AGI - Si è consegnato alla polizia israeliana l'uomo che alcune ore fa ha aperto il fuoco a una fermata del bus nella Città Vecchia di Gerusalemme, ferendo sette persone. Si chiama Amir Sidawi ed è un palestinese di 26 anni con cittadinanza israeliana. Secondo un comunicato della polizia, ha consegnato anche l'arma che sarebbe stata usata per l'attentato.
Secondo quanto riferito da fonti della sicurezza a Haaretz, la polizia aveva scoperto l'identità dell'aggressore intorno alle 4 del mattino e aveva iniziato a circondare la sua abitazione a Gerusalemme Est, e le case dei suoi familiari. Dopo aver cercato di chiedere aiuto ai parenti, il sospetto, resosi conto di non avere vie di fuga, ha preso un taxi e si he recato alla stazione di polizia di Moriah, dove si è consegnato.
Sirawi non risulta affiliato a nessuna organizzazione palestinese ed era stato incarcerato per cinque anni per un attacco con coltello. È stato poi consegnato allo Shin Bet, il servizio di intelligence interno israeliano, che lo sta interrogando.
L'attacco
Sirawi, secondo il Times of Israel, ha atteso l'arrivo del mezzo nei pressi del Muro del Pianto e ha aperto il fuoco sui passeggeri che salivano prima di fuggire a piedi nel quartiere palestinese di Silwan, dove la polizia aveva iniziato a cercarlo lanciando una vasta operazione.
Due feriti, riferiscono i soccorritori, sono in gravi condizioni, tra cui una trentacinquenne incinta che era seduta in un'automobile vicino al bus. La donna ha subito una ferita all'addome definita "complessa" dai medici ed è in pericolo di vita. Il bambino è stato fatto nascere con un parto d'urgenza ma è morto qualche ora dopo. Il secondo ferito grave è un turista statunitense che è stato sedato e attaccato a un respiratore. Anche la moglie del turista è rimasta ferita ma in modo non grave.
"Il bus era pieno, affollato. Ho sostato alla fermata della Tomba di Re Davide e ho sentito il rumore di spari, le persone hanno iniziato a urlare, alcuni sono stati feriti all'interno del bus", ha raccontato ai media israeliani il conducente, Daniel Kaviensky, il quale ha spiegato di non essersi potuto allontanare perché i passeggeri stavano aiutando a salire una donna in sedia a rotelle e la rampa stava impedendo la chiusura della porta
La fazione palestinese Hamas ha lodato e definito "eroico" l'attentato: "È una risposta naturale ai crimini quotidiani dell'occupazione contro la nostra gente, il nostro Paese e i grandi siti musulmani e cristiani".
"Tutti coloro che vogliono il nostro male sappiano che pagheranno un prezzo per qualsiasi danno ai civili". A dirlo è il primo ministro israeliano, Yair Lapid, in una nota dove ha etichettato l'autore dell'attacco come "spregevole terrorista".
"Gerusalemme è la nostra capitale e un centro turistico per tutte le religioni", ha aggiunto Lapid, "le forze di polizie e le forze di sicurezza israeliane stanno lavorando per ripristinare la calma e la sicurezza nella nostra città".