AGI - È la crisi energetica l’argomento più presente sulle prime pagine internazionali di oggi, che mettono in luce vari aspetti: dai piani dell’Ue per un tetto al prezzo del gas, alla difficoltà delle imprese per gli insostenibili costi delle bollette, alla polemica sul ritorno al nucleare per sopperire alle deficienze dei combustibili fossili.
Sui due maggiori quotidiani economici, Financial Times e Wall Street Journal, c’è attenzione per i tassi di interesse, rispettivamente nell’ottica del deprezzamento della sterlina a causa dell’imminente impennata del debito pubblico britannico, e delle attese dei mercati per la prossima riunione di politica monetaria della Fed.
Washington Post
Il capo della sezione intelligence della polizia di Washington conversava con toni amichevoli con quello che credeva essere un dirigente dei Patriots, suprematisti bianchi di estrema destra, ma in realtà era un infiltrato che registrava tutto e adesso ha consegnato i file al Washington Post. Il quotidiano ne pubblica un resoconto in prima pagina e lo presenta come “un raro spiraglio sui rapporti tra un funzionario di polizia e qualcuno sospettato di legami con un gruppo nazionalista bianco”.
Le registrazioni sono state effettuate da un attivista antirazzista inseritosi negli ambienti dell’ultradestra con lo scopo di danneggiarla. Nelle sue telefonate con il poliziotto si spacciava per uno stretto collaboratore di Thomas Rousseau, capo dei Patriot, e lo sollecitava su argomenti quali i simpatizzanti del suprematismo nelle file della polizia e le indagini in corso. Il funzionario di polizia, Shane Lamond, nel febbraio scorso è stato sospeso dal servizio perché accusato di rapporti con un altro gruppo estremista di destra, i Proud Boys e i loro leader, Henry Tarrio.
“Le registrazioni – sottolinea il Post - mostrano un agente di polizia che cerca di coltivare una relazione e, a volte, appare amichevole con un gruppo razzista. Ma gli esperti affermano che è difficile valutare se indichino che Lamond oltrepassare il limite e si avvicinasse troppo agli estremisti, o semplicemente lavorasse su fonti di informazioni che avrebbe potuto utilizzare per la sicurezza collettiva”.
Tra gli altri titoli, le difficoltà della Georgia nel sostituire il responsabile del servizio elettorale della contea di Fulton, la più grande dello Stato e in cui si trova la capitale Atlanta: il posto è vacante da dieci mesi, dopo le dimissioni presentate nel novembre scorso dal titolare a seguito di minacce di morte ricevute nel pieno del tentativo di Trump di far annullare i risultati delle presidenziali sostenendo la tesi di brogli ai suoi danni.
Da segnalare anche un approfondimento sulla progressiva perdita di fiducia degli americani negli insegnanti, rilevata dai sondaggi di qualche mese fa, secondo cui il 63% crede nell’onestà dei docenti (due anni fa era il 75%), e solo il 28% dichiara di fidarsi “molto o abbastanza” di loro. Scomponendo il dato, emerge che la sfiducia è maggiore tra gli elettori repubblicani che tra i democratici.
New York Times
L’Ue è “fiduciosa di poter superare la crisi energetica”, titola il New Yorks che mette in prima pagina il tema della risposta europea al ricatto russo sul gas. Una risposta, secondo il giornale, sembra aver spuntato in qualche modo l’arma usata da Putin per mettere Bruxelles sotto pressione per ottenere la revoca delle sanzioni. Secondo il giornale, in Europa “c’è la crescenza sensazione che forse l'uso delle esportazioni di gas come arma da parte della Russia è una strategia a rendimenti decrescenti, e che Putin potrebbe aver fatto una scommessa troppo alta per le carte che ha mano”.
Il che “non significa che le nazioni europee non stiano soffrendo o abbiano evitato il rischio che la crisi energetica possa essere il seme di disordini sociali, rompendo la loro unità contro il Cremlino questo inverno”.
Ma, sostiene il Nyt, “il grosso del danno è ormai fatto, con i prezzi del gas molte volte al di sopra di qualsiasi previsione”, ma ormai stabilizzatisi, tanto che all’annuncio di Mosca della chiusura del gasdotto Nord Stream 1, sono sì schizzati del 5% ma sono subito ridiscesi.
