AGI - La perquisizione dell’Fbi nella casa di Trump a Mar-a-Lago resta tra gli argomenti di prima pagina sui giornali americani, che ragionano sulle preoccupanti conseguenze politiche e segnalano che sta affiorando negli ambienti trumpiani e della destra radicale uno spirito bellicoso e minaccioso per la democrazia americana. Siccità ed energia sono invece in evidenza sulle prime pagine europee, che in alcuni casi presentano scelte originali. È il caso del Times, che propone una sua inchiesta sulla censura che dilaga nelle università britanniche e colpisce anche testi sacri della letteratura, come le opere di Shakespeare e Dickens, perché i loro contenuti potrebbero offendere gli studenti.
Washington Post
Sono 12 le casse di documenti che agenti dell’Fbi hanno prelevato durante la perquisizione dell’Fbi nella residenza di Donald Trump a Mar-a-Lago, volta ad acquisire atti che secondo la legge avrebbero dovuto essere consegnati all’archivio nazionale al termine del mandato alla Casa Bianca: sono gli aggiornamenti evidenziati dal Washington Post, che continua a tenere il caso in prima pagina.
La perquisizione, riferisce il giornale, è stata disposta dopo che nella scorsa primavera l’Fbi si era presentata a Mar-a-Lago e aveva spiegato ai collaboratori di Trump di ritenere che il presidente, o il suo staff, detenessero ancora materiale classificato aggiuntivo, rispetto a quello contenuto nelle 15 casse di documenti portati da Trump in Florida e restituiti a seguito di una sollecitazione.
Tutto ruota attorno al Presidential Records Act, la legge che regola l’uso dei documenti presidenziali e che impone di inviarli all’archivio nazionale, escludendo la possibilità per i presidenti di tenerli per sé. Il giornale sottolinea, in un altro articolo, l’effetto politico della perquisizione: ha fatto venire allo scoperto minacce di violenze finora rimaste sottotraccia. “Per mesi, agitatori di destra con milioni di seguaci hanno spacciato l'idea che presto sarebbe arrivato il momento in cui sarebbe diventata necessaria la violenza - un dovere patriottico - per salvare la repubblica. Con la perquisizione dell'FBI lunedì nel complesso di Donald Trump in Florida, quel momento è adesso, secondo i post infuriati, pieni di maiuscolo e punti esclamativi, dei commentatori che esortano i sostenitori dell'ex presidente a prendere le armi”, scrive il Post e avverte che “un coro di legislatori repubblicani, presentatori di talk show conservatori, provocatori anti-governativi e teorici della cospirazione pro-Trump ha iniziato a lanciare appelli alla violenza espliciti o appena velati”.
Il titolo principale è però per l’ondata di caldo estremo, soprattutto sulla costa occidentale degli Usa, e sulle conseguenze pesantissime per chi svolge lavori all’aperto, come gli operai edili: non solo disagi fisici, come forte sudorazione e sete, ma anche aumento dei rischi di incidenti a causa della spossatezza.
New York Times
Dopo la perquisizione dell’Fbi nella villa di Trump, “cova uno scontro con un’alta posta in gioco in una nazione divisa”: è l’analisi del New York Times, che argomenta: “La decisione di ordinare la perquisizione di lunedì ha messo a rischio la credibilità del Dipartimento di Giustizia mesi prima delle elezioni del Congresso di questo autunno e mentre il paese rimane profondamente polarizzato”, per cui “se la ricerca di documenti classificati non dovesse produrre significative prove di un reato, l'evento potrebbe essere relegato dalla storia a servire come un altro esempio di una mossa contro Trump che si è ritorta contro” chi l’ha fatta.
È stata, insomma, “un'azione delle forze dell'ordine con esplosive implicazioni legali e politiche”, e “il culmine di un lungo conflitto tra un presidente orgoglioso del suo disprezzo per le regole e i funzionari incaricati di proteggere gli archivi e i segreti della nazione”. Tra gli altri titoli, in evidenza l’Ucraina con un approfondimento su come la Russia adoperi Internet per consolidare la sua presa sui territori occupati.
