AGI - Quale sarà il futuro della tipica nebbia di San Francisco in California? Se lo chiedono dagli scienziati ai marinai, dai residenti delle città agli agenti immobiliari, dai giardinieri agli imbianchini dei ponti. "Potrebbe durare tre minuti o tre ore. È nebbia. Ha una mente propria", è la risposta più comune. Insomma, tutti discutono se ci sia meno nebbia di prima, come suggeriscono sia la scienza che il l’opinione generale.
La domanda se l’è posta anche il New York Times, che in un lungo servizio giornalistico affronta la questione per dire che “gli effetti ecologici, economici e sociali della nebbia sono profondi, i cambiamenti cambierebbero la vita” ma “capire la nebbia è anche uno degli enigmi più difficili da risolvere da parte della scienza”.
A San Francisco è un fenomeno tipico: “La nebbia si riversa attraverso il Golden Gate e striscia su e giù per le colline rugose della città e della costa vicina. Copre e si raffredda. Milioni di persone ne sono colpite, se non altro per le invisibili brezze fresche che preannunciano il suo arrivo”. La nebbia, poi, è il motivo per cui un quartiere è notoriamente freddo un altro è sorprendentemente soleggiato e l'aeroporto si trova dove si trova”.
Tant’è che gli agenti immobiliari “parlano di modelli di ‘nebbia di quartiere’ tanto quanto di metrature e scuole”, riferisce il Times, che sottolinea come “la nebbia estiva è il motivo per cui le possenti sequoie costiere crescono dove crescono, sopravvivendo alla stagione secca della California grazie a rinfrescanti sorsi di aria fredda e umida. Ecco perché, fino a poco tempo fa, poche persone si preoccupavano degli incendi lungo la costa”.
Tuttavia l’opinione prevalente tra il piccolo gruppo degli scienziati che studiano la nebbia costiera è che sta diminuendo, non solo in California, ma in tutto il mondo. Anche se le ragioni non sono affatto chiare: “La nebbia può essere il fenomeno meteorologico più difficile da descrivere, calcolare e prevedere. A differenza della temperatura, delle precipitazioni, dell'umidità o del vento, non esiste un indicatore affidabile”, annota il quotidiano.
Che aggiunge: “La maggior parte dirà che la nebbia è una nuvola che tocca il suolo, il che suona abbastanza semplice. Ma la nebbia è movimento in tre dimensioni, che scende e sale, si forma e scompare”. Ed è un grande sussidio per l’acqua.
Osserva il Times: “Lo studio della nebbia è una nicchia per la scienza e il suo campo di ricerca non è per nulla affollato. Una delle ragioni è la natura sfuggente della nebbia stessa. Un altro è che colpisce relativamente poche aree geografiche, ciascuna in modo diverso”.
La conclusione, tuttavia, è che per San Francisco c’è un delicato equilibrio di forze che crea un flusso e riflusso estivo quotidiano e che con il “riscaldamento globale questo equilibrio potrebbe essere a rischio con conseguenze imprevedibili”. Ma ciò potrebbe valere anche per tutto il resto, non solo per la nebbia.