Tra gli altri articoli, un servizio sulla differenza di trattamento in Florida delle persone che hanno votato alle presidenziali del 2020 in violazione delle leggi elettorali dello Stato: una ventina di pregiudicati, che sono andati alle urne benché sarebbe stato loro interdetto, sono finiti in prigione, mentre quattro residente di un quartiere a maggioranza repubblica arrestati per aver votato due volte sono stati subito rimessi in libertà e se la sono cavata con i servizi sociali.
Wall Street Journal
La Federal Reserve sembra orientata ad aumentare i tassi di interesse di un ulteriore 0,75% nella riunione di politica monetaria prevista per il 20 e 21 settembre: lo afferma il Wall Street Journal che in prima pagina fa il punto sugli indizi in questo senso. Dopo che il presidente della Fed Jerome Powell nell’incontro di Jackson Hole ha ribadito di essere determinato a ridurre l'inflazione anche se cresce la disoccupazione, la Banca centrale americana “ha fatto poco” per rassicurare i mercati che si aspettano un imminente rialzo dello 0,75%, e ieri la vicepresidente della Fed, Lael Brainard, pur non quantificando ha sottolineato la necessità di un nuovo incremento dei tassi aumentino e di mantenerli ad alti livelli per tutto il tempo occorrente ad abbassare l'inflazione, anche a costo di un rallentamento dell’economia.
In grande evidenza anche la frenata delle esportazioni della Cina, motore che ne ha finora sostenuto l’economia: i dati diffusi ieri indicano che in agosto l’export della Repubblica popolare è cresciuto solo del 7,1% rispetto a un anno fa a 314,9 miliardi di dollari: il guadagno più debole da aprile, al di sotto delle previsioni degli analisti che si aspettavano il 12,5% e con una sensibile riduzione rispetto al +18% rilevato in luglio.
Le cause, spiega il Wsj, sono le rigide politiche anti Covid che hanno rallentato la produzione, impacciata anche dalla minore disponibilità di energia idroelettrica dovuta al prosciugamento dei fiumi per la siccità, ma si tratta comunque di un nuovo segno dell’incombente recessione globale.
Tanto più se si considera che anche altre economie asiatiche accusano un calo delle esportazioni: ad esempio Taiwan, dove in agosto sono cresciute di appena il 2% a fronte del +14,2% di luglio, il dato peggiore da due anni, o la Corea del Sud che ha visto contrarsi l’export di semiconduttori per la prima volta da due anni.
Financial Times
Il deprezzamento della sterlina, scesa ai minimi dal 1985, è la notizia del giorno per il Financial Times, che vi legge un segno sia delle preoccupazioni dei mercati sia della dimensione dei problemi che la nuova premier Liz Truss dovrà affrontare. Il suo governo, osserva Ft, si appresta a un imponente emissione di debito, svariate decine di miliardi, per finanziare gli aiuti a famiglie e imprese in difficoltà per l’aumento dei costi dell’energia, e questo suscita preoccupazioni per i titoli di Stato britannici, noti sui mercati come “gilt”.
Il Parlamento, riferisce il giornale, ha chiesto al governatore della Bank of England, Andrew Bailey, se il livello delle vendite dei gilt possa diventare “indigesto” per l’economia. E Bailey non si è sbilanciato nella sua risposta, affermando soltanto che l’attenzione della Boe su questo punto è molto alta. Il capo economista della BoE, Huw Pill, ha tuttavia affermato che, a seguito delle decisioni del governo, l’istituto centrale dovrà inevitabilmente aumentare i tassi di interesse, senza però quantificare l’entità del rialzo.
Un silenzio che, secondo Ft, i mercati hanno inteso come indizio di debolezza, e questo ha innescato l’ondata di vendite che ha affossato la sterlina. In prima pagina anche la società di investimenti lanciata da Kim Kardashian, che “spera di convertire in guadagni finanziari la sua celebrità e l’influenza sui 329 milioni di follower su Instagram”.