Wall Street Journal
Gli agenti federali hanno perquisito la villa di Trump a Mar-a-Lago “anche perché ritenevano che ulteriori informazioni riservate fossero rimaste nel club privato dopo che gli archivi nazionali hanno recuperato più di una dozzina di scatole di documenti della Casa Bianca dal resort all'inizio di quest'anno”: così scrive il Wall Street Journal, che mantiene in primo piano la perquisizione dell’Fbi a carico dell’ex presidente, intenzionato a ricandidarsi nel 2024.
Il mandato era stato emesso dal giudice federale Bruce Reinhart, che, specifica il Wsj, non è di nomina presidenziale ma eletto da un collegio di altri giudici. “Resta incerto come adesso l’indagine possa proseguire e se saranno contestate accuse penali a Trump”, nota il giornale, e ricorda che nel 2016 anche Hillary Clinton, allora candidata alla presidenza, fu indagata dall’Fbi per l’ipotesi di uso improprio di atti classificati quanto era segretario di Stato: quell’inchiesta si risolse in un nulla di fatto.
In ogni caso, sottolinea il Wsj, La perquisizione “ha compattato molti eminenti repubblicani attorno all'ex presidente e potrebbe cambiare il corso politico sia delle elezioni di midterm per il controllo del Congresso sia la corsa presidenziale del 2024”. Perché, avverte un editoriale, “il Dipartimento della Giustizia sta scatenando furie politiche che non può controllare e potrebbe non capire, e i rischi per il Dipartimento e il Paese sono grandi quanto lo sono per Trump”.
Tra gli altri titoli in prima pagina, il cattivo andamento degli investimenti dei fondi pensione dei dipendenti statali e comunali, che accusano il peggior risultato dal 2009, l’Ucraina con l’esplosione nella base aerea russa in Crimea e le elezioni presidenziali in Kenya.
Financial Times
Liz Truss, favorita nella corsa per la leadership Tory e possibile prossimo premier, intende attribuire al governo un potere di avocazione per scavalcare le prescrizioni delle autorità indipendenti di regolamentazione delle attività finanziarie. Mossa a cui si oppone il governatore della Bank of England (Boe), Andrew Bailey, ed è perciò prevedibile che tra i due nasca un duro scontro.
Su questo tema il Financial Times centra la sua prima pagina. Proprio la Boe, osserva il giornale, sembrerebbe essere nel mirino della Truss, visto che in passato ha più volte e duramente criticato l’uso del quantitative easing da parte dell’istituto. E benché l’aspirante erede di Margareth Thatcher abbia assicurato di voler salvaguardare l’indipendenza della banca centrale, la norma in questione la depotenzierebbe sostanzialmente poiché il governo potrebbe modificarne le decisioni in nome del “pubblico interesse”.
Inoltre, alle autorità di regolamentazione finanziaria verrebbe imposto di agire tenendo conto di crescita e competitività. Su questa sorta potere di supervisione che darebbe al governo l’ultima parola, sottolinea Ft, è d’accordo anche Rishi Sunak, avversario della Truss, in un raro caso di concordia tra i due. Le norme verrebbero introdotte nella legge sui servizi finanziari già pronta per l’esame del Parlamento.
The Times
Le università britanniche stanno creando “liste nere” di libri, che escludono già dai corsi oltre un migliaio di testi ritenuti troppo “impegnativi” che possono offendere o turbare gli studenti: lo ha scoperto il Times, che ai risultati della sua inchiesta dà il posto principale in prima pagina. Tra i libri messi al bando, ad esempio, il celeberrimo dramma di Strindberg “La signorina Giulia”, recitato regolarmente nei teatri di tutto il mondo proibito dall’università del Sussex perché parla di suicidio, o le opere di Geoffrey Chaucer, il fondatore della letteratura inglese moderna e autore di un classico universale come “I racconti di Canterbury”, censurato dall’università di Aberdeen perché tratta argomenti “disturbanti dal punto di vista emozionale”.
Alle opere proibite, si aggiungono molte altre che sono rimasti nelle librerie degli atenei ma vengono accompagnate da avvertenze per il lettore: tra queste, sorprendentemente figurano quelle di giganti come William Shakespeare e Charles Dickens, e persino i gialli di Agatha Christie. Decisioni prese dai vertici amministrative delle università, che hanno suscitato orrore tra i docenti: il Times riferisce che molti accademici hanno contestato sui social network queste censure e hanno invitato i colleghi a non tenerne nessun conto nella loro attività didattica.
