AGI - Non un bando totale dei visti per i turisti russi ma la sospensione dell'accordo di facilitazione della concessione dei visti per rendere la procedura più complicata e più lunga e, di conseguenza, concedere meno titoli di viaggio a chi arriva da Mosca. Questo è l'accordo che hanno raggiunto i ministri degli Esteri dell'Unione europea dopo un lungo dibattito che vedeva contrapposti i Paesi baltici e scandinavi, che avrebbero voluto una chiusura totale nei confronti dei turisti russi, a Paesi come Germania e Francia che invece vorrebbero mantenere i rapporti con la società civile.
"Dalla metà di luglio abbiamo assistito a un aumento sostanziale degli attraversamenti di frontiera dalla Russia ai vicini Stati Ue. Cio' e' diventato un rischio per la sicurezza di questi Stati limitrofi. Inoltre, abbiamo visto molti russi viaggiare per svago e shopping, come se in Ucraina non fosse in corso una guerra", ha spiegato l'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell, al termine del Consiglio informale a Praga.
"Gli Stati hanno ritenuto che non siamo al 'business as usual'. Non può essere 'business as usual'. Voglio ricordarvi che ci sono già dei divieti per individui specifici che sostengono il regime di Putin ma riteniamo che si debba fare di piu'", ha evidenziato. "Pertanto, abbiamo concordato politicamente - questo non e' un testo legale, ma e' un accordo politico - abbiamo convenuto che qualcosa deve essere fatto". E il qualcosa è "la sospensione totale dell'accordo di facilitazione del visto tra l'Unione europea e la Russia".
"Sospensione totale. Finora era parzialmente sospeso per collettivi speciali, gruppi di persone - funzionari, imprenditori - e ora e' completamente sospeso. Vuol dire che ridurrà significativamente il numero di nuovi visti rilasciati dagli Stati membri dell'Ue. Il processo sarà piu' difficile, sarà piu' lungo. E di conseguenza, il numero di nuovi visti sarà notevolmente ridotto. Questo è un approccio comune che impedirà un potenziale "acquisto di visti" da parte dei russi, andando qua e là, cercando le condizioni migliori", ha illustrato il capo della diplomazia europea.
La sospensione consentirà di concedere i visti su base individuale in seguito un'approfondita valutazione di ogni singolo caso, e in particolare per specifici gruppi di persone. "Non vogliamo slegarci da quei russi che sono contrari alla guerra in Ucraina. Non vogliamo isolarci dalla società civile russa", ha precisato Borrell.
Tuttavia la sospensione non è l'unico provvedimento preso. L'accordo prevede anche che i passaporti rilasciati dalle autorità russe nei territori occupati dell'Ucraina non saranno riconosciuti e che la Commissione europea presenterà delle linee guida su come intervenire sui visti già rilasciati, che sono stimati in 12 milioni. Per quanto riguarda i Paesi confinanti, i Ventisette hanno riconosciuto che "possono adottare misure a livello nazionale per limitare l'ingresso nell'Unione europea attraverso i loro confini, sempre in conformità con il codice Schengen dell'Unione europea".