The Times
La neopremier britannica Liz Truss annuncerà oggi il suo piano di aiuti sul caro bollette e su questo il Times centra la prima pagina. Il giornale ribadisce quanto finora noto, ossia che per calmierare l’aumento dei costi dell’energia e sostenere famiglie e imprese che non riescono a fronteggiare gli enormi rincari il governo metterà sul piatto circa 150 miliardi di sterline in due anni. La leva principale sarà il tetto al costo complessivo medio annuo per utenza domestica: dovrebbe essere congelato a 2.500 sterline, a fronte delle attuali 1.971 e delle 3.500 che per automatismi di mercato sarebbero raggiunte in ottobre.
La notizia nuova, oggetto di un titolo a parte, è che i ministri si impegneranno personalmente in una campagna d’informazione per promuovere il risparmio energetico e “implorare” (così scrive il giornale) i britannici a ridurre i loro consumi di elettricità. Alleggerisce la prima pagina una fotografia dei duchi di Cambridge William e Kate che accompagnano i loro figli George, Louis e Charlotte, al primo giorno di scuola
Le Monde
Crisi energetica in primo piano anche oggi su Le Monde, che punta la sua apertura sulla “grande paura” delle imprese per l’aumento salatissimo delle bollette. Una “minaccia diretta”, scrive il giornale, per migliaia di aziende francesi, soprattutto le pmi che hanno margini più ridotti, ma anche di altri Paesi, tra cui viene citata l’Italia con le stime confindustriali secondo cui 120.000 attività sono a rischio chiusura.
Occorre perciò “rifondare il mercato europeo dell’energia”, secondo Le Monde, che indica tre direttrici: garantire la solidarietà europea, definire l'elettricità come “bene comune” e rispettare gli obiettivi climatici. In risalto anche la guerra in Ucraina con un approfondimento sulle “filiere clandestine della corsa agli armamenti”: la Mosca compra munizioni in Corea del Sud e droni in Iran, mentre Kiev si rifornisce in Pakistan.
Le Figaro
S’insedia oggi a Parigi il Consiglio nazionale per la rifondazione, voluto da Macron come sede di concertazione di fronte alla crisi energetica ed economica, ma contestato da tutti i partiti e sgradito anche ai sindacati. Le Figaro ne fa il tema principale della sua prima pagina, e va all’attacco del presidente che “ogni giorno cerca il corso da dare al suo mandato”, mentre “i contorni delle sue ambizioni per il Paese restano fumosi”.
Secondo il giornale, il capitale politico di Macron è “in continua evaporazione” perché “la magia delle parole non funziona più”. Nel 2017, Emmanuel Macron prometteva "rivoluzione" ed era sembrato “il portatore di belle ambizioni e nuove usanze in politica”, ricorda il giornale, che con toni disillusi prosegue: “Cinque anni dopo, sappiamo di cosa si tratta. La Francia è più che mai impantanata nei suoi problemi, che le successive crisi hanno solo aggravato. Debito, precarietà, disgregazione dei servizi pubblici restano i tre sintomi della deriva francese. Per rimediare, ‘rifondazione’ è il nuovo mantra del capo dello Stato”, ma quel che dovrebbe fare è “decidere se agire o subire”.
El Pais
Il caos della giustizia spagnola è il titolo forte sulla prima pagina di El Pais, che punta sulle polemiche che paralizzano il Consiglio generale del potere giudiziario, organo di autogoverno della magistratura iberica. Da quattro anni non riesce a discutere della propria autoriforma, e i conservatori adesso hanno alzato il livello dello scontro minacciando di non eleggere, entro il termine ultimo del 13 settembre previsto tassativamente dalla legge, i due nuovi giudici della Corte costituzionale, necessari a garantirne il funzionamento.
Il presidente dell’organismo, Carlos Lesmes, ha risposto con un ultimatum: accordo entro lunedì, o si dimetterà. Insomma, “la giustizia è nelle tenebre” commenta El Pais, e sottolinea che se i conservatori dessero corso alla loro minaccia il Consiglio si troverebbe nell’inadempimento della legga, cosa “inaudita per la prima istituzione della giustizia spagnola”. Tra gli altri titoli, il piano di risparmio energetico dell’Ue e un servizio sui lockdown anti Covid in Cina, dove 65 milioni di persone sono attualmente confinate.