Le Monde
Le elezioni in Italia sono in apertura su Le Monde, che nel titolo a tutta pagina parla della “minaccia di una vittoria dell’estrema destra”. Il giornale scrive che “la sinistra paralizzata dalle sue divisioni” non ha saputo reagire “all’inarrestabile ascesa dell’estrema destra”, alleatasi con la destra in una coalizione di cui “la principale forza motrice è Fratelli d’Italia, il partito di Giorgia Meloni, erede della formazione post fascista Alleanza nazionale”.
L’alleanza è accreditata di oltre il 45% dei voti in tutti i sondaggi, ricorda Le Monde e afferma che al momento “ha silenziato tutte le sue divergenze interne, specialmente quelle sull’Europa”. Sono invece esplose le divisioni della sinistra e l’ultimo tentativo unitario del segretario del Pd, Enrico Letta, “non è durato più di una settimana”. Emarginato, secondo il giornale francese, il Movimento 5 stelle, che ha subito “numerose defezioni” e “è ridotto all’ombra di se stesso”.
Le Figaro
Crisi energetica in primo piano su Le Figaro: “L’Europa senza gas si rivolge al carbone”, titola il giornale, che fa il punto sulla riattivazione in molti Paesi dell’Ue delle inquinanti centrali a carbone, o del rinvio della loro chiusura programmata in precedenza. Così hanno fatto la Germania e la Polonia, ma anche la Francia, che si uniscono così a Cina e India nel gruppo dei bruciatori di carbone.
“Un incubo energetico”, secondo il quotidiano, che mette l’accento sulle conseguenze disastrose per l’ambiente: “Ovunque ci giriamo – si legge nell’editoriale - il pianeta offre uno spettacolo di desolazione dall'inizio dell'estate. I terreni agricoli stanno soffocando per la siccità. Le foreste scompaiono in incendi giganteschi. I ghiacciai si stanno sciogliendo, fiumi e laghi si stanno visibilmente prosciugando. La natura dà l'impressione di una fornace che brucia tutto ciò che incontra sul suo cammino. Di fronte a questo quadro apocalittico, le ansie legate al riscaldamento globale crescono al ritmo frenetico del termometro. Ma, in un momento in cui la logica comanderebbe una mobilitazione generale contro le emissioni di gas serra, il mondo intero si sta precipitando verso l'energia più inquinante che ci sia, il carbone, che ormai vale come l’oro”, afferma il giornale, che accusa: “Per l'Europa, regione più ricca di tutte, questa situazione grottesca è il risultato di anni di cecità, mista a ideologia suicida”, perché “cullati dall'illusione dell'eterna stabilità geopolitica, saziati di energia abbondante ea buon mercato”, abbiamo “volontariamente sacrificato la nostra sovranità energetica” e ci troviamo ora privi di una strategia per uscire dalla dipendenza dalla Russia. Dunque, non ci rimane che “consumare carbone, fino all’indigestione”.
El Pais
Il cambiamento climatico è il tema che domina la prima pagina di El Pais. “La Spagna si secca”, titola il quotidiano in un’apertura accompagna da un focus sul rapido scioglimento del ghiacciaio del monte Perdido, sui Pirenei aragonesi, ridottosi al punto da rischiare di crollare.
La siccità nel Paese ha ridotto le riserve idriche al 39%, il livello più basso dal 1995, col risultato che nelle regioni di Galizia, Castiglia e Leon, Estremadura, Andalusia, Catalogna e Navarra, in molte zone l’acqua è stata razionata, e altre sono in preallerta, anche lungo il corso dei fiumi Duero e Ebro. Non vi sono prospettive di miglioramenti immediati, perché il calo secondo i meteorologi continuerà per tutto il mese e non sono previste piogge sufficienti a rimpinguare gli invasi.
Il ministero della Transizione ecologia ha affermato che non dovrebbero esservi problemi per la distribuzione idropotabile, ma che invece l’agricoltura è destinata a soffrire per tagli all’irrigazione. Tra gli altri titoli, la perquisizione dell’Fbi nella villa di Trump in Florida, e uno studio da cui emerge che durante la pandemia la scuola pubblica spagnola ha aumentato del 6% il personale docente, a fronte dell’1,4% di quella privata.
