la Faz, che attacca: “In effetti, la Germania non può fare nulla per questa guerra, anche se deve essere considerato criminalmente negligente che questo Stato non abbia corretto la sua dipendenza unilaterale da una Russia che da anni si comporta in modo più aggressivo, ma, al contrario, l’ha smaccatamente perseguita”.
China Daily
La linea della Cina in politica estera che il congresso del Partito comunista si appresta a sancire è quella di opporsi a ogni “egemonia” e di difendere il proprio interesse nazionale “contro qualsiasi tentativo di bullismo”: così scrive il China Daily, che dà spazio a uno dei vari approfondimenti tematici organizzati dal governo in vista delle assise Pcc, e segnatamente a un incontro tenuto ieri a Pechino dal viceministro degli Esteri, Ma Zhaoxu. “Vogliamo dire al mondo che l'epoca in cui la nazione cinese era vittima di bullismo da parte di altri è ormai passata da tempo e che nessuna forza può frenare lo sviluppo della Cina", ha detto il Ma. Il giornale ricorda che “per sette volte di seguito, mosse anti-cinesi sono state sconfitte dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite e dal Terzo Comitato dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite e oltre 100 Paesi hanno sostenuto le giuste posizioni della Cina e hanno espresso la loro opposizione all'uso dei diritti umani come pretesto interferire negli affari interni della Cina”. Il viceministro ha ribadito che la Cina sta “anche compiendo sforzi per promuovere la riforma del sistema di governance globale al fine di renderlo più equo e ragionevole” e "non importa come cambierà il panorama internazionale, le azioni della Cina per far avanzare la cooperazione multilaterale continueranno invariate".
Quotidiano del Popolo
Il recente summit degli Usa con le nazioni insulari del Pacifico è oggetto dell’attenzione del People’s Daily, edizione in inglese dell’organo ufficiale del Partito comunista cinese, che in un editoriale pubblicato anche dal Global Times definisce quel vertice “uno sforzo diplomatico senza precedenti compiuto dagli Usa per contrastare la Cina” e sostiene che “alcuni Paesi insulari sono già preoccupati di essere costretti a schierarsi”. Da anni, scrive il giornale, le “amichevoli relazioni” intrattenute da Pechino con i piccoli Stati del Pacifico sono “una spina nel fianco” per Washington. Per il giornale, “sarebbe una buona cosa” se gli Usa fossero animati solo da volontà di cooperazione, come hanno affermato al summit, dove hanno premuto per un consolidamento della partnership con le isole. “Ma sulla base delle esperienze passate, la reputazione internazionale su come gli Stati Uniti onorano i loro gli impegni è molto bassa”, perché quegli impegni “sono sempre legati a varie condizioni politiche”. Dunque, prosegue l’editoriale, “l'attenzione improvvisa degli Stati Uniti nei confronti dei Paesi insulari del Pacifico non è sincera”, ma cela “lo scopo strategico” di contrastare la Cina. Alle isole, il giornale lancia un monito: “Ricevere assistenza dagli Stati Uniti è sempre a scapito della dignità di un Paese e parte della sua sovranità”.