L’ambiente e i migranti sono tra i temi presenti oggi sulle prime pagine internazionali. Ciascun giornale fa una scelta originale per l’apertura, senza un fatto che si imponga unanimemente su tutti gli altri. Fa eccezione la stampa cinese, su cui domina il passaggio delle due navi militari americane nello Stretto di Taiwan.
Washington post
La legge sul clima voluta da Biden potrebbe non avere sull’elettorato la presa immaginata e quindi incidere poco nulla sulle elezioni di midterm. Lo scrive in prima pagina il Washington Post, in un’analisi che prende spunto dalla tiepida risposta degli abitanti del Nevada al tour intrapreso dalla senatrice democratica eletta a Las Vegas Catherine Cortez Masto per pubblicizzare come ha contribuito a ottenere l’inserimento nella legge di misure per 4 miliardi di dollari per combattere l'acuta siccità particolarmente pesante in quello Stato.
“Gli elettori di tutto il Paese hanno costantemente classificato l'economia e l'assistenza sanitaria come una priorità più alta rispetto al riscaldamento globale. E se i democratici non riescono a vendere con successo la loro agenda ambientale in Nevada, che ha visto una cascata di disastri climatici quest'estate, non è chiaro se le preoccupazioni climatiche diventeranno mai fondamentali nelle elezioni nazionali decisive”, nota il Post.
Tra gli altri titoli, ma nella parte bassa della prima pagina, rimane la vicenda dei documenti sequestrati dall’Fbi nella residenza di Trump a Mar-a-Lago, con la prospettiva della nomina di un perito giudiziario per esaminare gli atti che potrebbe complicare il braccio di ferro tra il Dipartimento della Giustizia e i legali dell’ex presidente.
La giudice della Florida Aileen Cannon (che fu nominata da Trump) ha ingiunto agli inquirenti di presentare una lista dettagliata del materiale sequestrato e deciderà sulla nomina del perito in un’udienza che terrà mercoledì a Palm Beach, sede irrituale perché distante da Fort Pierce, dove ha sede la Corte cui la Cannon appartiene. Spazio anche alla missione Artemis della Nasa, mirata al ritorno dell’uomo sulla Luna, con il lancio di un razzo di prova, senza equipaggio, previsto per oggi dopo una serie di rinvii durata sei anni.
New York Times
I fondali del Pacifico potrebbero diventare presto il campo minerario più grande del mondo: lo scrive il New York Times, che dà risalto in prima pagina a un servizio sui sondaggi effettuati a 1.500 miglia a Sud-Ovest di San Diego dalla società estrattiva Metals Company, con sede a Vancouver, in Canada, alla ricerca di minerali necessari alla fabbricazione di batterie per auto elettriche.
L’azienda, riferisce il Nyt, si è assicurata l’esclusiva dello sfruttamento di questo remoto settore dell’oceano, e punta a estrarre dai fondali a circa 4.000 metri di profondità tonnellate di rocce ricche di cobalto, rame e nickel, in abbondanza tale da poter fornire il materiale necessario ad alimentare 280 milioni di vetture elettriche, un numero pari a quello dell’intero parco automobilistico attualmente circolante negli Usa. La Metals Company stima di fare profitti per 31 miliardi di dollari nell’arco della durata della concessione, 25 anni.
Assieme all’Ucraina, con un approfondimento sugli aiuti militare americani, e al caso dei documenti classificati sequestrati a Trump, con un’analisi sulle mosse che ora potrebbe decidere il Dipartimento della Giustizia, trova posto in prima pagina anche il progetto della governatrice di New York, Kathy Hochul, e dell’amministrazione comunale, di realizzare dieci nuovi grattacieli, quasi interamente riservati a uffici, attorno alla Penn Station di Manhattan, lo snodo di trasporto urbano più trafficato degli Usa.
Wall Street Journal
La battaglia che la finanza americana ha ingaggiato contro la Sec, l’organismo di vigilanza sulla Borsa, per evitare una stretta sulle regole di mercato è il tema principale sulla prima pagina del Wall Street Journal, che titola sulla nuova strategia adottata dai grandi fondi di investimento per “tentare di far deragliare l’agenda di Gary Gesler”, il capo della Sec, intenzionato a imporre maggiore trasparenza a private equity e hedge fund, con norme più severe sulla pubblicità dei prodotti di investimento, l’obbligo di includere nelle informative i dati sull’impatto ambientale e sociale, e una rimodulazione dei metodi di scambio delle azioni. Gli oppositori hanno depositato vari reclami in cui sostengono che i costi di tali misure sono superiori ai benefici e che gli studi della Sec per motivare le riforme sono fallaci.
La Sec dovrà ora confutare tali obiezioni per poter procedere con le nuove regole. In evidenza anche un’analisi sulle tendenze della Borsa: gli investitori stanno aumentando le scommesse su una flessione del mercato, un segno di calo del sentimento che secondo gli analisti potrebbe presagire un ritorno alla volatilità della prima metà del 2022, scrive il Wsj. Un’altra analisi riguarda l’evoluzione del mercato immobiliare americano, con la crescente tendenza dei piccoli investitori ad acquistare on line proprietà molto lontane dalla loro zona di residenza.
