AGI - La rabbia per la grande crisi economica dello Sri Lanka sta ribollendo da mesi, con molti che ne hanno attribuito la colpa alla famiglia Rajapaksa al potere.
Quella rabbia è esplosa la scorsa settimana con centinaia di migliaia di manifestanti che si sono ammassati intorno alla residenza del presidente Gotabaya Rajapaksa, costringendolo a fuggire sotto scorta militare poco prima che la folla invadesse la casa e prendesse d'assalto il suo ufficio.
Il presidente assediato è volato alle Maldive in un probabile preludio alle sue dimissioni. Ecco i profili di alcuni membri chiave del suo potente clan:
'Terminator'
Il presidente Gotabaya Rajapaksa, 72 anni, è entrato in carica nel 2019, esercitando il potere esecutivo sullo Sri Lanka durante la pandemia di Covid-19 che, secondo gli analisti, ha contribuito a innescare l'attuale crisi economica.
A differenza del suo carismatico fratello Mahinda, che guida il clan Rajapaksa ed è stato primo ministro fino a maggio, Gotabaya aveva poca esperienza politica. Proveniva da un background militare, essendo stato responsabile dell'esercito e della polizia durante la presidenza di Mahinda dal 2005 al 2015. Nel 2009, ha guidato la brutale repressione del governo che ha schiacciato i ribelli separatisti tamil dopo decenni di guerra civile.
Le sanguinose ultime settimane del conflitto si sono concluse - secondo le stime dell'Onu - con la morte di circa 40 mila civili, che sono stati ammassati nelle cosiddette zone vietate al fuoco, poi bombardate dalle forze armate.
Nega le accuse di essere dietro gli squadroni della morte che hanno rapito e fatto sparire dozzine di oppositori in temuti furgoni bianchi. E' stato soprannominato "The Terminator" dalla sua stessa famiglia ed è noto per il suo carattere irascibile.
Il capo
Mahinda Rajapaksa, 76 anni, è il capo del clan. E' stato presidente per un decennio e, prima ancora, primo ministro nel 2004. Mahinda una volta era adorato dalla maggioranza buddista singalese per aver schiacciato i ribelli tamil.
Ha rifiutato un'indagine internazionale sulle atrocità presumibilmente commesse durante la guerra. Una serie di inchieste locali non sono riuscite a produrre né un'adeguata indagine sui crimini di guerra né procedimenti giudiziari.
I critici affermano che Mahinda ha anche fatto poco per colmare il divario con i tamil dello Sri Lanka dopo la guerra. Alla comunità è vietato commemorare i suoi caduti in guerra e rimane in gran parte emarginata.
Durante la presidenza di Mahinda, lo Sri Lanka si è anche avvicinato alla Cina, prendendo in prestito quasi 7 miliardi di dollari per progetti infrastrutturali, molti dei quali si sono trasformati in elefanti bianchi impantanati nella corruzione.
Mahinda Rajapaksa si è dimesso da primo ministro a maggio e ha dovuto essere soccorso dai militari dopo che migliaia di manifestanti hanno preso d'assalto la sua residenza a Colombo.
"Il Signor Dieci Percento"
Poi ci sono altri membri della famiglia, tra cui Basil Rajapaksa, 71 anni, soprannominato "Mr Ten Percent" in un'intervista alla Bbc in riferimento alle commissioni che avrebbe preso dai contratti del governo.
Le amministrazioni successive non hanno fornito alcuna accusa per aver sottratto milioni di dollari alle casse statali. Tutti i casi contro di lui sono stati archiviati quando Gotabaya è diventato presidente.
Basil è stato nominato ministro delle Finanze quando Gotabaya è diventato presidente, ma è stato rimosso ad aprile quando il presidente ha cercato di salvare il suo governo. Da allora ha rassegnato le dimissioni dal Parlamento.
Fuori dalla porta c'era anche un altro fratello, Chamal, 79 anni. Suo figlio Sashindra è stato coinvolto in un disastroso divieto di importazione di fertilizzanti chimici.
Anche il figlio maggiore di Mahinda, Namal, 36 anni, che dirigeva il ministero dello sport ed era stato propagandato come futuro leader prima della crisi, è stato abbandonato.
'Marchio Rajapaksa'
Con solo Gotabaya rimasto al potere, Namal ha detto all'Afp a maggio che la famiglia stava semplicemente attraversando un "brutto periodo". Akhil Bery dell'Asia Society Policy Institute ha affermato all'epoca che anche dopo le dimissioni di Mahinda, "il nome Rajapaksa ha ancora sostegno tra la popolazione singalese".
"Anche se ora gran parte della colpa puo' essere attribuita ai Rajapaksa, i loro successori erediteranno il caos, lasciando spazio ai Rajapaksa per rimanere politicamente rilevanti", ha detto all'Afp.