AGI - "Attendevo di giungere tra voi. è da qui, da questo luogo tristemente evocativo, che vorrei iniziare quanto ho nell'animo: un pellegrinaggio penitenziale. Giungo nelle vostre terre natie per dirvi di persona che sono addolorato, per implorare da Dio perdono, guarigione e riconciliazione, per manifestarvi la mia vicinanza, per pregare con voi e per voi". Lo ha detto Papa Francesco incontrando oggi i nativi canadesi.
"Sono lieto di vedere che in questa parrocchia, nella quale confluiscono persone di diverse comunità delle First Nations, dei Mètis e degli Inuit, insieme a gente non indigena dei quartieri locali e a diversi fratelli e sorelle immigrati, tale lavoro è già iniziato. Ecco una casa per tutti, aperta e inclusiva, così come dev'essere la Chiesa, famiglia dei figli di Dio dove l'ospitalità e l'accoglienza, valori tipici della cultura indigena, sono essenziali: dove ognuno deve sentirsi benvenuto, indipendentemente dalle vicende trascorse e dalle circostanze di vita individuali.
E vorrei anche dirvi grazie per la vicinanza concreta a tanti poveri - sono numerosi anche in questo ricco Paese - attraverso la carità", ha osservato Francesco nell'incontro con le popolazioni indigene e con i membri della Comunità Parrocchiale presso la Chiesa del Sacro Cuore di Edmonton.