AGI - La Russia saluta Mikhail Gorbaciov, ultimo leader sovietico, morto martedì all'età di 91 anni a seguito di una "grave e lunga malattia". La camera ardente si è aperta alle 10 ora italiana nella famosa Sala delle Colonne all'interno della Casa dei sindacati di Mosca, lo stesso luogo in cui fu esposto il corpo di Josef Stalin dopo la sua morte nel 1953.
In fila ci sono circa 2000 persone che a partire dal teatro del Bolshoi, si snodano in un silenzioso serpentone in attesa di salutare il leader della Perestrojka. Gorbaciov sarà sepolto nel cimitero di Novodevichy, il più prestigioso dell'Unione sovietica dopo la necropoli delle mura del Cremlino.
L'ex leader troverà posto accanto alla moglie Raisa, a soli dieci passi dal generale Aleksandr Lebed, politico molto popolare nella Russia post-sovietica e morto in un incidente nel 2002, e a 50 passi dal primo presidente della Federazione russa e suo grande antagonista Boris Eltsin, sepolto proprio al centro del cimitero nel 2007 in una tomba inconfondibile che ha scolpito nel marmo un tricolore russo che si muove al vento.
Con la Russia isolata dalla sua campagna militare in Ucraina, nessun leader straniero è presente, a parte il premier ungherese Viktor Orban, a Mosca per una serie di incontri.
A dare l'ultimo saluto al leader dell'Urss ci sarà l'ex presidente russo e vicepresidente del Consiglio di sicurezza Dmitri Medvedev, mentre il primo ministro russo Mikhail Mishustin e il governo hanno inviato corone di fiori.
Ma il grande assente al funerale di Gorbaciov è senz'altro il presidente Vladimir Putin che ha reso omaggio alla salma del suo predecessore due giorni fa in ospedale. Le immagini son state anche diffuse dalla Tv di Stato con Putin che ha deposto sulla tomba un bouquet di rose.
Il presidente, ha fatto sapere il Cremlino, non potrà essere presente "per motivi di agenda". La prevista assenza di Putin dal funerale è un segno della controversa eredità di Gorbaciov in Russia, dove la reazione alla sua morte è stata in netto contrasto con quella occidentale.
Il 'giallo' dei funerali di Stato, inizialmente negati ma poi ripristinati in una formula ibrida di 'quasi di Stato', dimostra quando il leader della Glasnost fosse una figura vissuta in maniera conflittuale all'interno dell'establishment russo.
Al potere tra il 1985 e il 1991, Gorbaciov ha cercato di trasformare l'Unione Sovietica con riforme democratiche, ma alla fine ha anche innescato la sua scomparsa.
Anche se il Russia, molti lo accusano di aver lasciato andare l'impero sovietico e con esso la posizione del paese come potenza globale. Ma in Occidente, Gorbaciov è visto come l'uomo che ha posto fine alla Guerra Fredda e ha sollevato la cortina di ferro, risultati riconosciuti da un Premio Nobel per la Pace nel 1990.
Gorbaciov ha sostenuto la libertà e la riforma democratica, cercando legami più stretti con le nazioni occidentali, un'eredità che secondo i critici Putin ha smantellato durante i suoi oltre due decenni al potere.
Dopo la sua morte, i tributi sono arrivati dalle capitali occidentali, dove Gorbaciov è ricordato per aver permesso ai paesi dell'Europa orientale di liberarsi dal dominio sovietico e per aver firmato un patto di riduzione delle armi nucleari con gli Stati Uniti.
La Germania ha annunciato che sabato le bandiere sventoleranno a mezz'asta a Berlino in memoria di Gorbaciov, che ha trattenuto le truppe sovietiche durante la caduta del muro di Berlino nel 1989.