Financial Times
L’allarme di vari esponenti di primo piano di istituzioni finanziarie ed economiche sulla difficoltà delle banche centrali a riportare sotto controllo un’inflazione persistente e di lungo periodo è il titolo forte sulla prima pagina del Financial Times, secondo cui “i banchieri centrali si trovano di fronte al quadro economico più impegnativo da decenni e troveranno sempre più difficile sradicare un’alta inflazione nei prossimi anni”. Il giornale cita gli avvertimenti che sono venuti da economisti del calibro di Gita Gopinath, vicedirettrice del Fondo monetario internazionale, secondo cui almeno per i prossimi cinque la politica monetaria farà fatica anche perché gli scossoni alla catena di approvvigionamenti saranno più forti e frequenti con la conseguente instabilità dei mercati.
O ancora David Malpass, presidente della Banca mondiale, secondo cui i rialzi dei tassi cui si ricorre per contenere l’inflazione devono fare i conti con frizioni potenti dell’economia, per cui risultano poco efficaci. O Isabel Schnabel, membro del comitato esecutivo della Bce, convinta che “per domare l’inflazione saranno necessari sacrifici più grossi che nelle precedenti strette di politica monetaria”. Spazio anche alle critiche che sir Dieter Helm, docente di economia a Oxford ed ex consulente del governo, rivolge ai distributori di acqua ed energia del Regno Unito e alle autorità di regolamentazione delle utilities, entrambi ritenuti “non all’altezza dei loro compiti”.
The Times
La Cina sarà classificata ufficialmente come una “minaccia” per la sicurezza nazionale britannica dall’aspirante premier e leader Tory Liz Truss non appena si insedierà a Downing Street. Lo afferma il Times in un titolo di prima pagina, sottolineando che sarà la prima volta che Londra affibbierà a Pechino questa etichetta. Attualmente la Cina è definita dalle linee guida della politica estera britannica come “competitore sistemico”. Ma la Truss intende adottare un approccio più aggressivo e qualificarla “una minaccia”, al pari della Russia. Il giornale spiega che l’obiettivo della mossa è congelare la cooperazione commerciale con la Cina promossa dal Tesoro quando era cancelliere dello Scacchiere Rishi Sunak, oggi rivale della Truss nella corsa a capo del governo.
Sunak aveva architettato un rafforzamento della partnership per fare della Gran Bretagna un “mercato d’elezione” per le aziende cinesi. Un progetto ancora in piedi sulla carta, ma che sarà affondato quando la Cina sarà dichiarata un pericolo per la sicurezza nazionale. In evidenza sulla prima pagina anche un sondaggio commissionato dal quotidiano e secondo cui il 47% degli elettori conservatori sono favorevoli alla nazionalizzazione dell’industria dell’energia come argine all’aumento spaventoso delle bollette di gas e luce, che hanno portato il costo medio annuale per una famiglia britannica a 3.549 sterline.
Le Monde
“L’Europa affronta un ritorno massiccio dei migranti”, titola in apertura Le Monde, che sceglie il tema dell’immigrazione per la sua edizione doppia di domenica e lunedì, che forzatamente deve discostarsi dall’immediatezza della cronaca.
Il giornale fa dunque il punto dell’ondata migratoria che si è nuovamente ingrossata: “Sulla rotta dei Balcani, migliaia di persone cercano di vacare tra la frontiera tra le Serbia e l’Ungheria per entrare nell’Ue”, mentre “nel Mediterraneo l’Italia supera di nuovo la Spagna come primo Paese di sbarco”, e guardando fuori dall’Unione europeo, dall’inizio dell’anno sono raddoppiati i profughi che hanno attraversato il Canale della Manica per raggiungere la Gran Bretagna. Un segnale molto visibile del fenomeno, scrive il quotidiano, è che “a Bruxelles i richiedenti dormono per la strada e le liste di attesa si allungano nei centri di accoglienza ormai saturi”. In evidenza anche la siccità, con al Francia che deve affrontare il problema delle perdite delle reti di distribuzione.
Le Figaro
Le Figaro in apertura attacca il governo per la mancanza di una chiara linea su una “ecologia di crisi” che coniughi la protezione dell’ambiente con il sostegno alla crescita. L’esecutivo, accusa il giornale, non è andato al di là di un richiamo alla “sobrietà” nei consumi energetici per rispondere alle sfide del cambiamento climatico, mentre si assiste a un aumento dei prezzi e a una crisi energetica.
“A destra, sappiamo che la prima risposta è sviluppare l'industria nucleare, l'energia priva di carbonio. A sinistra conosciamo la musica della necessaria diminuzione, della tassazione punitiva e dei divieti a volontà. Quando vedi il governo al lavoro, le opzioni sono lontane dall’essere così nette”, scrive il giornale. In risalto anche il concistoro per la nomina di venti nuovi cardinali, “con cui il Papa imprime la sua impronta sul futuro della Chiesa”: il quotidiano ha intervistato uno dei neo porporati, l’arcivescovo di Marsiglia Jean-Marc Aveline.
