AGI - Le misure per tentare di mettere sotto controllo i prezzi del gas, il minaccio discorso di Putin a Kaliningrad, l’allarme di Biden per le minacce poste da Trump alla tenuta della democrazia americana, sono tra gli argomenti principali sulle prime pagine dei giornali esteri, con l’eccezione della stampa francese, oggi più concentrata sulla politica nazionale.
Washington Post
L’attacco frontale di Biden contro Trump, definito “una minaccia” per l’America, è in apertura sul Washington Post, che sottolinea l’eccezionalità dell’evocazione di un pericolo per la democrazia negli Usa da parte di un presidente in carica. Biden, nota ancora il Post, ha parlato nel momento in cui è aperto un procedimento del Dipartimento della Giustizia sui documenti classificati di cui Trump era in possesso, e ha cercato di tenersi in “equilibrio tra i toni alti di un discorso presidenziale e le aspre e personali critiche ai repubblicani che molti nel suo partito ritengono necessarie per affrontare un momento di crisi”, e tuttavia “ha anche suggerito che le imminenti elezioni siano una battaglia tra coloro che abbracciano i valori americani e coloro che cercano di distruggerli”, affermando che “Trump e i repubblicani MAGA rappresentano un estremismo che minaccia le fondamenta stesse della nostra repubblica”.
Durante il suo intervento, Biden è stato più volte offeso da vari contestatori presenti all’evento, e dal palco ha commentato: “hanno il diritto di offendere”. In qualche modo collegato al discorso di Biden, il titolo sugli ultimi sviluppi dell’indagine sugli atti sequestrati a Mar-a-Lago: la decisione sulla richiesta dei legali di Trump di nominare un consulente per verificare la natura dei documenti non sarà presa immediatamente dalla giudice della Florida, Aileen Cannon, che pur sembrando in sintonia con la tesi difensiva secondo cui l'ex presidente potrebbe ancora mantenere alcuni privilegi esecutivi dopo aver lasciato la Casa Bianca, ha detto che si pronuncerà “a tempo debito”.
Tra gli altri titoli, l’indicazione delle autorità sanitarie americane per la somministrazione del vaccino contro la variante Omicron del Covid a tutti i cittadini di età superiore ai 12 anni, e l’indignazione per l’uomo di colore ucciso in Ohio dalla polizia mentre era a letto e disarmato.
New York Times
L’allarme di Biden per la democrazia americana “sotto tiro”, minacciata da Trump e dai suoi sostenitori, occupa il posto principale sulla prima pagina del New York Times. Il quotidiano sottolinea che il presidente ha scelto accuratamente la cornice per lanciare il suo attacco contro il predecessore: ha parlato alla Independence Hall di Filadelfia, “dove sono nate le istituzioni politiche americane”, per dire che sono messe in pericolo da Trump e dal suo movimento “pieno di negazionisti elettorali e persone che invocano la violenza politica”.
Biden “ha cercato in ogni modo di sottolineare che non tutti i repubblicani abbracciano l'estremismo”, nota il giornale, e tuttavia “ha affermato che difendere la democrazia richiederà il rifiuto di Trump e della sua ideologia alle elezioni di questo autunno”. Insomma, ha dipinto il voto di midterm come “una battaglia per l’anima di questa nazione”, e in qualche modo, con un occhio alle presidenziali del 2024, ha ravvivato i temi che caratterizzano la sua campagna nel 2020.
Poco prima del discorso di Biden, rileva il Nyt, uno dei deputati repubblicani più in vista, il californiano Kevin McCarthy, aveva rivolto ai democratici analoghe accuse, affermando che “stanno smantellando la democrazia proprio sotto i nostri occhi”. Il giornale resta anche concentrato sul caso dei documenti top secret sequestrati nella residenza di Trump a Mar-a-Lago, e che scrive che quando era presidente gli argomenti a cui si interessava di più nei briefing dell’intelligence erano i suoi rapporti con i leader stranieri e il potere di cui disponeva, “ma i dettagli della politica di sicurezza nazionale complessiva lo annoiavano”.
