AGI - Sharon Sprung, istruttrice della Art Students League di New York, è una pittrice realista della vecchia scuola. E quando è stata scelta per fare il ritratto ufficiale di Michelle Obama per la Casa Bianca, sapeva che avrebbe dovuto mantenere il segreto. Quello che non sapeva e immaginava, invece, era per quanto tempo avrebbe dovuto osservare il silenzio.
Dopo gli Obama, alla Casa Bianca si è insediato Donald Trump e dopo di lui, ancora, Joe Biden. Dai tempi dell’amministrazione Carter è infatti usanza che gli ex presidenti tornino, assieme al nuovo inquilino di turno, nella residenza dei capi di Stato americani, a Washington, per una cerimonia di inaugurazione e presentazione dei loro ritratti una volta ultimati.
Tuttavia “non si può tenere una cerimonia alla Casa Bianca senza l'approvazione del presidente in carica. E per i quattro anni di amministrazione Trump non c’è stata alcuna presentazione ufficiale”. Si potrebbe anche aggiungere, visto il temperamento del presidente in carica in quel momento.
Però, una volta subentrato nello Studio Ovale Joe Biden, “prima che potesse essere programmata una cerimonia, è arrivato il Covid-19. Quindi il ritratto finito, che la signora Sprung aveva dipinto in nove mesi, dopo due visite alla Casa Bianca con la signora Obama – annota il Times – ha trascorso la maggior parte degli ultimi sei anni rinchiuso e nascosto nel suo studio d'arte di Brooklyn”.
Dice adesso la sessantanovenne artista: “"Sì, è stato esasperante", a proposito del ritardo con cui è stato presentato, "ma non avrei comunque potuto fare altrimenti al riguardo". Mercoledì scorso, infine, il presidente Biden e la first lady, Jill Biden, hanno svelato il dipinto alla Casa Bianca, insieme a un ritratto dell'ex presidente Barack Obama curato dal pittore Robert McCurdy.
Come lavora Sharon Sprung
Annota il quotidiano Usa: “Il lavoro della signora Sprung offre un compromesso tra il desiderio di innovare degli Obama e l'imperativo di rispettare l'estetica della Casa Bianca”.
Il metodo di lavoro di Sharon Sprung è semplice: si prepara a conoscere i suoi soggetti durante il pranzo o in una videoconferenza prima di trascorrere due o tre sessioni con loro, "fotografando, parlando, guardando", poi la signora Sprung “ha messo in posa la signora Obama, spostando i mobili della Casa Bianca, e si è consultata con lei sul tono della pelle, usando un pezzo di tavola di tela su cui aveva dipinto varie gradazioni”, racconta il Times.
Infine, la signora Sprung, dopo aver consultato una serie di fotografie private della first lady, “ha trovato un'inquadratura di Michelle Obama che praticava il balletto all'età di 11 o 12 anni e ha notato lo stesso equilibrio e determinazione tranquilla che esemplifica da adulta”. E ha cominciato a dipingere. “E quando inizi a dipingerli ti innamori di loro. E poi escono dalla tua vita”, ha concluso Sprung.