AGI - Non si è scusato per aver definito "fascisti" i trumpiani, ma ha rincarato le accuse, parlando di "eguaglianza e democrazia sotto attacco", accusando di nuovo i Repubblicani di rappresentare una "minaccia per le fondamenta della repubblica".
Con toni grintosi, gli stessi usati per la prima volta in Maryland, il 25 agosto, il presidente Joe Biden è entrato nella campagna elettorale che porterà alle elezioni di Mid-term, l'8 novembre, per il rinnovo del Congresso, e lo ha fatto in un raro discorso in prima serata televisiva, accusando gli avversari di seguire con "cieca obbedienza" Donald Trump, di "non riconoscere la volontà del popolo" e, in definitiva, di rappresentare una "minaccia per la democrazia".
Su questo punto Biden è tornato più volte nel suo intervento alla Independence Hall di Philadelphia, Pennsylvania, dove era atteso dal discorso ufficiale agli americani. Qui nel 2019, ad appena cinque chilometri di distanza, Biden aveva avviato la sua campagna elettorale che lo avrebbe portato alla vittoria delle presidenziali del 2020, e sempre qui è tornato a parlare da leader. Ma rispetto a tre anni fa i toni non sono più concilianti.
"Io sono tornato qui dove tutto è cominciato - ha detto - per parlare in modo aperto alla nazione, riguardo le minacce che ci troviamo di fronte. E riguardo il potere che abbiamo nelle nostre mani per affrontare queste minacce". Dopo aver chiamato una settimana fa "semi-fascismo" il movimento che fa capo a Trump, Biden ha usato toni più sobri ma senza allontanarsi dal messaggio centrale: lui rappresenta la "barriera" tra la Democrazia e le "forze anti-democratiche" e Trump ha cambiato lo spirito dei Repubblicani.
"Quello che sta succedendo in questo Paese - ha sottolineato - non è normale. Donald Trump e i repubblicani di Maga rappresentano un estremismo che minaccia le fondamenta della nostra repubblica". Poi ha detto che il Partito repubblicano è stato parzialmente "dominato, guidato e intimidito" da Trump e dai suoi accoliti.
A sottolineare le sue parole con gli applausi circa trecento invitati, che hanno seguito il discorso del presidente, protetto da un vetro trasparente a prova di proiettili. Alla fine è arrivato l'appello a votare, e una promessa: "Non ci sarà mai spazio per la violenza, né ora né mai".