Frankfurter Allgemeine Zeitung
L’energia è il tema dominante sulla prima pagina della Frankfurter Allgemeine Zeitung, che titola sulle difficoltà tecniche di mantenere attive fino al prossimo aprile, come deciso dal ministro dell’Economia Habeck, due centrali nucleari destinate alla dismissione. La notizia è che Guido Knott, responsabile della società Preussen-Elektra, che gestisce uno dei stabilimenti in questione, quello di Isar 2 in Baviera, ha inviato a Habeck una lettera in cui avverte che i suoi piani sono "tecnicamente irrealizzabili e quindi inadeguati a garantire che gli impianti diano apporto alla fornitura” della rete elettrica tedesca.
Nella lettera, di cui la Faz è venuta in possesso, Knott sottolinea che una centrale atomica non si può riattivare “con breve preavviso entro una settimana” e che a Isar 2 "non è più possibile aumentare o ridurre la produzione in modo flessibile". Non vi sono infatti precedenti di una simile ripartenza accelerata e "testare una procedura di avviamento mai praticata prima non dovrebbe coincidere con uno fase critica dell'approvvigionamento”.
Habeck ha risposto che Preussen-Elektra aveva "apparentemente non compreso" il suo concetto. Si terranno ulteriori colloqui, ma frattanto emerge l’opposizione delle autorità locali con il ministro dell'Ambiente bavarese Thorsten Glauber che afferma: “Una centrale nucleare non è un generatore di emergenza”. In evidenza anche la presa di posizione della Commissione europea a favore di un tetto al prezzo del gas russo.
China Daily
I dati sulle esportazioni cinesi sono in primo sul China Daily, che benché siano negativi prova a imbastirne una presentazione positiva: c’è stata una frenata in agosto, ma il giornale titola invece sull’espansione attesa per i prossimi mesi, grazie “alle politiche di sostegno del governo e alla resilienza della catena produttiva” cinese: “Sebbene il tasso di crescita ad agosto sia stato più lento rispetto al 16,6% su base annua di luglio, a causa della base elevata dello scorso anno e dell'indebolimento della domanda globale, gli esperti hanno affermato che il commercio estero cinese sarà in grado di mantenere una crescita a due cifre nella seconda metà dell'anno, e si prevede che quest'anno sarà uno dei principali motori della sua crescita economica”, scrive il quotidiano, che ha interpellato un plotone di economisti cinesi, tutti unanimi nel prevedere la crescita dell’export, con argomentazioni molto assortite che vanno dall’aumento dei casi di Covid che rallenteranno il concorrente Vietnam, all’aumento della domanda di prodotti cinesi che sarà propiziato dagli alti costi energetici in Europa e Corea del Sud e dal calo dei prezzi del trasporto marittimo.
Quotidiano Del Popolo
Un attacco contro gli Stati Uniti che “abusano delle sanzioni unilaterali danneggiando l’interesse comune del mondo” si legge in un editoriale del People’s Daily, edizione in inglese dell’organo del Partito comunista cinese, che polemizza per le misure imposte da Washington “a importanti enti e persone cinese”.
Questa "giurisdizione dal braccio lungo", che “non è altro se non coercizione e prepotenza”, scrive il giornale, “viola gravemente il diritto internazionale e le norme fondamentali che regolano le relazioni internazionali, sabota l'ordine e le regole del commercio internazionale e minaccia la stabilità delle catene industriali e di approvvigionamento globali”.
Gli Usa, afferma il quotidiano, “hanno imposto 3.800 sanzioni a governi, individui, organizzazioni ed entità di mercato in tutto il mondo durante la precedente presidenza. Si tratta in media di tre nuove sanzioni al giorno”, calcola l’editoriale, secondo in tal modo si “indebolisce anche la capacità della società internazionale di far fronte alle crisi energetiche, alimentari e finanziarie globali, trascinando il mondo in guai più grandi”, con “inevitabili conseguenze per gli stessi Stati Uniti”.