AGI - Putin accusa l'Europa di affamare il mondo e minaccia di lasciarla senza grano. Il presidente russo ha detto che il pianeta rischia una catastrofe umanitaria senza precedenti perché l'Occidente esporta la maggior parte del grano ucraino nei propri Stati e non nei Paesi bisognosi dell'Africa e che discuterà con il presidente turco di possibili restrizioni sulla rotta che porta il grano dall'Ucraina verso l'Europa.
Putin ed Erdogan potrebbero discutere di un accordo alimentare a margine del vertice SCO a Samarcanda dal 15 al 16 settembre, mentre Kiev si è affrettata a contestare ogni possibile modifica all'intesa. Mykhailo Podolyak, consigliere presidenziale ucraino, ha detto che non ci sono motivi per rivedere l'accordo sul grano nel Mar Nero e ha definito le parole di Putin come "inattese" e "infondate".
Cambiare le regole del gioco
Parlando alla riunione plenaria del Forum Economico Orientale, Putin ha detto che "dovremmo pensare a limitare l'esportazione di grano e altri generi alimentari lungo questa rotta (dall'Ucraina all'Europa, ndr). Dopotutto siamo stati noi a elaborare il meccanismo esportazione di grano ucraino".
L'attacco all'Occidente colonialista
"Escludendo la Turchia come mediatore, praticamente tutto il grano che lascia l'Ucraina non va nei Paesi più poveri, ma in Europa" denuncia Putin, "Solo 2 navi su 87 vanno nei Paesi in via di sviluppo, 60mila tonnellate su 2 milioni". Il presidente russo ha sottolineato anche che molti Paesi europei, nei decenni e nei secoli precedenti, "hanno agito come colonizzatori, ora continuano ad agire allo stesso modo". "Hanno ingannato ancora una volta i Paesi in via di sviluppo e continuano ad ingannarli". E dunque per Putin "con questo approccio la portata dei problemi alimentari globali non farà che aumentare, sfortunatamente; e questo può causare una catastrofe umanitaria senza precedenti".
L'aumento dei prezzi dei generi alimentari nei mercati globali potrebbe diventare "una vera tragedia per i Paesi più poveri, che devono far fronte a un deficit di cibo, di fonti energetiche e di altri beni essenziali". "Se nel 2019, secondo l'ONU, 135 milioni di persone nel mondo soffrivano la fame, ora questo numero raggiunge la cifra di 145 milioni di persone. Questo è terribile. I Paesi più poveri perdono l'accesso al cibo e l'acquisto di questo cibo da parte dei Paesi sviluppati provoca un forte aumento dei prezzi".
"Non isolerete la Russia"
Il 22 luglio scorso a Istanbul sono stati firmati due documenti distinti: uno sulle esportazioni del grano ucraino e un altro sull'esportazione di prodotti agricoli e fertilizzanti russi. Gli accordi, uno con la firma dell'Ucraina e l'altro con la Russia, sono stati raggiunti con la mediazione della Turchia e delle Nazioni Unite e hanno stabilito un corridoio nel Mar Nero per consentire l'esportazione di generi alimentari.
Putin ha detto che è "impossibile" isolare la Russia, nonostante il Paese debba affrontare le sanzioni occidentali. "Non importa quanto qualcuno vorrebbe isolare la Russia, è impossibile farlo". La Russia "non sta perdendo nulla" e la "febbre delle sanzioni in Occidente" sta "minacciando il mondo intero".
"L'Asia è tornata al centro"
Secondo il presidente russo i cambiamenti tettonici nel sistema delle relazioni internazionali, ha fatto aumentare il ruolo dei Paesi della regione Asia-Pacifico e i cui Paesi sono diventati centri di crescita tecnologica e di attrazione. "Recentemente, irreversibili, si potrebbe dire, si sono verificati cambiamenti tettonici nell'intero sistema delle relazioni internazionali. Il ruolo di Stati e regioni del mondo dinamici e promettenti è notevolmente aumentato. E soprattutto, naturalmente, la regione Asia-Pacifico: i suoi Paesi sono diventati nuovi centri di crescita economica e tecnologica, punti di attrazione per il personale, i capitali, la produzione".
La qualità della vita delle persone in Europa viene sacrificata per preservare la dittatura statunitense negli affari mondiali, ha concluso Putin.