AGI - Via libera a una benedizione ecclesiastica alle coppie omosessuali. è la prima volta che accade al mondo e arriva dai vescovi delle Fiandre che hanno pubblicato una liturgia ad hoc, scontrandosi di fatto con la Santa Sede che nel marzo 2021 aveva escluso la possibilità di impartire la benedizione a unioni di persone dello stesso sesso.
Lo scrive il quotidiano nazionale olandese Nederlands Dagblad sottolineando che la liturgia, elaborata da alcuni teologi, "è stata pubblicata senza essere stata presentata in anticipo" in Vaticano. Per i vescovi - che la prossima settimana saranno ricevuti dal Papa per la loro visita ad limina - questa decisione contribuià "a una Chiesa ospitale che non esclude nessuno", risponde "concretamente" e dà "sostanza alla volontà di prestare un'attenzione esplicita alla situazione delle persone omosessuali, dei loro genitori e della famiglia".
Ed è stato espresso, affermano, "esplicitamente da Papa Francesco", nell'esortazione "Amoris laetitia". Secondo il cardinale Jozef de Kesel e gli altri vescovi fiamminghi, le coppie gay "spesso chiedono durante gli incontri pastorali un momento di preghiera per chiedere a Dio che benedica e perpetui questo impegno di amore e fedeltà".
Tuttavia, sottolineano, "deve rimanere chiara la differenza con ciò che la Chiesa intende per matrimonio sacramentale", cioè un'unione per tutta la vita tra un uomo e una donna. Oltre alla preghiera e alla lettura della Bibbia, la breve e semplice liturgia di esempio che i vescovi fiamminghi distribuiscono prevede un momento di "impegno di entrambi i coinvolti" in cui essi "esprimono insieme davanti a Dio come si impegnano gli uni verso l'altro". Dichiarano a Dio che "vogliono esserci gli uni per gli altri in ogni circostanza della vita" e pregano per "la forza per essere fedeli gli uni agli altri e per approfondire il nostro impegno".
Coloro che scelgono di rimanere celibi, dicono, meritano "il nostro apprezzamento e sostegno". Ma coloro che scelgono di vivere una relazione d'amore lo meritano altrettanto "perché anche questa relazione, sebbene non un matrimonio in chiesa, può essere fonte di pace e felicità condivisa per le persone coinvolte".
L'elaborazione della liturgia è avvenuta nell'ambito del coordinamento Omosessualità e Fede, all'interno della Chiesa cattolica fiamminga, affidato a Willy Bombeek, per 16 anni portavoce dell'educazione cattolica delle Fiandre. "Io stesso sono gay e religioso, o religioso e gay, l'ordine non ha importanza", afferma al quotidiano olandese. Bombeek, per sedici anni portavoce dell'educazione cattolica nelle Fiandre, ha precisato di essere stato sempre "molto discreto" riguardo alla sua omosessualità" ma ha incominciato questa ricerca "perché le persone LGBT sono battezzate e sono parte integrante della Chiesa".
"Nella chiesa deve esserci un luogo dove si possono porre domande sulla base di un'accettazione fondamentale", ha continuato Bombeek che poi ha sottolineato: "è importante che ci sia una linea guida in modo che un sacerdote che riceve una domanda per una benedizione da una coppia gay abbia chiarezza su ciò che è possibile".
Da lì, l'elaborazione della proposta di tre pagine data al cardinale Jozef De Kesel, arcivescovo di Mechelen-Bruxelles che l'accolta favorevolmente. "Quanto accaduto qui si sposa molto bene con il cammino sinodale che il Papa vuole con la Chiesa: si è passati dal basso, da iniziativa personale condivisa con altri, ai vescovi", ha continua Boombeek che ha infine osservato che l'"augurio di benedizione" al termine della liturgia è espressamente inteso come "una benedizione per la coppia gay".
Il 15 marzo del 2021, la Congregazione per la Dottrina della Fede rispose a un "dubium" circa la benedizione delle unioni di persone dello stesso sesso. "Al quesito proposto: La Chiesa dispone del potere di impartire la benedizione a unioni di persone dello stesso sesso? Si risponde: negativamente".
Nella nosta esplicativa si leggeva che venivano ritenute "illecite" le benedizioni concesse alle coppie omosessuali, anche se questo non implica un giudizio negativo sulle singole persone, che possono continuare a essere benedette, nè è inteso come un gesto discriminatorio.