Frankfurter Allgemeine Zeitung
La siccità che sta mettendo a dura prova l’agricoltura tedesca è in apertura sulla Frankfurter Allgemeine Zeitung, che riferisce di pascoli secchi dove non c’è più erba per le mucche, tenuta nella stalla e nutrite con il fieno. Il giornale prende ad esempio della drammatica riduzione delle piogge la regione del Vogelberg, nell’Assia: a maggio sono cadute precipitazioni inferiori di 27 litri per metro quadro rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, a giugno sono venuti a mancare 52 litri per metro quadro. E anche se adesso piovesse, il terreno è così asciutto che non assorbirebbe e l’acqua scivolerebbe via lungo i pendii.
L’ondata di caldo, si legge in un altro servizio di prima pagina, ha fatto aumentare la mortalità in Germania, con il 12% dei decessi in più quest’anno rispetto alla media 2018-2021, e in proporzione l’effetto del Covid è stato minore. Tra gli altri temi, gli sgravi fiscali per 17 miliardi per il ministro delle Finanze Lindner propone per dare un sollievo alle famiglie colpite dall’inflazione, e l’energia con due notizie: l’interruzione dei flussi di petrolio russo attraverso l’Ucraina e le trivellazioni avviate dalla Turchia nel Mediterraneo orientale alla ricerca di gas.
China Daily
Taiwan resta l’argomento principale sul China Daily, che si focalizza oggi su un attacco contro Nancy Pelosi. Il giornale scrive che i Paesi del G7, invece di stigmatizzare la “provocazione” cinese, avrebbero dovuto formalmente condannare la presidente della Camera americana per aver fatto una visita ufficiale a Taiwan “che non è uno Stato riconosciuto dalla comunità internazionale e non fa parte delle Nazioni Unite”. Poco credibile, secondo gli analisti interpellati dal giornale, che la Pelosi abbia agito in contrasto con Biden, perché questi “è stato l’unico presidente americano a invitare un rappresentante di Taiwan al suo insediamento”.
Il quotidiano non ha dubbi che la Cina abbia vinto, con le imponenti esercitazioni militari che hanno stretto l’isola d’assedio: “Ora che la polvere si sta posando sul grande dramma degli Stati Uniti, si può vedere che la visita della presidente della Camera dei rappresentanti Nancy Pelosi a Taiwan il 2 agosto non è stata solo imprudente, sconsiderata ed estremamente dannosa per le prospettive per disinnescare le tensioni sino-americane sull'isola , ha anche segnato un momento storico nell'erosione della posizione degli Stati Uniti nel Pacifico occidentale e il più sbalorditivo smacco e umiliazione che Washington ha vissuto nella regione dalla fine della guerra del Vietnam nel 1975”.
Quotidiano Del Popolo
Le valutazioni del viceministro cinese degli Esteri, Ma Zhaoxu, sulla visita di Nancy Pelosi a Taiwan sono in evidenza sul People’s Daily, edizione in inglese dell’organo del Partito comunista cinese, che ribadisce così la posizione della Cina sull’isola. Le dichiarazioni di Ma, in un’intervista all’agenzia ufficiale Xinhua, non contengono alcuna novità: il viceministro parla di “farsa politica” e “maliziosa provocazione” ai danni “della sovranità e integrità territoriale della Cina”.
Anche se gli Usa a parole assicurano di restare fedeli alla politica “internazionalmente riconosciuta” di una sola Cina, sostiene Ma, di fatto “stanno da anni minando questo principio”, dalla legge sulle relazioni con Taiwan, che risale al 1979, alla risoluzione nota come “Sei rassicurazioni” votata dal Congresso nel 2016 e che prevede l’impegno a non stabilire una data per la cessazione di forniture di armi a Taiwan, a non esercitare pressioni sull’isola perché tratti con la Cina e a non fare in alcun caso da mediatore tra Taipei e Pechino. Ma difende le esercitazioni militari attorno a Taiwan, rigetta ogni accusa di ‘sconfinamenti’ affermando che “la così detta linea mediana nello Stretto è qualcosa che non esiste affatto”, e conclude che “sono gli Usa a minacciare la pace e la stabilità nello Stretto”.