El Pais
“L’immigrazione irregolare in Europa cresce al ritmo più alto dal 2016”. Così titola in apertura El Pais, che evidenzia un dato su tutti: secondo Frontex, dall’inizio dell’anno 155.000 migranti hanno varcato le frontiere d’Europa, l’86% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il giornale sottolinea che l’incremento dei flussi riguarda tutte le rotte, eccettuata quella dello Stretto di Gibilterra, sicché la Spagna in controtendenza registra un lieve calo degli arrivi a confronto del 2021: sono stati 16.000, perché il calo delle traversate di Gibilterra ha compensato l’incremento degli sbarchi alle Canarie.
Il giornale spiega così le cause: “Un miscela tra crisi economiche, alimentari e climatiche, conflitti armati, e l’avanzata del fondamentalismo islamico spingono migliaia di persone di Africa e Asia a partire per il continente europeo”. In risalto anche l’inedito conflitto tra le quattro grandi associazioni europee di magistrati e l’Ue, con il ricorso annunciato contro l’approvazione del Pnrr della Polonia, malgrado la riforma della giustizia varata da Varsavia su richiesta di Bruxelles, “non dia sufficienti garanzie di indipendenza dei giudici polacchi”.
Frankfurter Allgemeine Zeitung
Il cambiamento del clima e gli eventi estremi che produce in tutto il mondo è l’argomento scelto dalla Frankfurter Allgemeine Zeitung, per la sua apertura. Il giornale prende spunto dalle disastrose alluvioni causate in Pakistan da piogge monsoniche di intensità senza precedenti: nel Paese in gran parte semi sommerso dalle acque si contano oltre mille mori.
All’opposto, sottolinea la Faz, gli effetti in Europa, dove un caldo straordinario ha causato siccità, incendi e la secca di grandi fiumi, come il Reno e il Po. In rilievo sulla prima pagina anche le polemiche interne al governo tedesco su eventuali nuove misure anti Covid, con il ministro della Giustizia Buschmann, del partito liberale Fdp, che attacca il collega della Salute, il socialdemocratico Lauterbach, di “allarmismo” ingiustificato. Il quotidiano, in un editoriale, riflette sul ruolo della Turchia nella guerra in Ucraina: Ankara ha mediato con successo l’accordo che ha consentito la ripresa di esportazioni di cereali sulle rotte del Mar Nero, ma nel contempo è l’unico membro della Nato che non ha aderito alle sanzioni economiche contro la Russia e che sta cercando così di trarne vantaggio.
Per questo, scrive la Faz, “tra gli alleati cresce la sfiducia nella leadership turca”, ovvero nel presidente Erdogan, che ha fatto visita a Putin lo scorso 5 agosto a Sochi.
China Daily
Il passaggio di due navi militari americane dello Stretto di Taiwan ha segnato un’ulteriore escalation della tensione tra Cina e Usa dopo la visita di Nancy Pelosi a Taipei: lo sottolinea il China Daily, che riserva ampio spazio all’irritazione di Pechino. “Il comando del teatro orientale dell'Esercito popolare di liberazione è in massima allerta e rimane pronto a contrastare qualsiasi provocazione”, sottolinea il giornale citando un portavoce militare. Il transito degli incrociatori statunitensi Chancellorsville e Antietam nelle acque taiwanesi, notano analisti interpellati dal giornale, non è sorprendente perché simili passaggi avvengono circa una volta al mese da quando Biden è presidente, ma essendo il primo dopo la visita della Pelosi deve essere considerato un segnale di sostegno agli indipendentisti taiwanesi. Tuttavia, secondo la Difesa cinese, “l’effetto di queste provocazioni è limitato e non indebolirà la determinazione a salvaguardare la sovranità nazionale e a perseguire la riunificazione” di Taiwan.
Quotidiano del Popolo
Il passaggio di “due vecchie navi militari americane” nello Stretto di Taiwan “non fare alcuna paura all’Esercito popolare di liberazione”, scrive il People’s Daily, edizione in inglese dell’organo del Partito comunista cinese, e avverte che però la mossa “è una conferma dell’ostilità degli Usa alla riunificazione di Taiwan”.
In un editoriale pubblicato anche dal Global Times, il quotidiano afferma, citando analisti militari, che “In caso di guerra, le navi militari statunitensi, siano esse incrociatori, cacciatorpediniere o anche portaerei, non possono sopravvivere nello Stretto di Taiwan se interferiscono con la forza nel processo di riunificazione, perché sono troppo vicine alla terraferma e non possono resistere ai subissanti attacchi missilistici lanciati da terra dell'Esercito popolare di liberazione. Quindi, se la Marina degli Stati Uniti vuole scoraggiare l'EPL, navigare attraverso lo Stretto di Taiwan è in realtà inutile e privo di significato”, conclude il giornale.