AGI - Il taglio dell'elettricità sarà vincolante per la quota del 5% nelle ore di punta (che dovranno essere almeno il 10% delle ore giornaliere di consumo) con l'obiettivo di una riduzione mensile del 10%. I ricavi dall'elettricità prodotta non da gas avranno un tetto di 180 euro a megawattora, la quota eccedente sarà ritenuta extra-profitto, e verrà dirottata a sostegno di famiglie e imprese vulnerabili. Le aziende energetiche dell'Oil&Gas dovranno versare un "contributo di solidarietà" pari al 33% sull'eccedenza di utile di oltre il 20% rispetto alla media degli scorsi tre anni.
Sono alcuni dei provvedimenti contenuti nel pacchetto energia della Ue che la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, presenterà al Parlamento europeo nel suo discorso sullo Stato dell'Unione. Ospite d'onore sarà la first lady ucraina, Olena Zelensky. Il convitato di pietra sarà il tetto al prezzo del gas.
Nelle scorse settimane von der Leyen lo aveva annunciato in più riprese ma ha trovato la contrarietà di diversi Stati membri. Alcuni perché vorrebbero che il price cap venisse esteso a tutto il gas che viene importato nell'Unione europea, compreso il Gnl che arriva dagli Stati Uniti, mentre altri vedono nella misura limitata a Mosca una sanzione mascherata e tardiva che danneggerebbe solo i Paesi dell'Est totalmente dipendenti dalle forniture russe.
"Non c'è la bacchetta magica per riportare i prezzi ai livelli pre-guerra. Ma abbiamo un pacchetto mirato per alleviare la tensione dei prezzi e aiutare i cittadini", ha spiegato la commissaria all'Energia, Kadri Simson, in plenaria al Parlamento europeo.
"Continuiamo a valutare altre misure, che possano abbassare i prezzi e garantire le forniture o meno. Intanto, un tetto al prezzo del gas alle importazioni russe da gasdotti potrebbe affrontare l'attuale manipolazione delle forniture e dei prezzi. E' necessario più lavoro per valutare il potenziale impatto avverso su alcuni Stati membri", ha evidenziato.
"Stiamo approfondendo la nostra analisi su come un tetto orizzontale su tutte le importazioni di gas in Europa potrebbe lavorare e le sue implicazioni", ha aggiunto. In estrema sintesi la Commissione europea non ha ancora trovato una soluzione che, come vorrebbe von der Leyen, abbassasse i prezzi ma senza mettere a rischio le forniture.
Bruxelles è impegnata in questi giorni in contatti con i fornitori affidabili, vedi Norvegia, Algeria, Azerbaigian, per valutare un ritocco alle tariffe. Al momento le risposte ottenute non sono incoraggianti. Algeri, scrivono fonti locali, valuta addirittura di rimuovere il trattamento preferenziale di cui hanno goduto finora i Paesi europei.
Sarà un tema che affronteranno i ministri dell'Energia che si riuniranno in un nuovo Consiglio straordinario (il secondo in un mese) il 30 settembre. Servirà ad approvare i provvedimenti già concordati (taglio consumi elettricità, tassazione extra-profitti e contributo solidarietà) e a intavolare il dibattito sul price cap che si svilupperà nei vertici dei leader europei in calendario per ottobre, il 6-7 a Praga e il 20-21 a Bruxelles.