AGI - Gli apparenti fallimenti tattici russi in Ucraina sono legati all'esigenza di "ridurre al minimo" le vittime, "senza sparare indiscriminatamente sui civili". Lo ha dichiarato il leader ceceno, Ramzan Kadyrov, in un messaggio su Telegram dai toni di inusitata moderazione, considerata la notoria brutalità dei suoi metodi e delle sue dichiarazioni.
Il messaggio appare rivolto agli analisti e ai blogger militari russi che stanno rinfacciando con crescente veemenza al Cremlino di non usare la mano pesante e ritardare così il raggiungimento degli obiettivi dell'invasione.
"Rassicurerò i commentatori più violenti e più scettici: nel corso dell'operazione militare speciale, non ci ritiriamo da nessuna parte, sono tutte esagerazioni e provocazioni occidentali", ha affermato Kadyrov, "ci sono concetti come tattica e strategia. Le nostre truppe sono più snelle".
"Non possiamo permetterci di sparare indiscriminatamente a tutti, civili compresi, solo per soddisfare i desideri maniacali degli ignoranti da divano", ha proseguito il leader ceceno, "la Russia in questa operazione speciale sta cercando di ridurre al minimo le vittime umane. I nazisti banderisti possono invece permetterselo al punto di spararsi addosso da soli. Da qui le differenze di tattica".
Alla fine del messaggio video Kadyrov ribadisce che, "se fosse per lui", dichiarerebbe "la legge marziale in tutto il Paese" e "userebbe qualsiasi arma" ma - chiarisce - è solo "la sua opinione personale di cittadino" e bisogna fidarsi dei "nostri generali, esperti della complessità degli affari militari, che permettono al nemico di fare solo ciò che va a nostro beneficio".
Si tratta di una notevole svolta retorica, se si considera che fino a pochi giorni fa il leader ceceno, le cui truppe sono in prima linea nel conflitto ucraino, aveva sparato a zero sulla guida dell'esercito, aveva esortato ad arrivare "fino a Odessa" e aveva assicurato che avrebbe affrontato direttamente la questione con il presidente russo, Vladimir Putin, che gli concede il raro privilegio di criticare in pubblico le sue scelte.
È opportuno sottolineare come il messaggio giunga in ore che hanno visto riaccendersi le voci che vogliono Putin pronto a nominare Kadyrov ministro della Difesa al posto di Serghei Shoigu, che diventerebbe così il capro espiatorio degli insuccessi russi sul campo.
Proprio oggi Novye Izvestija ha pubblicato una presunta lettera nella quale il leader del Partito Comunista russo, Gennady Zyuganov, chiede a Putin di non sostituire Shoigu con Kadyrov.
Il partito, spiega Ria Novosti, si è affrettato a smentire, ha affermato che la firma di Zyuganov presente nel documento diffuso dal quotidiano moscovita era stata falsificata e ha minacciato ritorsioni legali. L'articolo che conteneva la lettera non risulta più disponibile sul sito della testata è il link rimanda a un contenuto rimosso.