Wall Street Journal
Le tendenze della Borsa americana sono il tema centrale sulla prima pagina del Wall Street Journal, in vista dei dati sull’occupazione negli Usa attesi per oggi “con un certo disagio” dagli investitori, sempre più convinti “che la Federal Reserve continuerà nella sua stretta di politica monetaria anche se i dati economici dovessero volgere al peggio”.
Un’idea che deprime il mercato, e ha innescato le vendite che hanno causato sui listini di New York negli ultimi quattro giorni ribassi tali da annullare il rimbalzo di agosto. Gli analisti, scrive il giornale, prevedono che i dati di oggi indicheranno una disoccupazione stabile al 3,5%, il minimo storico, e l’occupazione in crescita con 318.000 posti di lavoro in più. Normalmente, nota il Wsj, questi ottimi dati sarebbero una buona notizia per gli investitori, “ma questa volta in molti temono che non faranno altro se non rafforzare la determinazione della Fed al rialzo dei tassi”.
In evidenza anche la nomina del nuovo ceo per i prodotti di consumo di Starbuck: è Laxman Narashiman, che si dimetterà dal vertice del gruppo Reckitt Benckiser. L’attenzione sulla Russia viene mantenuta dal quotidiano con una grande fotografia del distaccato omaggio di Putin al defunto ultimo leader dell’Urss, Gorbaciov.
Financial Times
Il bellicoso discorso di Putin, che a Kaliningrad “ha allargato gli obiettivi della guerra contro ‘l’enclave anti russa’ dell’Ucraina” è la notizia del giorno per il Financial Times. Parole, sottolinea il giornale, pronunciate mentre da Mosca venivano minacce per il tentativo dell’Ue di far calare i prezzi dell’energia. All’inizio dell’invasione il 24 febbraio, ricorda Ft, il capo del Cremlino aveva detto che l’obiettivo era liberare il Donbass, ma adesso si è riferito all’intera Ucraina sudorientale come “nostro storico territorio”, e ha sottolineato: “I nostri ragazzi che combattono lì difendono gli abitanti del Donbass, ma anche la stessa Russia” dalla “minaccia” rappresentata “dall’enclave antirussa dell’Ucraina”.
Il giornale collega l’intervento di Putin a quello del vicepremier russo con delega all’energia, Aleksander Novak, che, quasi in un controcanto di ostilità, ha annunciato l’interruzione delle forniture di petrolio e prodotti derivati a tutti i Paesi che imporranno un tetto al prezzo, perché “la Russia vende solo a prezzo di mercato”.
Tutto ciò, scrive Ft, mentre a Zaporizhzhia gli esperti dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica confermavano che la centrale nucleare è danneggiata e rappresenta un pericolo. In prima pagina anche un titolo per i dubbi delle autorità antitrust britanniche che potrebbero fare saltare i piani di Microsoft per l’acquisizione del produttore di videogames Activision.
The Times
Il nuovo governo britannico che sarà con ogni probabilità capeggiato da Liz Truss, introdurrà benefici fiscali per le imprese con lo scopo di aiutarle a sostenere gli aumenti dei costi dell’energia. E’ questa la notizia che il Times sceglie per la sua apertura, centrata sulle dichiarazioni dell’attuale ministro del Tesoro, Zahawi, che sta mettendo a punto il piano per il prossimo esecutivo benché si prevede che non conserverà il posto. Gli sgravi, ha fatto intendere Zahawi, saranno modellati su quelli per il Covid, e consisteranno in tagli dell’Iva e delle aliquote sui redditi delle aziende.
Misure, ha sottolineato il ministro, necessarie per evitare il fallimento di molte imprese, che produrrebbe ferite all’economia del Regno Unito. Zahawi ha assicurato che il prossimo governo deciderà aiuti anche per le famiglie, ma non ha specificato in cosa consisteranno. Liz Truss compare anche nell’altro titolo forte della prima pagina del giornale, che riporta l’ira dei suoi genitori, entrambi “di sinistra”, nel vederla trasformata in leader della destra Tory.
