AGI - In Giappone, rinomato e ineguagliabile impero ante litteram delle tecnologie, specie digitali, uno strumento di comunicazione del secolo scorso ancora in auge sono i telegrammi. Attraverso i telegrammi i giapponesi esprimono in modo ufficiale le proprie emozioni, in occasione di matrimoni, funerali, lauree e rallegramenti d’ogni genere. Paradossale ma vero. Neanche email e smartphone li hanno sconfitti, strumento che appartiene più agli anni ’20 del Novecento che ai ’20 del terzo millennio.
“I vecchi amici li mandano ai funerali. I politici li consegnano agli elettori. Le aziende li usano per commemorare il pensionamento di stimati dipendenti”, spiega un articolo del New York Times, secondo cui, però, “il Giappone è tutt'altro che l'unico paese in cui esistono ancora i telegrammi. Rimangono un metodo di comunicazione utile, anche se sempre più raro, in luoghi in cui povertà e infrastrutture limitano l'accesso ai telefoni cellulari e alla posta elettronica”. Ma pure nelle nazioni più ricche hanno ancora valore, specie “legale o cerimoniale”.
Tant’è che quando quest'estate il presidente Biden si è ammalato di Covid-19, il leader cinese, Xi Jinping, “gli ha inviato un telegramma augurandogli pronta guarigione” e dopo la morte della regina Elisabetta II, giovedì scorso, “tutti i leader mondiali hanno inviato le condoglianze con telegramma”.
I servizi di trasmissione rimasti ancora in vigore sono tuttavia cambiati notevolmente da quando l'invenzione del telegrafo da parte di Samuel Morse ha messo fuori gioco il Pony Express. Ma il paradosso è che oggi tutti i messaggi sono per lo più composti online e trasmessi digitalmente prima di essere stampati e consegnati a mano.
Si compone in un modo ultramoderno per consegnare invece in un modo molto antico, prima che s’escogitassero i piccioni viaggiatore. L'essenza del telegramma, tuttavia, è rimasta inalterata: messaggio conciso, stampato su carta più spessa color giallastro o su cartoncino e “(relativamente) rapidamente consegnato”.
Ma quanto viene usato il telegramma? In Giappone nel 1963, quando era considerato uno standard per le comunicazioni urgenti, è stato utilizzato per circa 95 milioni di messaggi, secondo un rapporto del governo, negli anni '90 il suo traffico si è quasi dimezzato, ma il contenuto dei messaggi ha subito un'evoluzione inaspettata: il telegramma è usato solo per congratulazioni o condoglianze.
Nel 2020, in Giappone ne sono stati consegnati più di 4 milioni. Negli Usa, per dire, vengono inviati meno di un milione di telegrammi l'anno, ha dichiarato la società. Per le aziende del settore rimane tuttavia un'attività di nicchia, anche in termine di guadagno.
I giovani di oggi non conoscono certo il telegrammi, abituati a email e smartphone. Ma rispetto alla moderna comunicazione, è opinione corrente, "c'è molta più emozione quando si riceve un telegramma".