AGI - Dopo 70 anni di regno la regina Elisabetta si è spenta nel castello di Balmoral, in Scozia. Aveva 96 anni la decana dei monarchi sul trono, popolarissima tra il suo popolo, ammirata per il suo senso del dovere. Custode di quasi un secolo di storia, ha visto l’ascesa al potere di Hitler e Mussolini, l’orrore della seconda guerra mondiale, lo smantellamento dell’impero britannico, la caduta del muro di Berlino e del comunismo, alla rivoluzione di internet, la morte di Lady Diana, la Brexit e alcuni celebri scandali di corte.
Con gli algoritmi di Kpi6 abbiamo monitorato le conversazioni sul web, su un argomento mediatico di portata planetaria, in grado di coinvolgere emotivamente milioni di persone, anche in Italia, e accendere una discussione pubblica sul lascito della Regina.
Osservando l’andamento delle conversazioni c’è stato un picco di interesse nel giorno dell’annuncio della scomparsa della Regina Elisabetta II, ridotto fino a quasi azzerarsi nelle 48 ore successive. Un fenomeno tipico della rete, con grosse concentrazioni di contenuti, spesso caratterizzate da emozioni e giudizi polarizzati, ma concentrate in un arco di tempo molto breve. Non segue nessuna analisi approfondita del fenomeno oggetto delle conversazione nei giorni successivi. Facebook e Tik Tok sono state le piattaforme più utilizzate, mentre su Twitter si sono generate diverse polemiche.
In particolare si è scatenata una polemica che ha coinvolto uno degli uomini più ricchi e influenti del mondo, Jeff Bezos: il founder di Amazon ha infatti risposto a Uju Anya, professoressa di liberal arts della Pennsylvania che, alla notizia dell’aggravamento delle condizioni di salute di Elisabetta, aveva augurato alla Regina una morte tra “dolori strazianti”, a causa delle atrocità commesse dal colonialismo inglese. Un tweet prontamente rimosso dalla piattaforma, in quanto palesemente non rispettoso della netiquette.
Bezos è intervenuto criticando la professoressa Uju Anya affermando: “Questa è una persona che dovrebbe lavorare per rendere il mondo migliore? Non credo. Wow”, innescando un thread polemico allargatosi su tutti i social, che ha visto molti detrattori di Bezos insorgere, su temi di nessuna attinenza con la morte della Regina, come ad esempio, i disagi degli operai di Amazon, sui posti di lavoro. Il classico esempio di come la propagazione di un contenuto virale, in rete, possa prendere direzioni imprevedibili e incontrollabili.
Secondo la sentiment analysis - l’analisi semantica delle conversazioni per coglierne gli stati d’animo, le emozioni condivise su uno specifico argomento - l’80% degli utenti esprime tristezza sulla scomparsa di Elisabetta II, sebbene non manchi una grande quantità di meme e contenuti ironici.
Le conversazioni su Elisabetta si sono agganciate a quelle su Re Carlo III, molto più divisivo rispetto alla madre, discusso e spesso criticato in queste ore sul web. Il 43% degli utenti lo reputa inadeguato al ruolo di nuovo Monarca d’Inghilterra: le critiche e osservazioni ricorrenti riguardano la mancanza di leadership, comportamenti autoritari verso i dipendenti, un atteggiamento eccessivamente snob, e le condizioni di salute (gonfiore delle mani).
*Analisti: Gaetano Masi, Pietro La Torre. Fabiana Giannuzzi. Giornalista, content editor: Massimo Fellini