Le Monde
Molto sensibile alla tutela dell’ambiente, Le Monde punta oggi sul cambiamento climatico e pungola il governo francese denunciandone nel titolo di apertura “le contraddizioni”. Perché, scrive il giornale, da un lato il seminario organizzato sul tema dal governo si è aperto con un “intervento muscolare” della climatologa Valerie Masson-Delmotte, direttrice del Commissariato per l’energia atomica e le energie alternative e copresidente del Giec, il gruppo intergovernativo dell’Onu sul cambiamento climatico; ma dall’altro le decisioni sulle misure per evitare la “catastrofe climatica” tardano ad arrivare.
E l’Ue bacchetta la Francia, sottolinea il giornale, che cita la richiesta rivolta a Parigi dalla Commissione europea di rivedere il piano nazionale di attuazione della Pac, la politica agricola comune, perché la versione presentata a Bruxelles “manca di ambizione ecologica”. Il quotidiano approfondisce anche il problema della “labirintica gestione del patrimonio forestale” francese, che si pone dopo i devastanti giganteschi incendi di questa estate soprattutto in Gironda: le competenze sono molto frammentate e dai vari operatori giungono richieste di una svolta porti a un maggiore coordinamento, ipotizzando anche la creazione di uno specifico ministero.
Le Figaro
Macron torna a essere il bersaglio dell’apertura di Le Figaro, che lo vede in difficoltà per la creazione del “Consiglio nazionale di rifondazione”, organismo fa lui voluto come sede di concertazione ma fortemente criticato da tutte le opposizioni e dai corpi intermedi. C’è la data d’insediamento, l’8 settembre, è stato nominato segretario generale Francois Bayrou, gli inviti sono stati spediti, “non mancano che i partecipanti, ma le defezioni si susseguono”, scrive il giornale, secondo cui pare che il il Consiglio nazionale di rifondazione si stia “trasformando in un fiasco”.
Le Figaro critica “l’idea assurda” lanciata da Macron durante la campagna elettore e afferma che “questo oggetto politico non identificato, destinato a riunire attori politici, sindacati, associazioni e cittadini per riflettere sui grandi temi del momento, ha perso terreno” perché “il boicottaggio è quasi generale”.
In evidenza sulla prima pagina anche i malumori dei diplomatici per la riforma del ministero degli Esteri e un approfondimento sulle imprese francesi che sono rimaste in Russia senza unirsi alla ritirata generale dopo l’invasione dell’Ucraina.
El Pais
Il governo spagnolo da solo contro il rialzo delle bollette e per ridurle taglia l’Iva sul gas, portandola dal 21% al 5%. E’ la notizia che El Pais mette in apertura, accompagnandola con una spalla sulle misure che intanto l’Ue “studia”. La riduzione sarà in vigore da ottobre a fine anno e, ha detto il premier Sanchez, mira ad "abbassare la bolletta del riscaldamento delle famiglie spagnole questo autunno e inverno", con una scelta politica incentrata sulla "protezione sempre della classe media lavoratrice".
In effetti però l'abbassamento dell'Iva sul gas era stata proposta dal leader dell'opposizione, Alberto Feijóo, e il governo l’aveva finora respinta, anche se a giugno aveva dimezzato quella sull’elettricità, dal 10% al 5%. Ma adesso le cose, con l’avvicinarsi dell’autunno, sono cambiate, sottolinea El Pais, che mette in luce vari profili critici del taglio dell’Iva.
Secondo il giornale, “potrebbe avere un effetto controproducente, in quanto incentiva il consumo di gas proprio in un momento in cui l'intera Unione Europea sta programmando il risparmio energetico”, e se confermata a lungo termine “potrebbe scoraggiare gli investimenti delle famiglie in efficienza energetica, rallentando così il raggiungimento degli obiettivi climatici”, mentre in termini fiscali “ha un costo che ricade sui conti pubblici che continuano a mantenere un disavanzo elevato e un debito elevato” e “potrebbe avere un carattere regressivo in quanto si applica allo stesso modo le famiglie più ricche e quelle più vulnerabili”, oltre ad andare “nella direzione opposta alla tendenza verso una tassazione verde auspicata da Bruxelles”.
