AGI - I ministri dell'Energia dell'Ue hanno raggiunto l'accordo sul piano di emergenza presentato dalla Commissione europea per il taglio dei consumi di gas. Lo rende noto la presidenza ceca dell'Ue.
“Con le modifiche approvate alla fine per l’Italia si tratterà di un risparmio di gas del 7%, che è la percentuale che avevamo già previsto nel nostro piano”. Lo ha dichiarato il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, a margine del Consiglio Energia.
"L'approvazione del piano di emergenza per il gas è un passo, anzi un balzo, in avanti". Lo ha dichiarato il vice presidente della Commissione europea, Frans Timmermans, nel suo intervento alla sessione pubblica del Consiglio Energia in corso a Bruxelles.
"Accolgo con favore l'approvazione da parte del Consiglio del regolamento per ridurre la domanda di gas e prepararsi all'inverno. È un passo decisivo per affrontare la minaccia di un'interruzione completa del gas. Grazie alla decisione odierna, l'Europa è ora pronta ad affrontare la sua sicurezza energetica, come Unione".
Lo scrive in un tweet la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
Il gas verso quota 200 euro
Il prezzo del gas corre verso quota 200 euro dopo l'accordo Ue sul piano di emergenza presentato dalla Commissione europea per il taglio dei consumi di gas. Al Ttf, mercato di riferimento europeo, i contratti balzano a 197 euro al Mwh, in rialzo dell'11,05%.
Migliora il quadro della finanza pubblica
"In occasione della presentazione del Documento di Economia e Finanza del 6 aprile 2022, l'indebitamento netto tendenziale per l'anno in corso indicato nella nota di aggiornamento al DEF 2021 è stato rivisto al ribasso (5,1% del PIL). L'obiettivo programmatico per il medesimo anno è invece rimasto invariato al 5,6 per cento del PIL".
E' quanto si legge nella relazione, visionata dall'AGI, presentata dal Presidente del Consiglio Mario Draghi e dal ministro dell'Economia e delle Finanze Daniele Franco al Consiglio dei ministri.
"Il margine emerso per effetto dell'aggiornamento del tendenziale rispetto all'obiettivo è stato utilizzato con le modifiche apportate in sede di conversione al decreto-legge n.21 e con il decreto-legge n.50 entrambi del 2022, prevalentemente per far fronte all'emergenza relativa all'aumento del costo delle materie prime e in particolare del gas e dell'energia elettrica", si legge ancora.
"Nel primo semestre del 2022, nonostante l'evolversi della situazione internazionale, si evince - si sottolinea - un sostanziale miglioramento del Quadro tendenziale di finanza pubblica. Sulla base delle informazioni al momento disponibili, la previsione dell'indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche per il 2022 risulterebbe essere inferiore di 0,8 punti percentuali di Pil rispetto alla stima dell'indebitamento netto programmatico formulata in occasione del Documento di Economia e Finanza (-5,6%). In valore assoluto l'indebitamento risulterebbe inferiore di circa 14,3 miliardi di euro, interamente dovuto alle maggiori entrate".