Frankfurter Allgemeine Zeitung
“La Germania si sta mettendo abiti caldi”: con questo titolo di apertura la Frankfurter Allgemeine Zeitung parla della crisi del gas e del piano di risparmio energetico che schiude per i tedeschi la prospettiva di soffrire il freddo nel prossimo inverno. Il governo prevede di limitare alla temperatura di 19 gradi il riscaldamento negli edifici pubblici e sollecita i cittadini ad abbassare i termosifoni nelle loro case.
Saranno “brividi necessari contro Putin”, scrive la Faz, che mette in evidenza le dichiarazioni della ministra degli Esteri, Annalena Baerbock, esponente dei verdi, sul rischio di proteste di piazza in Germania quando il freddo si farà sentire: le sanzioni contro la Russia non saranno revocate "indipendentemente da ciò che pensano i miei elettori tedeschi", ha assicurato. Ma, nota il giornale, “la sensazione di disagio rimane” mentre la Germania, dopo due inverni di Covid, “sta affrontando una stagione buia che potrebbe scuotere il Paese in un modo completamente diverso dalla pandemia”, con “la minaccia di bollette esorbitanti di gas ed elettricità, e un cosiddetto shock della domanda perché le persone devono tenere insieme i loro soldi” e con il pericolo, segnalato dalla stessa Baerbock, di “rivolte popolari”.
Tra gli altri titoli il dossier Onu sulle violazioni dei diritti umani della minoranza uiguri in Cina e la richiesta di Berlino di liberare tutte le persone “detenute arbitrariamente”, e un sondaggio dell’Associazione tedesca dei dipendenti pubblici da cui risulta che la fiducia dei cittadini dello Stato è crollata e solo il 29% lo ritiene all’altezza di assolvere ai propri compiti.
China Daily
La partecipazione della Cina alla grande esercitazione militare internazionale “Vostock 2022” organizzata dalla Russia “non è rivolta contro Paesi terzi ma è mirata alla tutela della pace regionale e della stabilità”. Così scrive il China Daily, secondo cui “l'Occidente sta cercando di screditare l'immagine pubblica globale della Cina nel pieno della crisi ucraina esaltando la partecipazione della Cina alle esercitazioni e criticando la cooperazione militare Cina-Russia come una cosiddetta minaccia alla pace e all'ordine globali”. Invece, l’esercitazione ha solo lo scopo di “approfondire una concreta e amichevole cooperazione tra le forze armate dei Paesi partecipanti, migliorare il coordinamento strategico e rafforzare la capacità delle forze armate di far fronte a varie minacce alla sicurezza”.
Quotidiano del Popolo
Il divieto di vendere i microchip più sofisticati alla Cina, imposto dagli Usa a due dei maggiori produttori, Nvidia e AMD, è in risalto sul People’s Daily, edizione in inglese dell’organo del Partito comunista cinese, che pubblica in tandem con il Global Times un commento contro “l'ultima mossa nell’intensificazione del contenimento del settore high-tech cinese, tra cui l'intelligenza artificiale e i supercomputer”.
Secondo il giornale, “gli Stati Uniti potrebbero intensificare ulteriormente la repressione dei principali riferimenti della Cina per i chip, limitando l'attività delle aziende statunitensi e le vendite di apparecchiature e materiali chiave”, ma “gli addetti ai lavori sono ottimisti sulla prospettiva che la Cina rompa la morsa degli Stati Uniti, dati i risultati già ottenuti in campi come gli strumenti per la produzione di microchip”.
Le due aziende colpite dall’interdizione, motivata con la preoccupazione che i semiconduttori possano essere utilizzati dalle forze armate cinese, non sono soddisfatte: Nvidia, il cui titolo – sottolinea il giornale - ha subito il 7,6% a Wall Street, ha calcolato che potrebbe perdere 400 milioni a causa delle minori esportazioni in Cina, e si è attivata per ottenere l’esenzione, almeno parziale, dal divieto.